Jump to content
Search In
  • More options...
Find results that contain...
Find results in...

News dal mondo


Recommended Posts

  • Replies 6.7k
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

Top Posters In This Topic

Popular Posts

Il sistema sanitario non era assolutamente pronto ad affrontare questo virus: gli ospedali sono andati in tilt ed anche per questo, ma non solamente, sono morte tante persone... tra cui mio padre

Cosa ho fatto di male per leggere ancora affermazioni quali "meno di diritti dei cani" o "lo Stato continua a vendere tabacco": sono estremismi che non tengono conto di esigenze fisiologiche (il cagar

Per fortuna ci sono quelli che in tutti gli ambiti non capiscono un cazzo

Posted Images

la cosa sconvolgente è che i mass media non abbiano fatto riferimento all'accaduto :chetristezza

 

quelli parlano di quali fiori coltiva la Marini o di omicidi sempre uguali, banalizzando il tutto e rendendo insensibili le persone

Link to post
Share on other sites

questo è uno dei motivi per i quali non siamo un paese serio, da noi è sempre tutto fuori posto e pare che nessuno senta l'esigenza civica di far funzionare le cose, ma al tempo stesso riusciamo per la voglia di rispettare chissà quali regole o protocolli a intestardirci ottusamente in vere e proprie stronzate, ma come si può, c'è uno che sta male e tu perdi tempo per chiedere i documenti, nemmeno fossimo sull'autobus e si dovesse fare una multa a uno preso senza il biglietto :chetristezza:chetristezza

Link to post
Share on other sites

Gb: «occhio bionico» per due persone

Il dispositivo per ora può ripristinare una visione approssimativa in bianco e nero

 

 

 

LONDRA - Impiantato per la prima volta un «occhio bionico» in due pazienti inglesi, malati di retinite pigmentosa, una malattia ereditaria che colpisce la retina. La speranza dei medici è che questa prima sperimentazione terapeutica si riveli valida e riesca da dare speranza a chi ha perso la vista a causa di questa patologia. L’occhio bionico, inseriro da Lyndon da Cruz, si chiama Argus II e funziona grazie a una telecamera che trasmette un segnale radio a un sottilissimo ricevitore e a un piccolissimo dispositivo elettronico inserito a livello della retina, la membrana nervosa che si trova sul fondo dell'occhio. Gli elettrodi di questo dispositivo stimolano quanto rimane dei nervi della retina permettendo al segnale di passare lungo il nervo ottico e di raggiungere il cervello, dove il segnale viene decodificato e «trasformato» in immagine.

 

PER ORA VISIONE PARZIALE - L’occhio bionico, impiantato al Moorfield Eye Hospital di Londra è stato sviluppato dalla società americana, Second Sight, e secondo i ricercatori, è in grado di ripristinare un livello base di visione.

Sulla sperimentazione c'è una comprensibile cautela. Non è certo se i due pazienti, sui quali è stata sperimentata la tecnica, riusciranno a vedere di nuovo: l'obiettivo, per ora, è quello di dare loro la possibilità di distinguere almeno contorni di luce ed ombre. «Il dispositivo è stato impiantato con successo in tutte e due i pazienti, che ora si stanno riprendendo bene» ha rifertito Lyndon da Cruz. Anche David Head, British Retinitis Pigmentosa Society, è soddisfatto del lavoro compiuto, e confida molto nel successo di questa nuova terapia l’unica speranza, ha detto, insieme alla ricerca sulle cellule staminali, per i malati di retinite pigmentosa.

 

PROSPETTIVE - Mark MHumayun, professore di oftalmologia e bioingegneria al Doheny Eye Insitute di Los Angelese, che ha sviluppato la tecnologia e l'ha già utilizzata in alcuni pazienti negli Usa, ha dichiarato al Timesonline di essere ottimista sulla possibilità di ridurre ulteriormente le dimensioni della già minuscola telecamera e di poter aumntare il numero di elettrodi del dispositivo. Quelli utilizzati finora hanno a 16 elettrodi, ma i tecnici avrebbero già in fase di sviluppo avanzato un dispositivo con 60 elettrodi e si presume sia possibile arrivare ancha e mille elettrodi. Aumentando il numero di elettrodi si potrà ottenere una sempre maggiore definizone delle immagini.

