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è un'ecatombe... ora anche trade&rumors?!? pensiamo di lasciare aperto qualche topic o alla prossima sconfitta chiudiamo il forum?!?

ha scritto su whatsapp.

Qualcuno ha un rimedio per il Post-sbornia?? Sono a lavoro e ho la testa che vibra più di un subwoofer! :vedolestelle

 

Caffè amaro yes

 

Grazie.... me lo faccio anche doppio!!

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Qualcuno ha un rimedio per il Post-sbornia?? Sono a lavoro e ho la testa che vibra più di un subwoofer! :vedolestelle

 

Caffè amaro yes

Buono a sapersi.

Pensavo servisse solo per tenere sveglia la gente durante le ore di letteratura!

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Qualcuno ha un rimedio per il Post-sbornia?? Sono a lavoro e ho la testa che vibra più di un subwoofer! :vedolestelle

 

Caffè amaro yes

Buono a sapersi.

Pensavo servisse solo per tenere sveglia la gente durante le ore di letteratura!

che amarezza...

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Qualcuno ha un rimedio per il Post-sbornia?? Sono a lavoro e ho la testa che vibra più di un subwoofer! :vedolestelle

 

Caffè amaro yes

Buono a sapersi.

Pensavo servisse solo per tenere sveglia la gente durante le ore di letteratura!

che amarezza...

mi mancava... :ahahah

questa, non so perché, appena l'ho letta ho pensato di postarla...

so che ti piacerà... pronto?!? :asd

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È un bell'onore davvero, quello delle donne: dista mezzo pollice dall'ano! (G.C.Lichtenberg)

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ah.

 

cavolo non mi aspettavo tanto entusiasmo...

addirittura l'H... ed il PUNTO!!! :ahah :ahah :ahah

ora però... calmati... :fiskio

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  • 2 weeks later...
  • 1 month later...

sposto di qui la discussione

Originale, simpatico, divertente, competente, re delle faccine!

Se ti rispondo così ( e metto qualche faccina) pensi di smetterla?

Oppure sei la tassa da pagare per poter scrivere su questo forum?

Anche questa è una tua geniale calcolata provocazione e mi aspetti al varco? Cos'hai cogitato con il tuo cervello fuori dal comune?

Non ti ho nominato perchè, per quanto mi riguarda, come detto altre volte sei dannoso in ogni discussione che riguardi Odom e Bynum.

Credo sia veramente ora di smetterla.

Non abbiamo alcuna base comune nè di discussione civile, nè di litigio.

Non sai se e quando usare l'ironia o essere serio.

Fare appello ad una capacità di contenerti o emendarti è tempo perso, sei e rimarrai il maestro indiscusso del parlar male di chi non ti piace.

Eri sopportabile a fatica quando parlavi di Odom senza equilibrio, nell'ultimo anno hai deciso che non bastava ed hai bisogno maniacale di ciritcare Bynum, fai pure, io vorrei la libertà di tifare per la mia squadra e per un giocatore che apprezzo senza essere costretto a sprecare tempo con te.

 

Non ci perderò molto tempo ma alcuni punti li vorrei sottolineare:

1) su un forum gli utenti discutono su argomenti vari... il termine discussione presuppone che le idee non coincidano altrimenti non ci sarebbe di che discutere... spero che almeno su questo tu ne convenga.

2) la mia idea liberale mi avvicina ad un concetto tipo questo: non condivido quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dire quelle cose (questo topic l'ho aperto io...)

3) su Bynum e Odom ho portato i miei punti di vista (che evidentemente non coincidono con i tuoi) cosa che ti ha spinto a definire il mio apporto di idee "dannoso in ogni discussione che riguardi Odom e Bynum"... questa è la tua idea ed è rispettabile in quanto tale... diverso è se ritieni i miei post trolleschi: non hai che da segnalarli agli amministratori del forum, sono lì per quello...

Ovviamente...

sempre...

con immutata stima.

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Il giorno che ho fatto i biglietti per l'Heineken Jammin' Festival mi dovevo girare la caviglia (prendendo un rimbalzo!) wtf

 

Per chi è cattolico sconsiglio di leggere il seguente spoiler

 

 

anubi.jpg

 

 

Non potro sicuramente saltare e un amico mi ha chiesto il biglietto... Vendo?? :piantoacatinelle :piantoacatinelle

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la musica te la gusti pure se non salti come quei ritardati che pare non possono stare a un concerto se non se prendono a botte con quei vicini dicendo che "pokano". vai lì e gustati la musica.
Pokano? Ma il verbo non era pogare ? fc4
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la musica te la gusti pure se non salti come quei ritardati che pare non possono stare a un concerto se non se prendono a botte con quei vicini dicendo che "pokano". vai lì e gustati la musica.

