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Sono discorsi che tornano ciclicamente quindi mi scuso se ripeterò cose già dette in passato.

 

Il paradosso italiano, è che Berlusconi, che chiaramente rappresenta gli interessi di chi ha i soldi, viene votato da chi i soldi non ce li ha!

 

In Italia, come in qualsiasi altro paese, sono di più gli imprenditori o i poveracci e la gente comune?

 

Chiaramente i secondi. E dal momento che i secondi votano per lui a quel punto meritiamo la situazione che viviamo.

 

Per quanto riguarda le idee rivoluzionarie a me tanto care, come pretendete che un paese storicamente di pecoroni, che solo negli ultimi anni della sua storia si è sorbito decenni di democrazia cristiana, di Andreotti, di Craxi, di Berlusconi, senza mai fare niente, si convinca a fare la rivoluzione?

 

Non ce l'abbiamo nel dna, punto. Dai Francesi, dagli Irlandesi mi aspetterei una rivoluzione, ma mai dagli italiani.

No Alex, Berlusconi viene votato perchè c'è ancora troppa gente che i soldi per vivere ce li ha.

Troppa, tra virgoloni, ovviamente. Lo dico nel senso che finchè la soglia di vera povertà non raggiunge più del 50%, MAI ci sarà rivoluzione. E anche così, non penso possa esserci rivoluzione, perchè, come hai detto tu, gli italiani non ne sono capaci nel dna.

 

Ma al di là di tutto, non appena si supererà un certo tot. di povertà, le cose miglioreranno un poco; verranno date delle briciole, in modo da dare il contentino.

E' quello che facevano le dittature in passato e, quella in cui viviamo, E' una dittatura infatti.

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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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Io direi di finirla con sta storia che la gente è ignorante e allora vota Berlusconi...mi sembra un luogo comune da Processo di Biscardi...detto da uno a cui non piace e lo ritengo criticabile su praticamente tutti gli aspetti...

anche perchè poi la gente è sempre la stessa che negli anni votava Prodi o Rutelli..e in quei momenti con Prodi al governo non si era ignoranti, ma intelligenti? L'ignoranza è da una parte e dall'altra a destra e a sinistra, tra chi è istruito e chi è analfabeta...

Non è il caso di uscire da questa mentalità? Non è il caso di proporre un'alternativa seria senza bisogno di fare rivoluzioni? Non è il caso di rispondere alle esigenze dei cittadini?Per farti un esempio io che a fine mese lascio metà del mio stipendio allo stato, ricevo o riceverò per quello che contribuisco? E quando pagavo le tasse con Prodi la situazione era diversa?

Sono convinto che fino a quando la sinistra non troverà risposte credibili a queste e ad altre mille domande assisteremo non alla dittatura (provare a chiedere a chi l'ha vissuta, magari..wtf e non era così rose e fiori) ma allo strapotere del Berlusconesimo yes

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Io direi di finirla con sta storia che la gente è ignorante e allora vota Berlusconi...mi sembra un luogo comune da Processo di Biscardi...detto da uno a cui non piace e lo ritengo criticabile su praticamente tutti gli aspetti...

anche perchè poi la gente è sempre la stessa che negli anni votava Prodi o Rutelli..e in quei momenti con Prodi al governo non si era ignoranti, ma intelligenti? L'ignoranza è da una parte e dall'altra a destra e a sinistra, tra chi è istruito e chi è analfabeta...

Non è il caso di uscire da questa mentalità? Non è il caso di proporre un'alternativa seria senza bisogno di fare rivoluzioni? Non è il caso di rispondere alle esigenze dei cittadini?Per farti un esempio io che a fine mese lascio metà del mio stipendio allo stato, ricevo o riceverò per quello che contribuisco? E quando pagavo le tasse con Prodi la situazione era diversa?

Sono convinto che fino a quando la sinistra non troverà risposte credibili a queste e ad altre mille domande assisteremo non alla dittatura (provare a chiedere a chi l'ha vissuta, magari..wtf e non era così rose e fiori) ma allo strapotere del Berlusconesimo yes

 

Chi l'ha vissuta dice che il sistema era il solito....non c'è alternativa dato che sono tutti uguali, destra e sinistra, anche il berlusconesimo è opera della sinistra....berlusconi è solo colui che lo incarna....e quando è entrato in politica per pararsi il culo ( sarebbe andato in galera ) c'era un buco libero a destra....