Link to post
Share on other sites

MILANO — Tra baci e anelli di fidanzamento ha vinto l'ottava edizione del Grande fratello e i 500 mila euro Mario Ferretti, 30 anni, muratore, origini umbre, con il sogno di aprire un agriturismo. È stato definito «il più vero» degli ospiti della casa, assieme a Teresa Stinziani, 27 anni, molisana, amica e sfidante fino all'ultimo, nella notte del verdetto decisivo. Dei quattro finalisti è stato eliminato subito Gian Filippo Failla, poi sempre col televoto è uscita Christine Del Rio, 28 anni, modella.

 

I DATI SUGLI ASCOLTI - Il fatto che fosse la finalissima non ha però giovato agli ascolti. La seconda puntata della miniserie di Raiuno «Per una notte d'amore», con 8 milioni 363 mila spettatori, share del 30,12%, ha infatti vinto la serata. Il Grande Fratello è stato visto invece da 6 milioni 258 mila, con il 28,80% di share. Uno svantaggio, insomma, di circa 2 milioni di spettatori rispetto al diretto concorrente. Un comunicato della società di produzione del Gf fa però notare come nella serata la trasmissione abbia registrato «picchi di quasi 8 milioni e del 55% di share». «Grande Fratello - sottolinea l'ufficio stampa Endemol - si conferma così uno dei programmi più visti di questa stagione. La media delle 14 puntate, infatti, è di oltre 5.500.000 telespettatori (5.503.000) e di oltre il 25% di share (25,27%), 3 punti sopra la media di rete».

 

Godo :!:

Link to post
Share on other sites

Io la scuola me la ricordavo diversa :ilsaggio

 

 

 

 

Gareggiavano in cinque nella scuola media Giovanni XXIII di Sant'Antimo, vicino Napoli

L'insegnante era in classe ma giura: "Non me ne sono accorta". Denunciati alla procura

La gara shock della professoressa

fra gli studenti più "dotati"

 

FRATTA MAGGIORE (Napoli) - Gareggiavano in classe per premiare il più dotato sessualmente. E l'insegnante, una donna di 40 anni che sostituiva la collega di ruolo, dice candida: "Non me ne sono accorta".

 

Alla scuola media di Sant'Antimo, la Giovanni XXIII di via Piave, a Nord di Napoli, capita anche questo. E sembra che non sia neppure la prima volta. C'è chi parla di altri episodi di esibizionismo avvenuti nella stessa classe.

 

Denunciati professoressa e cinque bambini, tra i 12 e i 13 anni. Ci penserà la procura a capire se è vero che l'insegnante non si è accorta di quello che stavano combianto i suoi alunni. "Credevo stessero parlando della gita scolastica", si è giustificata la professoressa, una versione alla quale gli investigatori sono poco propensi a credere. Anche la posizione del preside è al vaglio della polizia di Frattamaggiore

 

 

Ma visto che si parla di POSIZIONE, che per caso il preside era a pecora? :boh

Link to post
Share on other sites

Completo grigio, cravatta rossa, occhi vispi e capelli grigi leggermente spettinati, David Rockefeller assiste quasi in raccoglimento al seminario sui cambiamenti climatici nel Roosevelt Salon dell’hotel di Washington dove si svolge l’incontro annuale della Commissione Trilaterale. Nella sala non ci sono più di trenta partecipanti provenienti da America, Europa e Asia, le domande su uragani, siccità, acqua ed energia si susseguono incalzanti ed a rispondere punto su punto sono due relatori dell’Estremo Oriente: la cinese Yuan Ming, vice presidente della Scuola di relazioni internazionali all’Università di Pechino, e il giapponese Taizo Yakushiji, membro del Consiglio delle scienze di Tokyo.