 

Il pogo è un modo per smaltire l'alcool! Ma ti assicuro che visto da fuori sembra una cosa barbara e insensata! Ma ti assicuro che se le persone che lo fanno sono un minimo intelligenti non si fà male nessuno!

 

Poi i concerti sono fighi anche perchè ci si può muovere conoscere nuove ragazze ( yes ) e con le stampelle diventa un pò piu complicato! Penso comunque di andare a gustarmi la musica come hai detto tu!

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Il lessico del populismo

Umberto Eco

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-lessico-del-populismo/2129700/18

 

"Mettere le mani nelle tasche degli italiani". "Esporre alla gogna mediatica". "La magistratura vuole sovvertire il voto". Sono alcuni esempi di espressioni stravolte dal berlusconismo

Nel sito di Libertà e Giustizia ( http://www.libertaegiustizia.it) Gustavo Zagrebelsky ha iniziato una rubrica aperta ai navigatori, un Lessico del Populismo, e cioè un'analisi di quelle espressioni che una volta significavano una cosa, o niente, ma che nell'attuale temperie politica vengono usate con tutt'altra connotazione. Per non farla troppo difficile, passo subito alla prima voce del lessico, dovuta appunto a Zagrebelsky, "Mettere le mani nelle tasche degli italiani".

È noto infatti che uno dei principali appelli che il nostro presidente del consiglio, instauratore dell'ormai cosiddetto "populismo mediatico", rivolge al suo "popolo" è la constatazione che pagare le tasse è doloroso (il che è vero) e che chi ce le fa pagare è cattivo (il che non è vero, perché ogni Stato serio si appella al contributo dei cittadini); non solo, ma il presidente ha anche detto che, se le tasse ci paiono troppe, è scusabile e comprensibile evadere il fisco - e se qualcuno ritiene che questa cosa non l'abbia detta (perché sarebbe suo dovere morale e costituzionale dire il contrario), esistono le dovute registrazioni televisive (non le intercettazioni!). Per inciso Berlusconi ha anche proposto varie volte di abbassare le tasse, ma sciaguratamente non l'ha mai fatto. Bisogna però dargli atto di non averle alzate, specie in momenti come questo, quando bisognerebbe ricuperare denaro, e i sacrifici ha preferito farli fare agli statali (che secondo i sondaggi non votano per lui) piuttosto che a chi guadagna di più.

Come si fa allora a indurre la "gente" a pensare che chi fa pagare le tasse (non il governo attuale, certo, perché le tasse le hanno inventate gli altri, probabilmente i comunisti) commette un furto? Usando l'espressione "mettere le mani nelle tasche degli italiani" che, come dice Zagrebelsky "sottintende l'idea che imposte e tasse siano scippi e furti e che i governanti, chiedendo di partecipare alle spese pubbliche si comportino da delinquenti... Questa espressione è la negazione dell'idea di cittadinanza, che comprende diritti e doveri di solidarietà, secondo la legge. Essa infatti parla demagogicamente agli italiani e non democraticamente ai cittadini (italiani)".

 

A seguito della proposta di Zagrebelsky, Sandra Bonsanti ha commentato "Condividere la memoria storica" e Giuseppe Volpe sia "Essere radicati nel territorio" che "Esporre alla gogna mediatica". A pensarci bene quest'ultima abusatissima espressione non suonerebbe ingiusta quando venisse applicata a qualcuno che, perfettamente innocente, viene di colpo presentato dai giornali, per vendere copie, come il mostro da sbattere in prima pagina, e si pensi al dolorosissimo caso Tortora. Ma come viene usata oggi essa suona a sanzione dei casi in cui, di un uomo politico doverosamente si dice che ha commesso abusi e che per questo è diventato oggetto di una inchiesta della magistratura. Come dice Volpe, "una personalità integerrima se la ride di qualsiasi insinuazione o presunto fatto i media diffondano sul suo conto. Adirà le vie legali individualmente... non tanto per difendere se stesso quanto, colpendo il deviante, ... per difendere la correttezza dell'informazione. Ma l'uomo integerrimo, appunto, colpisce il falsario, non invoca la mordacchia... Se questo non accade è forse, anche, perché uomini integerrimi ce ne sono troppo pochi? O è perché di falsari ce n'è troppi?".

