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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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Il rischio d'impresa per l'imprenditore qual è?

Se le cose vanno bene accumula capitale se vanno male licenzia riducendo i costi...

 

Lo vedi che andiamo d'accordo su alcune cose?

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C'è chi si gioca la propria casa, non quella del suo operaio....

 

Rispetto chi si è giocato la casa davvero.

 

Ma la maggior parte la da in garanzia alla fideiussione ma poi la intesta alla moglie o alla figlia.

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A Canicattì i componenti del "Movimento 5 Stelle" mollano Beppe Grillo e si schierano con Matteo Salvini. A guidare l'insolito "passaggio" dei pentastellati verso i leghisti è stato Giuseppe Castelnuovo, ex portavoce grillino a Canicattì, a cui il segretario nazionale di "Noi con Salvini" Angelo Attaguile ha conferito l'incarico di "responsabile per il territorio canicattinese" e di componente della costituenda commissione di garanzia regionale. 

"l progetto di governo proposto da Matteo Salvini – spiega Castelnuovo in una nota stampa - sta facendo tornare la voglia di far politica attiva a tanta gente perbene, allontanatasi da tempo perché delusa. Il nostro movimento si rivolge soprattutto a loro".

Giuseppe Castelnuovo, 43enne, faceva parte del "Movimento 5 Stelle", con il quale ha preso parte alle primarie per le elezioni europee e – sempre per conto dei pentastellati - ha fatto anche parte della sottocommissione all’Assemblea regionale siciliana che si occupa di Territorio e Ambiente. "Un impegno tutto a spese mie" ci tiene a chiarire.

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Ah, belle cose.

 

Tra l'altro a me nessuno leverà mai dalla testa che questi "dissidenti" piu che altro vogliono solo prendersi lo stipendio per intero e/o prenotare e mantenere la poltrona. Le idee, ma sopratutto il personaggio Grillo era ben chiaro sin dall'inizio, sopratutto a chi era addentro al movimento

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C'è chi si gioca la propria casa, non quella del suo operaio....

Verdastro, si vede che sei del Nord Est....

 

Il mio è un complimento eh.

 

Con tutti i suoi innegabili difetti ho l'impressione che la nostra classe imprenditoriale non abbia eguali nel resto del Belpaese e lo si può intuire anche da qualche post precedente.

Mi riferisco alla voglia di fare impresa nonostante (contro?) tutto e tutti (burocrazia bizantina, tassazione allucinante, legislazione giuslavoristica da incubo), la predisposizione a reinvestire gli utili in azienda per ingrandirla/modernizzarla, l'orgoglio di competere in giro per il mondo, la soddisfazione di dare lavoro ai propri dipendenti e soprattutto di farcela da soli senza aiutini statali (leggasi grandi imprese, in primis FIAT ma non è certo l'unica, anzi); basti pensare, al riguardo, che sino alla crisi del 2009 era una vergogna per l'imprenditore medio del Nord Est chiedere anche solo 1 ora di Cassa Integrazione.

 

Tutto molto Alice nel paese delle meraviglie è vero, peccato (o meglio, per fortuna) sia proprio così da queste parti, anche se non so ancora per quanto.

 

Giusto per anticipare le immancabili frecciatine: non sono totalmente scemo ed in questo scenario idilliaco ho ben chiara la piaga dell'evasione fiscale; anche qui ci sarebbe da discuterne, approfondirne l'origine e fare dei gran bei distinguo ma il rischio di fraintendimenti è troppo alto ed il tema così delicato che non voglio correre il rischio di passare per quello che "giustifica" quel che tra l'altro considero una delle peggiori vergogne.

 

Nota finale sul nuovo contratto a tutele crescenti: magari mi è sfuggito ma mi sembra che nessuno nei post precedenti abbia sottolineato l'enorme vantaggio in termini di abbattimento costo del lavoro (leggasi decontribuzione e detassazione).