 

Quando arriva la pausa per il caffè, Rockefeller si rilassa e dice: «Il futuro è in questa stanza». Se nel 1973 fondò la Trilaterale assieme Henry Kissinger, Zbignew Brzezinki e Gianni Agnelli per creare un forum informale di consultazione fra le grandi democrazie industriali dell’epoca, oggi guarda ad un altro orizzonte, dall’alto dei suoi 93 anni: «Dobbiamo coinvolgere la Cina nella gestione dei problemi globali». È questa la motivazione che spinge la Trilaterale ad aprire le porte ai partecipanti della Repubblica Popolare, sebbene non si tratti di una democrazia liberale. «Quando se n’è iniziato a parlare avevo qualche legittimo dubbio - racconta Rockefeller - perché si tratta di una nazione autoritaria, non sono come noi, non è una democrazia». Ma le perplessità sono cadute di fronte agli studi scientifici che dimostrano come la Cina sia divenuta la superpotenza nel campo nelle emissioni di gas nocivi nell’atmosfera: ne produce più degli Stati Uniti. «Senza la Cina non possiamo lavorare a una soluzione per mondiale per i problemi del clima e dell’energia», aggiunge il banchiere sottolineando che «rinnovarsi» significa «affrontare l’agenda globale» guardando oltre gli spartiacque politici ed ideologici del XX secolo. Non a caso quando la sessione Climate Change riprende, Rockefeller si appassiona ad uno scambio di battute fra la cinese Yuan e un ex diplomatico danese attorno all’interrogativo se «il rispetto del clima deve essere imposto dall’alto». Yuan Ming non ha dubbi: «È l’unica maniera per farlo, spetta ai leader politici imporre soluzioni drastiche». Ma il danese non è d’accordo, ribatte: «Saranno i consumatori a decidere acquistando auto verdi e prodotti biocompatibili, le imposizioni dall'alto non funzionano». «Io la penso come lui» commenta Rockefeller, abbozzando un sorriso per far capire che il pensiero dell’accademica di Pechino ha un’impostazione un po’ troppo dirigista per i suoi gusti liberali.

 

«I leader politici fino a questo momento hanno combinato assai poco, saranno i cittadini a fare la differenza - spiega il banchiere, parlando sottovoce per non disturbare il dibattito in sala - anche perché sono loro a pagare il costo più alto per i rincari energetici». Ma ciò che più conta per lui è che «i cinesi siano qui» per confrontarsi, discutere, ragionare assieme agli occidentali.

 

Nel 2009 il prossimo appuntamento della Trilaterale sarà a Tokyo e proprio in quella sede la presenza cinese diventerà assai più numerosa, assieme a quella dell’India. Rockefeller vede il tranguardo dell’allargamento della Trilaterale alla Repubblica Popolare e quasi si commuove quando ricorda «l’amico Gianni Agnelli con cui tutto questo ebbe inizio molti anni fa. Era un amico vero, di un’intelligenza brillante» aggiunge. A convincerlo sulla necessità di superare le proprie ritrosie sono stati Peter Sutherland, presidente di Goldman Sachs, e Yotaro Kobayashi, ex presidente di Fuji Xerox, rispettivamente a capo delle sezioni europea e giapponese della Trilaterale.

 

A spiegare il pensiero dei partecipanti giapponesi è Keizo Takemi, voce influente del partito liberaldemocratico a Tokyo: «Isolare la Cina è un errore, bisogna coinvolgerla nelle istituzioni internazionali, negli organi multilaterali, perché in questa maniera i suoi leader entreranno in contatto con il mondo esterno, usciranno, ascolteranno». È l’approccio che ha convinto Rockefeller, spingendolo a sostenere l’iniziativa del britannico Sutherland che si scontrava con le forti resistenze della componente americana.

 

Quando in serata la Trilaterale si ritrova a cena nella suggestiva cornice dello Smithonian Museum, Rockefeller è seduto nel tavolo più vicino al podio dell’oratore l’ex direttore di The Economist Bill Emmott - uno dei giornalisti che più apprezza - ed annuisce soddisfatto quando gli sente dire ciò che anche lui pensa: «Grazie a Cina, India e Giappone l’Asia sta diventando una sola, tutti parlano del rischio di conflitto ma da 30 anni non vi sono più guerre in Estremo Oriente». L’impresa di traghettare la Trilaterale verso l’apertura ai partecipanti cinesi è l’impronta che Rockefeller vuole lasciare sulla Trilaterale per consentire a questa sua creazione di «rinnovarsi guardano al futuro». Ma ciò non toglie che poi, in seduta plenaria, il banchiere newyorkese torni a interessarsi di problemi strategici come l’Iran, discutendone con l’ex Segretario di Stato Henry Kissinger, seduto ad appena una sedia di distanza lungo lo stesso tavolo numero 22 nel bel mezzo dell’assemblea plenaria.