 

Maria Grimaldi analizza l'ormai storico "Scendere in campo" ed Elisabetta Rubini "La magistratura vuole sovvertire il voto", osservando che la frase viene usata, dagli esordi del berlusconismo, per censurare l'operato dei giudici quando le indagini riguardano il premier, "come se il voto superasse e rendesse superfluo - ed anzi addirittura inaudito - il ruolo di controllo svolto dalla magistratura nei confronti di tutti i cittadini... Da notare che con la frase in questione Berlusconi non critica i giudici per aver operato male: la censura si colloca a priori rispetto ad una valutazione della qualità del controllo giudiziario e mira a contrapporre il voto popolare - quasi una grazia divina - alla molesta interferenza dei giudici, presentata come illegittima e persino eversiva".

 

Non ho più spazio. Mi piacerebbe analizzare ancora "Il presidente del consiglio non ha poteri" di Filippo di Robilant (che palesemente significa che il presidente del consiglio vorrebbe impadronirsi anche dei poteri che la Costituzione non gli consente), e alcuni primi interventi dei lettori. Così come amerei anche occuparmi di termini che a sinistra hanno avuto il loro significato letteralmente capovolto, come liberale, riformista, moderato, eccetera. Ma sarà per un'altra volta.

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Tutto perfettamente condivisibile, se non per quell'arancia spezzata in favore degli statali :chetristezza

Papero non averne a male ma nella mia personalissima classifica subito dopo i Celtici vengono proprio loro (o devo dire "Venite proprio voi" :asd )

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Tutto perfettamente condivisibile, se non per quell'arancia spezzata in favore degli statali :chetristezza

Papero non averne a male ma nella mia personalissima classifica subito dopo i Celtici vengono proprio loro (o devo dire "Venite proprio voi" :asd )

 

Fai di ogni erba un fascio...

anche per me dopo i Celtici vengono gli statali...

presenti esclusi... ovviamente... :asd

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  • 3 weeks later...

Tramite una formula matematica vi dimostro che l'amore non esiste:

 

Riportiamo di seguito l'equazione che ha rovinato la vita di generazioni su generazioni

 

lui + lei = amore

 

sapendo che:

lui= maschio

lei = femmina

e sostituendo tali equazioni della nostra formula si ha che:

 

maschio + femmina =amore

 

sapendo inoltre che

 

maschio = sesso maschile

femmina = sesso femminile

 

si ha che:

 

sesso maschile + sesso femminile = amore

 

mettiamo in evidenza il fattore comune:

 

sesso(maschile + femminile) = amore

 

moltiplichiamo e dividiamo per (maschile + femminile)

 

sesso= amore/(maschile + femminile)

 

e passiamo alle probabilità

 

P(sesso) = P(amore/(femminile+maschile))

 

per il teo campitelli- sbaffoni il la probabilità di un quoziente è uguale al quoziente delle probabilità quindi:

 

P(sesso)=P(amore)/P(maschile+femminile)

 

per gli assiomi di kolmogorov sappiamo che

 

P(maschile + femminile)=1 in quanto somma di probabilità di eventi incompativili e necessari.

 

Quindi

 

P(sesso)=P(amore)

 

Visto che le nostre v.a. sono continue togliamo le P

da cui:

 

SESSO=AMORE

 

:ahahah:ahahah:ahahah:ahahah

 

Torna tutto giusto??

 

 

Ma quando si rinizierà a parlare di sport?? :asd:asd

 

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  • 2 weeks later...

Chiedete scusa a De Magistris

di Marco Travaglio

 

L'ex giudice aveva detto, due anni fa, che alcuni suoi colleghi erano inseriti in un sistema di potere criminale. Per questo l'avevano sottoposto a indagine disciplinare. Ora il caso P3 dimostra che aveva ragione

 

È davvero encomiabile l'alto monito del capo dello Stato contro la "squallida consorteria" detta anche P3 che accomunava faccendieri, politici e magistrati. Così come quello del segretario dell'Anm Giuseppe Cascini: "Provo vergogna per l'immagine della magistratura emerso dai colloqui" intercettati fra alcune toghe illustrissime e il geometra irpino Pasqualino Lombardi. E come l'intemerata del vicepresidente del Csm Nicola Mancino. Eppure, nelle tre autorevoli denunce, è come se mancasse qualcosa: uno sforzo di memoria per collegare la P3 a certe discusse e discutibili iniziative del Csm, avallate da Napolitano, plaudite dall'Anm e votate da Mancino contro magistrati certamente fallibili, ma altrettanto certamente estranei ai giochi di potere di questa e altre consorterie: Clementina Forleo, trasferita da Milano dopo aver osato intercettare il governatore Fazio e i furbetti del quartierino (fra cui Consorte, a proposito di consorterie); Luigi De Magistris, trasferito da Catanzaro dopo aver osato indagare sulla consorteria che chiamò profeticamente "nuova P2"; i pm salernitani Apicella, Nuzzi e Verasani, il primo cacciato dalla magistratura, la seconda e il terzo trasferiti dalla Campania dopo aver osato perquisire (con un decreto di sequestro giudicato addirittura "troppo lungo") la consorteria calabrese che aveva isolato e sabotato De Magistris.