 

Quanto al discorso ignoranza...il più acuto berlusconiano che conosco dice "si è un mafioso ma ha fatto qualcosa per le aziende e gli imprenditori " ( cosa non si sa ), il più scemo dice, se voto berlusconi trombo Belen.....

 

Vedi un po' che c'è nel mezzo...

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Io direi di finirla con sta storia che la gente è ignorante e allora vota Berlusconi...mi sembra un luogo comune da Processo di Biscardi...detto da uno a cui non piace e lo ritengo criticabile su praticamente tutti gli aspetti...

anche perchè poi la gente è sempre la stessa che negli anni votava Prodi o Rutelli..e in quei momenti con Prodi al governo non si era ignoranti, ma intelligenti? L'ignoranza è da una parte e dall'altra a destra e a sinistra, tra chi è istruito e chi è analfabeta...

Non è il caso di uscire da questa mentalità? Non è il caso di proporre un'alternativa seria senza bisogno di fare rivoluzioni? Non è il caso di rispondere alle esigenze dei cittadini?Per farti un esempio io che a fine mese lascio metà del mio stipendio allo stato, ricevo o riceverò per quello che contribuisco? E quando pagavo le tasse con Prodi la situazione era diversa?

Sono convinto che fino a quando la sinistra non troverà risposte credibili a queste e ad altre mille domande assisteremo non alla dittatura (provare a chiedere a chi l'ha vissuta, magari..wtf e non era così rose e fiori) ma allo strapotere del Berlusconesimo yes

 

Chi l'ha vissuta dice che il sistema era il solito....non c'è alternativa dato che sono tutti uguali, destra e sinistra, anche il berlusconesimo è opera della sinistra....berlusconi è solo colui che lo incarna....e quando è entrato in politica per pararsi il culo ( sarebbe andato in galera ) c'era un buco libero a destra....

 

Quanto al discorso ignoranza...il più acuto berlusconiano che conosco dice "si è un mafioso ma ha fatto qualcosa per le aziende e gli imprenditori " ( cosa non si sa ), il più scemo dice, se voto berlusconi trombo Belen.....

 

Vedi un po' che c'è nel mezzo...

Non è ignoranza è che secondo me agli italiani non gliene frega niente...i politici ci stanno distruggendo? chissenefrega domani vado allo stadio...crisi infinita,disoccupazione alle stelle e classe politica sempre più indecente? chissenefrega fammi guardà Beautiful...ecco l'Italia degli italiani...
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Io sono convinto che molto presto la gente comincierà veramente a rompersi i coglioni. Non so a cosa potrà portare questo onestamente, non credo a una rivoluzione.

 

Ma presto la gente comincierà seriamente a rompersi i coglioni.

 

Una prima avvisaglia sono i voti che prendono l' Italia dei Valori( importantissimi anche i voti presi da Beppe Grillo) e la Lega Nord. 2 partiti che parlano alla " pancia della gente".

Un partito punta il dito sulla corruzione e la delinquenza dei piani alti, l' altro punta il dito sulla immigrazione e fomenta la xenofobia.

 

Ci sono Italiani che si sono rotti i coglioni di tutta la classe dirigente corrotta che abbiamo e l' Italia dei Valori punta il dito su questo.

Mentre molti altri Italiani si sono rotti i coglioni degli immigrati e la Lega punta su questo.

 

I Risultati? Questi 2 partiti crescono elezione dopo elezione.

 

 

Detto questo se devo scegliere fra un tumore mortale o l' amputazione di una gamba scelgo l' amputazione della gamba. Prima di votare Berlusconi voto PD. Ma spero di poter presto votare il movimento 5 stelle.

 

Quel che penso? Io la penso come Beppe Grillo. Anche io mi sono rotto i coglioni, al momento mi limito a sostenere il movimento 5 stelle che un qualcosa di rivoluzionario dentro di se lo ha.

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Berlusconi viene votato anche perché ha 6 televisioni e con quelle controlla tutta l'informazione...(e non contento la vuole pure imbavagliare...)