Link to post
Share on other sites
Giocare con la bambolina più famosa del mondo può avere conseguenze sociali e culturali distruttive. Perlomeno questo è il punto di vista delle autorità iraniane che ne vogliono vietare l'importazione, convinte che il biondo giocattolo di casa Mattel rappresenti un pericolo sociale per il Paese.

 

Secondo quanto si legge su BBC, l'Iran sarebbe infatti il terzo principale importatore mondiale di giocattoli, e quelli occidentali sono considerati "una minaccia per l'identità e la personalità dei bambini della nazione", capaci addirittuta di causare "danni irreparabili". Non solo: Barbie è come un cavallo di Troia che gli occidentali utilizzano per insinuare influenze della propria cultura tra i giovani iraniani. Del resto già in passato il governo locale aveva criticato Barbie e le sue sorelle, prendendo di mira in particolar modo il tipo di abbigliamento disegnato per loro, così in contrasto con la cultura islamica.

 

Con tutta probabilità Barbie non vivrà da sola il proprio esilio, perché pare che presto anche a Batman e all'Uomo Ragno (in versone toys, ovviamente) potrebbe toccare la medesima sorte. A seguire, pure Harry Potter e i videogame. Tutto ciò mentre la bambola di Adolf Hitler fa il suo ingresso sul mercato ucraino: l'equivalente di circa 127 euro per un Fuhrer giocattolo di 40 cm di altezza, braccia e gambe snodabili, completo di una vasta gamma di accessori...

 

La bambola di Hitler.... :loL2

Link to post
Share on other sites

bel paese di merda in cui viviamo, sul sito dell'agenzia delle entrate hanno pubblicato tutte le dichiarazioni dei redditi di tutti i cittadini.

 

cioè io posso vedere quanto guadagna ilmio vicino o chiunque mi venga in mente, anche uno di voi avendo il vostro nominativo

 

w l'itaglia

Link to post
Share on other sites
bel paese di merda in cui viviamo, sul sito dell'agenzia delle entrate hanno pubblicato tutte le dichiarazioni dei redditi di tutti i cittadini.

 

cioè io posso vedere quanto guadagna ilmio vicino o chiunque mi venga in mente, anche uno di voi avendo il vostro nominativo

 

w l'itaglia

 

 

per quanto la gente dichiari il vero sì, ognuno può conoscere tutto :testadura

Link to post
Share on other sites
bel paese di merda in cui viviamo, sul sito dell'agenzia delle entrate hanno pubblicato tutte le dichiarazioni dei redditi di tutti i cittadini.

 

cioè io posso vedere quanto guadagna ilmio vicino o chiunque mi venga in mente, anche uno di voi avendo il vostro nominativo

 

w l'itaglia

ma hanno oscurato il sito?

perchè da quando ho sentito la notizia non sono mai riuscito a entrare...voi entrate? :boh

Link to post
Share on other sites

Ma perchè dite che è un fatto scandaloso?????

Fino a prova contraria, dal 1973, le dichiarazioni dei redditi sono pubbliche: se si va in comune, si possono richiedere le dichiarazioni di tutti i cittadini.......

Quindi, Visco, non ha fatto altro che mettere questi dati in rete, per agevolare i cittadini.