 

L'ispezione ministeriale su De Magistris partì subito dopo una perquisizione all'ex piduista Luigi Bisignani, indagato in "Why Not": ispezione promossa dal ministro Clemente Mastella, amico di Bisignani, e condotta dall'ispettore capo Arcibaldo Miller, amico della P3. Il trasferimento di De Magistris, votato dal Csm unanime (lo disse Mancino), fu confermato dalle sezioni unite della Cassazione presiedute da Vincenzo Carbone, su richiesta del Pg Antonio Martone. Anche Mancino, Carbone e Martone risultano in contatto con uomini della P3. E chissà quante altre notizie interessanti sarebbero emerse sui casi Forleo, De Magistris e Salerno se le intercettazioni sulla P3 fossero scattate non uno, ma due o tre anni fa. L'altro giorno De Magistris ha ricevuto una busta verde da Palazzo dei Marescialli: l'ordinanza della sezione disciplinare (presidente Mancino, vedi sopra) che ha archiviato, per le sue sopraggiunte dimissioni, l'ennesimo processo disciplinare nato dall'ennesima ispezione di Miller (vedi sopra) per una sua gravissima affermazione del 2008 su Micromega.it: "Non sono pochi i magistrati pienamente inseriti in un sistema di potere criminale che reagisce alle attività di controllo e si muove, dal sistema, per evitare che sia fatta verità e giustizia sui tanti fatti inquietanti della storia del Paese". Miglior descrizione della P3 non si poteva fare. De Magistris ci era arrivato, senza intercettazioni, due anni fa ed è stato punito dagli amici della P3. Altri ci arrivano soltanto ora: che fanno, chiedono scusa o aspettano il Premio Lungimiranza 2010?

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  • 2 weeks later...

So' proprio comunisti 'sti qui de l'espresso!!!

pubblicano prima la Bibbia... http://speciali.espresso.repubblica.it/sfogli10/crisi-economica/

e poi la criticano ( http://espresso.repubblica.it/dettaglio/una-per-una-le-bugie-di-b/2132438//0 )!!! ma si può?!?

Visto che ci troviamo in Speakers' Corner do spazio... ai reietti...

 

Se questo è il biglietto da visita per la campagna elettorale, è probabile che Berlusconi farà di tutto per evitarla. Magro il bottino di due anni di Governo sul piano della politica economica, nonostante la grandissima forza parlamentare di cui ha potuto contare quella che era fino a pochi giorni fa la maggioranza uscita vittoriosa dal voto del maggio 2008. Come direbbe l'attuale allenatore del Real Madrid, ci sono nel libretto "molti tituli, ma sero riforme".

 

Non a caso la parte sulle "grandi riforme" viene pudicamente relegata alla fine. Ne elenca tre: scuola, università e pubblica amministrazione.

 

 

La cosiddetta riforma della scuola è sin qui consistita solamente in tagli al personale, con la reintroduzione del maestro prevalente nella scuola primaria, la riduzione dell'orario d'insegnamento nella scuola secondaria (sia di primo che di secondo grado), la riduzione degli indirizzi nella scuola secondaria di secondo grado e la richiesta di compartecipazione delle famiglie alla spesa. Il tutto esclusivamente nella scuola pubblica, dato che il finanziamento alle scuole private "paritarie" non è stato ridotto. Per chiamarla riforma ci vuole tanto coraggio. Simile la strategia seguita nei confronti dell'università, perseguita con la riduzione del fondo di finanziamento ordinario. Il disegno di legge che entro fine anno dovrebbe andare alla Camera porterà, se non viene ulteriormente diluito nei suoi aspetti innovativi, a qualche cambiamento nella governance delle università, e non prima della fine legislatura, dato che si basa sull'esercizio di deleghe. Insomma è, al massimo, una scommessa di riforma, su aspetti relativamente marginali, che non intaccano davvero la ricerca e la didattica.

 

Quella della pubblica amministrazione è forse l'unica riforma avviata da questo Governo, ma è stata cancellata ancor prima di entrare in vigore dalla manovra appena varata che ha posto tetti alla crescita delle retribuzioni nel pubblico impiego in modo del tutto indiscriminato, in barba ai premi al merito introdotti dalla riforma Brunetta. Nel frattempo la riforma ha perso per strada le norme sulla trasparenza della dirigenza pubblica (davvero importanti anche alla luce degli scandali nella gestione della Protezione Civile), si è esclusa dall'applicazione della riforma la presidenza del Consiglio dei ministri segnale evidente del fatto che nessuno ci crede in questa riforma e si è di molto depotenziata la class action contro le pubbliche amministrazioni e i concessionari pubblici.