 

una volta tanto che vuol fare una cosa giusta...

imbavagliare Vespa e Fede vi pare poco?!? :asd

 

Il bluff sulle province

Massimo Riva

http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2129195

(18 giugno 2010)

 

Roberto Calderoli Roberto CalderoliDell'abolizione delle province si discute - sempre invano - da circa quarant'anni. Da quando, cioè, furono istituite le Regioni e il mai abbastanza rimpianto Ugo La Malfa argomentò la contemporanea e parallela esigenza di eliminare una struttura amministrativa intermedia dalle scarse competenze e dall'ancor minore utilità nel quadro del nuovo assetto delle autonomie locali. L'unanimità del mondo politico gli rispose assentendo sulla bontà della proposta ma rinviando ogni decisione al momento in cui il neonato esperimento regionale fosse giunto a consolidata maturità.

Nei decenni successivi le Regioni hanno non solo consolidato ma ampiamente esteso le proprie competenze senza che il destino dell'istituzione provinciale venisse rimesso in discussione. Anzi, con scelte parlamentari assunte sovente con voto bi-partisan, il numero delle province è cresciuto di qualche decina con totale sprezzo dei costi che simili decisioni caricavano inesorabilmente su un bilancio già sempre più in rosso.

 

Da ultimo, in queste settimane, lo stato di seria emergenza dei conti pubblici ha fatto sperare che - finalmente! - si volesse cominciare a sciogliere il nodo. E ciò perché, in una prima versione della manovra Tremonti in corso d'esame al Parlamento, faceva capolino l'ipotesi di abolire le province con meno di 220mila abitanti. Poca cosa, s'intende, perché sì e no ne sarebbero state tagliate una mezza dozzina. Ma almeno si poteva ritenere che la classe politica avesse deciso di rompere un tabù. Le speranze sono morte sul nascere.

Dapprima si è detto che, per buona sintassi istituzionale, tale scelta dovesse uscire dal decreto sull'emergenza per trovare posto nella legge sulle autonomie locali. Scrupolo formale ineccepibile, che però è servito solo ad affossare ogni buon proposito. Nella diversa sede legislativa si è cominciato già male abbassando la soglia di sopravvivenza a quota 200mila abitanti, ma poi governo e maggioranza hanno deciso di lasciar cadere il tutto, con il pieno accordo del principale partito d'opposizione: il Pd, i cui esponenti si sono addirittura nascosti dietro un risibile rilievo di costituzionalità.

 

Ora che la cancellazione della Provincia in quanto istituzione debba avvenire con riforma costituzionale è un fatto, dato che essa è prevista nella Carta. Ma le singole province sono state create con legge ordinaria: dunque - se si vuole - se ne possono eliminare subito a dozzine anche solo abrogando le leggi istitutive delle medesime. E qui si arriva al nocciolo della questione. La stragrande maggioranza delle forze politiche, di governo come di opposizione, non vuole rinunciare a questa fabbrica di poltrone per consiglieri, assessori e sottopancia di varia inutilità. Non lo vuole il partito di Berlusconi, che ha solo fatto finta di mettere il tema nel suo programma. Non lo vuole la Lega, che per bocca del ministro Calderoli fa finta di battersi per tagliare i costi della politica. E così via via fino al Pd, che sul tema fa finta di ergersi a vestale della Costituzione. Il grottesco di questa situazione è che poi c'è pure qualcuno che si chiede come mai nel paese stia montando l'onda dell'antipolitica.

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Un uomo politico vicino al capo del governo è imputato in un delicato processo. In Italia c’è una legge che consente ai ministri di rinviare le udienze. Pochi giorni prima che l’uomo politico compaia davanti ai giudici il capo del governo inventa un ministero inutile e lo nomina a capo di quel dicastero. L’uomo politico, nemmeno una settimana dopo, utilizza quella legge.

 

Nel caso Brancher tutto è avvenuto alla luce del giorno. Chiaro, lampante, cristallino. Perfino trasparente. Con esattezza evidente e matematica.

 

La stessa esattezza matematica prevederebbe che il partito del capo del governo e dell’uomo politico perda per una cosa così alcuni milioni di voti.

 

Ma in Italia non succede e probabilmente non succederà.

 

Perché?