Link to post
Share on other sites
Non so se avete letto la cifra di Beppe Grillo.....4.272.591 euro

 

Luciano Benetton invece ne dichiarava solo 1.635.722..... :ahahah

 

 

hanno più valore i numeri stregati di Hugo che le dichiarazioni dei redditi dei VIP :chetristezza

Link to post
Share on other sites
Non so se avete letto la cifra di Beppe Grillo.....4.272.591 euro

 

Luciano Benetton invece ne dichiarava solo 1.635.722..... :ahahah

 

 

hanno più valore i numeri stregati di Hugo che le dichiarazioni dei redditi dei VIP :chetristezza

 

te scherza..una volta gli ho giocati e ho fatto terna al superenalotto! :lol: :lol:

 

:asd

Link to post
Share on other sites

notizia sottaciuta dai vari organi di informazione perchè ritenuta scomoda:

 

l'agente Spaccarotella reo di aver commesso un omicidio l'11 novembre 2007, senza alcun processo è stato reintegrato nelle sue funzioni. Lavorerà a Firenze negli uffici di polizia che si occupano anche, tra le varie funzioni, di gestire le trasferte dei tifosi dall'arrivo nelle stazioni agli stadi. L'ennesima beffa. :chetristezza:chetristezza

Link to post
Share on other sites

TREVISO - La tragedia è avvenuta a margine di una partita di calcio, ma questa volta le intemperanze dei tifosi non c'entrano. Una poliziotta impegnata nel mantenimento dell'ordine pubblico all'esterno dello stadio di Treviso, dove i padroni di casa incontravano il Grosseto in un match valevole per il campionato di serie B, è in gravissime condizioni dopo essersi sparata alla testa con la pistola di ordinanza.

 

FERITA UNA COLLEGA - Secondo quanto è stato possibile ricostruire, la donna si trovava fuori dall'impianto sportivo, in corrispondenza della curva sud. All'improvviso ha estratto la pistola, se l'è puntata sotto il mento e ha esploso un colpo. Una collega è rimasta ferita nel tentativo di fermarla. Ancora da chiarire i motivi del gesto. Secondo il quotidiano locale «La Tribuna» alla base del tentato suicidio vi sarebbero problemi in ambito lavorativo.

 

IL RICOVERO - La poliziotta è stata immediatamente ricoverata in ospedale e trasferita nel reparto di rainimazione. Poi è entrata in coma. Alcune agenzie di stampa avevano addirittura diffuso la notizia della morte della donna, ma la circostanza non era stata confermata da altre fonti ufficiali. Ambienti della polizia si erano invece affrettati a correggere la notizia parlando di «condizioni gravissime» per la poliziotta che ha tentato il suicidio e precisando subito che la sua collega non è mai stata in pericolo di vita. Se la sarebbe invece cavata con un trauma facciale riportato in una caduta seguita al tenativo di fermare l'amica.

 

INTERVENTO CHIRURGICO - La poliziotta che ha cercato di togliersi la vita è stata poi condotta in sala operatoria per un delicato intervento. Stando a fonti ospedaliere citate dall'agenzia Ansa, i neurochirurghi dovranno innanzitutto tentare di bloccare l'emorragia al cranio, mentre non vi sarà necessità di estrarre il proiettile, già fuoriscito dopo il colpo. La diagnosi resta riservata.

 

PARTITA SOSPESA - La partita è stata sospesa al 20' del primo tempo. Erano stati i tifosi del Treviso a segnalare a gran voce all'arbitro che qualcosa di grave era successo dietro la curva: alcuni di loro avevano sentito un rumore alle loro spalle, si erano affacciati al parapetto e avevano assistito alla scena. Quando l'arbitro Pinzani ha fermato l'incontro, i toscani erano in vantaggio per 1-0.

 

IL QUESTORE: «GESTO ESTREMO» - Un commento sulla vicenda è arrivato dal questore di Treviso, Filippo Lapi, che nel corso di Novantesimo Minuto ha parlato di «gesto estremo» dovuto a «motivi personali». «Al momento - ha argomentato Lapi - non so cosa dire sui motivi del gesto, non ci risulta nulla dalle carte, approfondiremo e cercheremo di capire i motivi. I familiari della donna, che non vivono a Treviso, sono stati avvertiti e stanno per arrivare in ospedale, ma le generalità dell’agente non sono state ancora rese note perchè la madre è malata di cuore e sono stati avvertiti soltanto la sorella e il cognato».

Link to post
Share on other sites
TREVISO - La tragedia è avvenuta a margine di una partita di calcio, ma questa volta le intemperanze dei tifosi non c'entrano. Una poliziotta impegnata nel mantenimento dell'ordine pubblico all'esterno dello stadio di Treviso, dove i padroni di casa incontravano il Grosseto in un match valevole per il campionato di serie B, è in gravissime condizioni dopo essersi sparata alla testa con la pistola di ordinanza.