 

C'è molto editing da fare nel documento. Molte le ripetizioni e non poche le contraddizioni. A p.5 si rimarca come si sia dovuto intervenire per ridurre i compensi dei dirigenti pubblici e dei magistrati, ma a p.7 si rivendica il fatto di non avere tagliato gli stipendi a nessuno. Forse gli autori di queste schede non si sono parlati. La verità è che gli unici compensi ad essere tagliati in modo significativo sono quelli dei ricercatori universitari che, con il blocco degli scatti di anzianità, si vedono ridurre le loro retribuzioni fino al 15 per cento. Il vero risultato che questo governo può esibire sul piano della politica economica è quello di aver contenuto il peggioramento dei conti pubblici durante la crisi.

 

Lo ha fatto adottando la strategia dell'immobilismo. Scegliendo di non scegliere si è evitato di cedere alle richieste di sostegno che venivano un po' da tutte le parti, ma si è anche sbarrata la strada a misure anticicliche, che avrebbero reso la recessione meno pesante, contenendo il calo del reddito pro capite degli italiani. Nonostante i trionfali titoli di testa dei TG1 della scorsa settimana, la produzione industriale è tuttora del 20 per cento al di sotto dei livelli pre-crisi, il prodotto interno lordo + del 6 per cento più basso. Non solo il calo è stato più forte pur non avendo vissuto lo scoppio di una bolla finanziaria o il fallimento di una grande banca, ma anche la ripresa è più lenta che altrove. In effetti il Governo ha preferito accettare un maggior impatto della crisi pur di evitare un aggravamento dei conti pubblici in un paese già fortemente indebitato.

 

Alla luce di quanto accaduto in Grecia, non si possono non vedere i lati positivi di questa scelta. Ma forse non è un risultato che paga sul piano elettorale. Soprattutto perché non è facile presentarlo come frutto di lungimiranza nell'azione di Governo. Ricordiamoci che siamo passati dalle "fiscal suasion" sui banchieri di inizio legislatura, con tanto di minaccia di tasse sui loro extraprofitti, agli aiuti concessi agli istituti di credito con il primo decreto anticrisi e ai Tremonti bond. Per non parlare della Robin tax, una tassa che doveva togliere ai ricchi petrolieri per dare ai poveri, sostituita, una volta che il prezzo del greggio era crollato, da misure e trattati a sostegno dei produttori di petrolio. Non sorprende perciò il fatto che siano altri i meriti presunti dell'azione di governo rivendicati a più riprese dal libretto.

 

Vediamone i principali.

 

"NON ABBIAMO AUMENTATO LE TASSE"

Ci mancava altro. In un periodo di crisi tutti i Governi si sforzano di abbassare le tasse o aumentare le spese per contenere la caduta del reddito. Il Governo ha comunque contravvenuto non solo alla promessa fatta in campagna elettorale di ridurre le tasse, ma anche a quella di non introdurre nuovi balzelli, mettendo in mostra notevole creatività nell'introdurre una serie di nuovi prelievi. Dalla Robin tax alla "porno tax", alle tasse sui giochi , fino alla nuova tassa piatta, cedolare secca, sugli affitti. Bene rimarcare che tutto è avvenuto all'insegna della redistribuzione dai poveri ai ricchi, dai cittadini ai partiti. Le entrate della Robin tax sono andate a finanziare gli organi di partito. La cedolare secca sugli affitti, l'ultima arrivata, sostituirà una tassa progressiva (che tassa proporzionalmente di più chi ha redditi più alti) con una aliquota costante, uguale a tutti i livelli di reddito. L'ICI sulla prima casa abolita a inizio legislatura era quella che gravava sulle famiglie con immobili di maggiore valore. Insomma, un trasferimento dai ceti medi ai più ricchi. Un Robin Hood che opera scrupolosamente al contrario.

 

"IL PESO DELLO STATO SI E' RIDOTTO"