 

:vedolestelle:vedolestelle:vedolestelle :piantoacatinelle :piantoacatinelle :piantoacatinelle

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Un uomo politico vicino al capo del governo è imputato in un delicato processo. In Italia c’è una legge che consente ai ministri di rinviare le udienze. Pochi giorni prima che l’uomo politico compaia davanti ai giudici il capo del governo inventa un ministero inutile e lo nomina a capo di quel dicastero. L’uomo politico, nemmeno una settimana dopo, utilizza quella legge.

 

Nel caso Brancher tutto è avvenuto alla luce del giorno. Chiaro, lampante, cristallino. Perfino trasparente. Con esattezza evidente e matematica.

 

La stessa esattezza matematica prevederebbe che il partito del capo del governo e dell’uomo politico perda per una cosa così alcuni milioni di voti.

 

Ma in Italia non succede e probabilmente non succederà.

 

Perché?

 

 

:vedolestelle:vedolestelle:vedolestelle :piantoacatinelle :piantoacatinelle :piantoacatinelle

 

cavolo, l'ho scoperto anche io oggi... al peggio in Italia non c'è mai fine... :chetristezza

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tanto non farà un giorno di carcere e tra un paio d'anni neanche ci ricorderemo della sua condanna.

 

lo stato italiano è forte coi deboli e debole coi forti (ricorda un pò l'odom dei bei tempi), Marx ci scriverebbe sopra un bel pò se fosse ancora vivo.

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tanto non farà un giorno di carcere e tra un paio d'anni neanche ci ricorderemo della sua condanna.

 

lo stato italiano è forte coi deboli e debole coi forti (ricorda un pò l'odom dei bei tempi), Marx ci scriverebbe sopra un bel pò se fosse ancora vivo.

Datemi un amen.

 

Questo Paese sprofonda ogni volta di più.

Schifato da dove vivo.

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http://www.corriere.it/politica/10_giugno_30/lodo-alfano-esteso-scudo-premier_1dc56e74-847f-11df-a860-00144f02aabe.shtml

 

Lodo Alfano, allo studio l'estensione dello scudo per il presidente del Consiglio

 

In arrivo modifiche per il Lodo Alfano: l'idea è di estendere ulteriormente lo scudo per il premier prevedendo che la sospensione possa valere anche per i processi cominciati prima dell'assunzione della carica.

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http://www.corriere.it/politica/10_giugno_30/lodo-alfano-esteso-scudo-premier_1dc56e74-847f-11df-a860-00144f02aabe.shtml

 

Lodo Alfano, allo studio l'estensione dello scudo per il presidente del Consiglio

 

In arrivo modifiche per il Lodo Alfano: l'idea è di estendere ulteriormente lo scudo per il premier prevedendo che la sospensione possa valere anche per i processi cominciati prima dell'assunzione della carica.

 

Ma non è stato dichiarato incostituzionale? :boh

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  • 2 weeks later...

Una stampa che disinforma, che non solo distorce la realtà, ma calpesta in modo sistematico il sacrosanto diritto dei cittadini alla privacy, invocando per sè la 'liberta' di stampa' come se si trattasse di un diritto assoluto. Ma in democrazia non esistono diritti assoluti, perchè ciascun diritto incontra sempre un limite negli altri diritti prioritariamente ed egualmente meritevoli di tutela

 

sembra Bakunin, ma è Berlusconi, e secondo me ha anche ragione. ovviamente mi riferisco solo alla seconda parte, la prima è la solita propaganda.

 

il suo concetto di democrazia comunque rimane bizzarro, del resto si vede da come governa e da cosa dice. rallegratevi, quest'italia è un'anomalia assoluta nel panorama europeo e credo mondiale, fra 50 anni le future generazioni di storici ci studieranno con attenzione e parleranno tanto di noi come modello negativo di cosa non sia una democrazia.

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Con la nostra mentalità?

:ahahah

 

La mentalità si plasma!! Certo che i primi anni ci sarebbe problema affollamento carceri però in italia i più poveri pagano sempre di più sinceramente è una rottura...

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  • 3 weeks later...

nuove prospettive...