 

FERITA UNA COLLEGA - Secondo quanto è stato possibile ricostruire, la donna si trovava fuori dall'impianto sportivo, in corrispondenza della curva sud. All'improvviso ha estratto la pistola, se l'è puntata sotto il mento e ha esploso un colpo. Una collega è rimasta ferita nel tentativo di fermarla. Ancora da chiarire i motivi del gesto. Secondo il quotidiano locale «La Tribuna» alla base del tentato suicidio vi sarebbero problemi in ambito lavorativo.

 

IL RICOVERO - La poliziotta è stata immediatamente ricoverata in ospedale e trasferita nel reparto di rainimazione. Poi è entrata in coma. Alcune agenzie di stampa avevano addirittura diffuso la notizia della morte della donna, ma la circostanza non era stata confermata da altre fonti ufficiali. Ambienti della polizia si erano invece affrettati a correggere la notizia parlando di «condizioni gravissime» per la poliziotta che ha tentato il suicidio e precisando subito che la sua collega non è mai stata in pericolo di vita. Se la sarebbe invece cavata con un trauma facciale riportato in una caduta seguita al tenativo di fermare l'amica.

 

INTERVENTO CHIRURGICO - La poliziotta che ha cercato di togliersi la vita è stata poi condotta in sala operatoria per un delicato intervento. Stando a fonti ospedaliere citate dall'agenzia Ansa, i neurochirurghi dovranno innanzitutto tentare di bloccare l'emorragia al cranio, mentre non vi sarà necessità di estrarre il proiettile, già fuoriscito dopo il colpo. La diagnosi resta riservata.

 

PARTITA SOSPESA - La partita è stata sospesa al 20' del primo tempo. Erano stati i tifosi del Treviso a segnalare a gran voce all'arbitro che qualcosa di grave era successo dietro la curva: alcuni di loro avevano sentito un rumore alle loro spalle, si erano affacciati al parapetto e avevano assistito alla scena. Quando l'arbitro Pinzani ha fermato l'incontro, i toscani erano in vantaggio per 1-0.

 

IL QUESTORE: «GESTO ESTREMO» - Un commento sulla vicenda è arrivato dal questore di Treviso, Filippo Lapi, che nel corso di Novantesimo Minuto ha parlato di «gesto estremo» dovuto a «motivi personali». «Al momento - ha argomentato Lapi - non so cosa dire sui motivi del gesto, non ci risulta nulla dalle carte, approfondiremo e cercheremo di capire i motivi. I familiari della donna, che non vivono a Treviso, sono stati avvertiti e stanno per arrivare in ospedale, ma le generalità dell’agente non sono state ancora rese note perchè la madre è malata di cuore e sono stati avvertiti soltanto la sorella e il cognato».

 

La diagnosi mi sembra facilotta da fare, semmai la prognosi è riservata...

Link to post
Share on other sites
MILANO - Microsoft ha ritirato l’offerta di acquisto per il portale internet Yahoo, presentata in febbraio. Il passo indietro del colosso del software è dovuto alla mancanza di un accordo sul costo dell’operazione: troppi, a parere della compagnia di Bill Gates, 53 miliardi di dollari per sfidare Google sulla pubblicità online.

 

CONTRATTAZIONE FALLITA - Ad annunciare la decisione è stato un portavoce della società di Redmond, che ha presentato i contenuti di una lettera inviata sabato dall’amministratore delegato Steve Ballmer ai vertici di Yahoo. Microsoft - ha scritto l’ad - non è disposta a pagare 47,5 miliardi di dollari, vale a dire 33 dollari per azione. Secondo Ballmer i vertici del portale internet sono disposti a dare il via libera solo a un’operazione da 53 miliardi, 37 dollari per titolo. Per rilevare Yahoo in febbraio Microsoft aveva offerto 31 dollari per azione, per un totale di 44,6 miliardi.

Link to post
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Restore formatting

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.


×
×
  • Create New...

Important Information

By using this site, you agree to our Terms of Use & Privacy Policy.