Non si direbbe a giudicare dall'andamento della pressione fiscale, cresciuta dal 42,9 del 2008 al 43,2 per cento del 2009, come certifica l'ultima Relazione Unificata dell'Economia e Finanza Pubblica. Consapevole di questo fatto, il Ministro Tremonti in una recente intervista sul Sole24ore ha sostenuto che la pressione fiscale è aumentata perché è diminuito il pil. In realtà anche le entrate calano insieme al prodotto in un rapporto pressoché di uno a uno, quindi la pressione fiscale (il rapporto fra entrate fiscali e prodotto interno lordo) sarebbe dovuta rimanere almeno invariata. E un terzo della manovra appena varata consiste in incrementi delle entrate, anziché riduzioni della spesa pubblica. Ma il peso dello Stato non si è ridotto soprattutto perché la spesa pubblica in rapporto al reddito generato ha continuato a crescere. 34 miliardi in più nel 2009. Vero che la manovra appena varata contempla riduzioni di spesa. Ma saranno soprattutto a carico degli enti locali che hanno ampiamente mostrato in questi anni di ignorare i vincoli posti dal Governo. Le sanzioni per gli sforamenti sono troppo blande. I commissari delle Regioni che non rispettano i vincoli sono gli stessi Governatori in carica. Come dire che non c'è sanzione politica. Nel frattempo il debito degli enti locali continua a salire. Quello dei Comuni e delle Province ha raggiunto la cifra record di 62 miliardi, più di mille euro a cittadino. Nessuna traccia della riduzione del numero delle Province. E i tagli alla politica, tanto sbandierati sui media, si sono rivelati ben misera cosa. Tagli del 3,5 per cento agli stipendi dei parlamentari. Porteranno a circa 10 milioni di risparmi su di una manovra di quasi 25 miliardi. SI E'

 

"SI E' CONTRASTATA L'EVASIONE FISCALE"

Anche su questo terreno ci sono state virate a 180 gradi nell'azione di governo. Utili i ravvedimenti, meglio ancora se onerosi, vale a dire accompagnati da una autocritica. Purtroppo l'autocritica in questo caso non c'è stata. Peccato perché avrebbe dato un segnale di rottura col passato. E non è facile per un Governo che in questa legislatura ha varato l'ennesimo condono, lo scudo fiscale, guadagnarsi credibilità nel contrasto all'evasione se non da un forte segnale di svolta. L'inizio della legislatura è stato caratterizzato da un'operazione di sistematico smantellamento, presentato come "semplificazione", di un insieme di strumenti, che potevano permettere all'amministrazione finanziaria di ottenere, per via telematica, informazioni utili ai fini del contrasto all'evasione. È stato, ad esempio, soppresso l'obbligo di allegare alla dichiarazione Iva gli elenchi clienti/fornitori, sono state abolite le limitazioni nell'uso di contanti e di assegni, la tracciabilità dei pagamenti, la tenuta da parte dei professionisti di conti correnti dedicati ed è stato soppresso l'obbligo di comunicazione preventiva per compensare crediti di imposta superiori ai 10mila euro. Salvo poi ritornare sui propri passi. La manovra appena varata ha, infatti, ripristinato la tracciabilità, anche se solo per transazioni superiori ai 3.000 euro. Il problema è che il Governo ha abbassato pericolosamente la guardia riducendo i controlli contro l'evasione fiscale e contributiva. Un esempio? Durante la passata legislatura gli Ispettorati del Lavoro erano stati potenziati, con l'assunzione di quasi 1500 ispettori. Tuttavia nel 2009 il numero di controlli sui posti di lavoro si è ridotto del 7%, come ammesso dal Ministro Sacconi nella sua audizione alla Camera il 29 aprile scorso. Il risultato è che nel 2009 il lavoro irregolare, quello che non paga tasse e contributi sociali, è ulteriormente aumentato secondo l'Istat, sorprendentemente anche nell'industria dove era fortemente calato negli anni precedenti. Non ingannino i dati sull'attività ispettiva diramati dall'Agenzia delle Entrate. Se aumentano le somme oggetto di accertamenti a fronte di minori controlli, ciò significa che l'evasione media è aumentata. Un risultato di cui c'è poco da essere orgogliosi.

 

"NON ABBIAMO LASCIATO INDIETRO NESSUNO"

Il Governo non ha varato la riforma degli ammortizzatori sociali, lasciando decadere la delega ereditata dalla legislatura precedente. Questa riforma avrebbe permesso di contenere la povertà che, durante le recessioni, aumenta soprattutto tra chi perde il lavoro. Il Governo ha, invece, proceduto con una serie di interventi frammentari, temporanei e per lo più propagandistici. I titoli di testa dei TG sono andati alla carta acquisti passata alla storia come "social card" forse perché doveva essere erogata da Robin Hood che, come si è visto, ha invece preferito finanziare gli organi di partito. La social card sembrava essere concepita in modo tale da escludere i maggiormente bisognosi. I destinatari potevano essere solo famiglie povere con almeno un bambino con meno di tre anni oppure con capofamiglia con più 65 anni. Inutile sottolineare che le persone maggiormente bisognose di aiuto spesso non soddisfano questi requisiti. Ad esempio nessuna delle persone senza fissa dimora, censite a Milano nel gennaio 2008, aveva figli così piccoli o più di 65 anni (difficilmente i senza casa sopravvivono così a lungo). Che fosse solo un'operazione propagandistica lo si capisce dallo stesso libretto, se lo si legge con cura. Recita testualmente "dal febbraio 2010 gli enti locali possono partecipare al finanziamento". Significa che la social card è stata posta a carico dei Comuni. Peccato che i poveri siano concentrati nelle aree del Paese in cui i Comuni hanno meno risorse a disposizione e che la manovra appena varata abbia ridotto di due miliardi e mezzo i fondi dei Comuni. Come ammette lo stesso documento sono solo due (su più di 8000) i Comuni che hanno fruito di questa "opportunità": Alessandria e Cassola