 

http://www.corriere.it/editoriali/10_luglio_31/panebianco-governo-fini-berlusconi_56b886ec-9c64-11df-80c5-00144f02aabe.shtml

http://www.repubblica.it/politica/2010/07/31/news/fine_regime-5967833/

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201007articoli/57210girata.asp

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201007articoli/57211girata.asp

 

Uno scontro tra due idee di democrazia

MICHELE AINIS

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=7658&ID_sezione=&sezione=

 

C’è un conflitto più grave, più esteso e lacerante, della frattura che in queste ore ha spaccato in due come una mela il maggiore partito politico italiano. È il conflitto tra due concezioni della democrazia, della legalità costituzionale. La prima è una democrazia plebiscitaria: significa che la sovranità si trasferisce dagli elettori al leader, il quale poi la esercita dettando in solitudine l'agenda di governo così come l'organigramma dello Stato. La seconda è una democrazia parlamentare, con i suoi riti, con i suoi tempi, con i suoi equilibri perennemente instabili. È alla prima concezione che si è richiamato Silvio Berlusconi, cacciando dal partito Fini e licenziandolo dallo scranno più alto di Montecitorio. È alla seconda che s'appella viceversa il presidente della Camera, alla sovranità del Parlamento anziché del Capo carismatico. Non che le democrazie debbano temere le occasioni di contrasto. Meglio portarle allo scoperto che nascondere la polvere sotto i tappeti. Non per nulla la nostra Carta regola il conflitto d'attribuzioni fra i poteri dello Stato. E infatti la nascita d'un gruppo parlamentare autonomo chiude una stagione di congiure, dove non era chiara nemmeno l'identità dei congiurati.

 

Ora finalmente potremo fare un po' di conti, ma soprattutto dovrà farli Berlusconi. Perché sta di fatto che sbarazzandosi del proprio oppositore interno in nome della democrazia plebiscitaria, paradossalmente ha rivitalizzato la democrazia parlamentare. È in Parlamento, difatti, che il suo gabinetto dovrà trovare i numeri per continuare a governare. È lì che le forze politiche potranno decidere di battezzare un altro esecutivo. Ed è sempre al Parlamento che il Premier dovrebbe riferire circa la fase politica che si è aperta nel Paese. Lo farà? È giusto dubitarne: nella democrazia plebiscitaria le Camere sono un orpello, un accidente inutile. Ecco allora l'autentico conflitto che in Italia si consuma ormai da molti anni: quello fra Costituzione scritta e Costituzione materiale. È un conflitto fra diritto e anti-diritto, che in ultimo ci rende viandanti nel deserto del diritto, perché i due regimi s'elidono a vicenda. Eppure si profilano entrambi all'orizzonte specie durante il frangente d'una crisi, quando sarebbe maggiormente necessario il salvagente delle regole. Accadde per la prima volta nel 1994, dopo il ribaltone di Bossi che colò a picco il primo governo Berlusconi. Lui reagì chiedendo elezioni anticipate, in nome per l'appunto della democrazia plebiscitaria; invece il presidente Scalfaro insediò il governo Dini, in nome della democrazia parlamentare. Adesso ci risiamo: Fini non si dimette, le regole scritte non contemplano alcuna mozione di sfiducia verso i presidenti delle assemblee legislative, Berlusconi tira in ballo le regole non scritte. C'è però un colpevole, c'è un killer a viso scoperto, in questa strage delle regole di cui siamo costretti a celebrare i funerali. Questo colpevole è il sistema dei partiti: tutti, di destra e di sinistra.

 

Nella seconda Repubblica si sono avvicendati a turno sui banchi del governo, senza mai adeguare la Costituzione scritta al nuovo ordinamento materiale, o senza contrastarlo in nome della legalità formale. In più trattano le istituzioni come la propria cameriera. Ne è prova lo scandalo del nuovo Csm, dove hanno trovato un posto al sole l'avvocato di Bossi (Brigandì), quello di Berlusconi (Palumbo), quello di D'Alema (Calvi). Ne è prova altresì la lunga occupazione della presidenza di Montecitorio da parte dei segretari di partito, ancora senza differenze tra sinistra e destra: nell'ordine Casini, Bertinotti, Fini. E poi ti meravigli se il capopartito continua a fare il primattore anche da lassù? Non sei stato proprio tu - Prodi, Berlusconi - a farlo votare? Nella prima Repubblica, quando s'affermò la convenzione che la presidenza della Camera spettasse al Pci, Berlinguer ci mandò la Iotti, senza mai sognarsi d'occuparla in prima persona. Ma Berlinguer è morto, e neanche noi ci sentiamo troppo bene.

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