 

"A FIANCO DELLA FAMIGLIA"

A parte gli interventi estemporanei, una tantum, social card, bonus famiglia e prestito per i nuovi nati, il Governo ha di fatto varato una serie di misure che hanno reso più difficile la conciliazione fra lavoro e responsabilità famigliari, dunque la partecipazione femminile. I tagli all'organico del corpo docente della scuola secondaria, prevalentemente femminile, e l'introduzione del maestro prevalente, hanno reso più difficile il mantenimento dell'orario a tempo pieno. Anche la detassazione degli straordinari, misura anacronistica in tempo di crisi e per fortuna abbandonata a fine 2008, non favoriva certo le donne con figli piccoli, giovani e anziani, spingendo semmai i loro mariti a lavorare più lungo.

 

"RIPARTE L'EDILIZIA, RIPARTE L'ECONOMIA"

Dal giugno 2008 il governo ha annunciato ben quattro iniziative nel settore dell'edilizia residenziale, tutte etichettate come piani casa, anche se la loro finalità non è l'aumento dell'offerta di alloggi per le famiglie più deboli, l'obiettivo dei piani del passato. Sin qui non è stata ancora posata la prima pietra per la costruzione di una qualche nuova casa. Nessun intervento anche sull'edilizia scolastica. Non c'è stata sin qui neanche l'anagrafe promessa a più riprese. Forse perché i primi dati erano davvero allarmanti. A quanto risulta, dei 43 mila edifici scolastici esistenti,solo un terzo è stato costruito negli ultimi trenta anni! Più di mille sono stati costruiti prima dell'Ottocento e più di tremila tra il 1800 e il 1920. Di quasi 7mila edifici non si sa neanche la data di costruzione. Dopo il 1990 solo il 22% delle strutture è stato ristrutturato. I numeri di queste anticipazioni sono semplicemente inaccettabili. Non si può morire schiacciati dal cedimento di un soffitto in un'aula di lezione come a Rivoli e come ieri poteva capitare in una scuola materna a Verona.

 

"ABBIAMO DIFESO I LAVORATORI"

Il Governo ha esteso il grado di copertura della Cassa Integrazione Guadagni con interventi "in deroga", decisi discrezionalmente dalla politica. Queste estensioni sono servite nell'emergenza a contenere l'emorragia di posti di lavoro, inducendo le imprese a ridurre gli orari anzichà tagliari gli organici. Bene. Ma sono state introdotte ulteriori asimmetrie di trattamento fra lavoratori di imprese diverse. E questi interventi d'emergenza ci lasciano in eredità uno strumento, la Cassa in deroga, che sarà molto difficile ridimensionare dopo la crisi. In effetti le ore di Cassa in deroga continuano ad aumentare. Gli interventi in deroga hanno ormai superato in dimensione gli interventi ordinari. Un paradosso che la dice lunga sul navigare a vista con cui si è gestita la politica del lavoro. Il fatto è che i datori di lavoro sono del tutto deresponsabilizzati dagli interventi in deroga; non pagano nulla per fruirne. Sta diventando una specie di sussidio per le imprese che hanno maggiori agganci con la politica. I lavoratori maggiormente colpiti dalla crisi sono stati, comunque, i lavoratori precari che in genere non hanno accesso né alla Cassa Integrazione né ai sussidi ordinari di disoccupazione. Tra quel milione di posti di lavoro distrutti dall'inizio della crisi, nove su dieci sono lavoratori precari, con contratti a tempo determinato, collaborazioni a progetto o impieghi saltuari nella giungla del parasubordinato. Quasi un lavoratore temporaneo su sei ha perso il lavoro. Il Governo non ha fatto nulla per affrontare il nodo del dualismo del nostro mercato del lavoro. Nel Libro bianco del maggio 2009 aveva annunciato uno Statuto dei Lavori, poi rinviato a "dopo le elezioni regionali", e infine differito "alla fine del 2010". Speriamo ora non venga rimandato a dopo le elezioni politiche.

 

"SI E' CONTRASTATA L'EVASIONE FISCALE"

Anche su questo terreno ci sono state virate a 180 gradi nell'azione di governo. Utili i ravvedimenti, meglio ancora se onerosi, vale a dire accompagnati da una autocritica. Purtroppo l'autocritica in questo caso non c'è stata. Peccato perché avrebbe dato un segnale di rottura col passato. E non è facile per un Governo che in questa legislatura ha varato l'ennesimo condono, lo scudo fiscale, guadagnarsi credibilità nel contrasto all'evasione se non da un forte segnale di svolta. L'inizio della legislatura è stato caratterizzato da un'operazione di sistematico smantellamento, presentato come "semplificazione", di un insieme di strumenti, che potevano permettere all'amministrazione finanziaria di ottenere, per via telematica, informazioni utili ai fini del contrasto all'evasione. È stato, ad esempio, soppresso l'obbligo di allegare alla dichiarazione Iva gli elenchi clienti/fornitori, sono state abolite le limitazioni nell'uso di contanti e di assegni, la tracciabilità dei pagamenti, la tenuta da parte dei professionisti di conti correnti dedicati ed è stato soppresso l'obbligo di comunicazione preventiva per compensare crediti di imposta superiori ai 10mila euro. Salvo poi ritornare sui propri passi. La manovra appena varata ha, infatti, ripristinato la tracciabilità, anche se solo per transazioni superiori ai 3.000 euro. Il problema è che il Governo ha abbassato pericolosamente la guardia riducendo i controlli contro l'evasione fiscale e contributiva. Un esempio? Durante la passata legislatura gli Ispettorati del Lavoro erano stati potenziati, con l'assunzione di quasi 1500 ispettori. Tuttavia nel 2009 il numero di controlli sui posti di lavoro si è ridotto del 7%, come ammesso dal Ministro Sacconi nella sua audizione alla Camera il 29 aprile scorso. Il risultato è che nel 2009 il lavoro irregolare, quello che non paga tasse e contributi sociali, è ulteriormente aumentato secondo l'Istat, sorprendentemente anche nell'industria dove era fortemente calato negli anni precedenti. Non ingannino i dati sull'attività ispettiva diramati dall'Agenzia delle Entrate. Se aumentano le somme oggetto di accertamenti a fronte di minori controlli, ciò significa che l'evasione media è aumentata. Un risultato di cui c'è poco da essere orgogliosi.

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  • 1 month later...

http://www.beppegrillo.it/2010/09/passaparola_lun_78.html#*p4* un po' di proposte controcorrente...

 

per l'informazione come la intendo io, quella cioè del giornalismo d'inchiesta (l'opposto della Gazza per intenderci in ambito sportivo)... ormai rimangono poche finestre:

http://www.beppegrillo.it/

http://www.ilfattoquotidiano.it/

http://espresso.repubblica.it/

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  • 4 months later...

Egiziano 19enne fermato con l'eroina "Lasciatemi, sono il fratello di Ruby"

 

Bloccato dai carabinieri a Porto Sant'Elpidio (Fermo) con 30 grammi di eroina in tasca e una notevole somma di denaro, irride i militari dicendo "sono il fratello di Ruby". Non è vero, ma dopo l'arresto la battuta costringe comunque gli investigatori a controlli accurati sull'identità dello spacciatore, un egiziano di 19 anni, e su eventuali parentele con la protagonista del caso giudiziario che coinvolge il premier Silvio Berlusconi.

 

Alla fine l'uomo finisce in manette con l'accusa di traffico illecito di sostanze stupefacenti. Residente in Brianza, il giovane è stato fermato durante un'ispezione in un campeggio elpidiense. Con sè aveva anche materiale utile al confezionamento delle dosi.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/02/14/news/egiziano_19enne_fermato_con_l_eroina_lasciatemi_sono_il_fratello_di_ruby-12455020/?rss

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"Volevo fare gli auguri a tutti perché oggi è San Valentino, la festa nazionale dei fioristi di Arcore". Già dalla prima battuta di Luca Bizzarri alla conferenza stampa del festival di Sanremo s'intuisce che non mancherà la satira sulla situazione politica negli sketch con Paolo Kessisoglu... Degli sketch della coppia delle Iene non si sa nulla, i testi restano segreti, le prove sono a porte chiuse. "Non vi preoccupate, i testi li abbiamo consegnati. A un certo Julian Assange...", aggiunge Paolo tra le risate. "Devo riconoscere alla Rai di non averci imposto nulla. Ci ha chiesto solo di non dire le parolacce, di non essere volgari, di non parlare di sesso: quindi della situazione politica non potremo parlare. Punteremo su altri spunti d'attualità...", scherza Luca.

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