Vi assicuro che questo è un aspetto non da poco, sempre che si comprenda che il confronto non si debba fare tra "vecchio" e "nuovo" ontratto a Tempo indeterminato bensì tra questa nuova tipologia e i contratti a tempo determinato (clamorosamente più costosi per il datore di lavoro) piuttosto che quelle evidenti forme di precarietà quali co.co.co e finte partita iva.

La scommessa, se vincente o meno lo dirà solo il tempo, è quella di eliminare quasi totalmente queste ampissime zone d'ombra totalmente pri e di tutele per il lavoratore in favore del nuovo istituto contrattuale.

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Quando leggo o sento la parola burocrazia mi girano i marroni...

Cos'è la burocrazia? Per la Treccani è "L’insieme di apparati e di persone al quale è affidata, a diversi livelli, l’amministrazione di uno Stato o anche di enti non statali." e ancora... "gli apparati della burocrazia...  si fondano... su una rigorosa divisione del lavoro, sul sapere e sulle competenze, su gerarchie regolate dal merito e da precisi meccanismi di carriera e, ancora, su un complesso di norme scritte che tendono a vincolare il funzionario a una condotta tipicamente impersonale e formalistica."

Partiamo da qui...

L'impresa nel Nord Est si è sviluppata per diversi motivi... la (reale) capacità imprenditoriale sbandierata ha avuto terreno fertile in primo luogo per la svalutazione della moneta che ha reso i prodotti altamente competitivi sui mercati; dalla stabilità dell'area e dalle infrastrutture presenti, questi ultimi due fattori garantiti dalla tanto vituperata burocrazia. Già, perché sono gli apparati dello Stato che hanno garantito le strade e le ferrovie con le quali le merci potevano circolare rapidamente in giro per il continente nonché un livello di garanzia sociale di un certo livello (diciamo quella che non si vede in altre zone del Paese e del Mondo).

Se nel Nord Est ci fossero state le strade che trovi oggi a Juliaca (Perù) NON ci sarebbe stato alcun boom economico.

La capacità imprenditoriale del Nord Est si è "spenta" con la stabilità monetaria garantita dall'Euro tant'è che si è assistito alla delocalizzazione della produzione nei vicini paesi dell'est europeo e non all'ammodernamento e all'adeguamento delle strutture, parlo in generale (ci sono lodevoli eccezioni), alla nuova situazione.

Il "boost" poi è stato garantito dalla massiccia evasione/elusione fiscale.

Condizioni (svalutazione e evasione) queste che, evidentemente, non possono essere mantenute per lungo tempo in alcun Paese.

 

Torniamo alla burocrazia... quando ne parla Renzi capisci quanto sia vuoto come politico. 

Prendi una qualsiasi norma (vai su altalex.com) e troverai qualche articolo o comma del genere (art. 4 c.2 lett. g del DPCM 159/2013):

 

 

redditi fondiari relativi ai beni non locati soggetti alla disciplina dell'IMU, di cui all'articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, nonche' agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, se compatibili con la predetta disciplina, non indicati nel reddito complessivo di cui alla lettera a), comma 1, del presente articolo. A tal fine i redditi dei fabbricati si assumono rivalutando la rendita catastale del 5 per cento e i redditi dei terreni si assumono rivalutando il reddito dominicale e il reddito agrario, rispettivamente, dell'80 per cento e del 70 per cento. Nell'importo devono essere considerati i redditi relativi agli immobili all'estero non locati soggetti alla disciplina dell'imposta sul valore degli immobili situati all'estero di cui al comma 15 dell'articolo 19 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, non indicati nel reddito complessivo di cui alla lettera a), comma 1, del presente articolo, assumendo la base imponibile determinata ai sensi dell'articolo 70, comma 2, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917;

Ci hai capito qualcosa?

Bene il burocrate questo lo deve tradurre nella vita quotidiana e quando tu ti rechi presso una pubblica amministrazione deve saperti spiegare l'applicazione nella realtà quotidiana di tale previsione normativa (nel concreto: se hai un figlio, saprai che la mattina passa un bus/pullmino che te lo prende sotto casa, poi frequenta una scuola che, incredibilmente, non cade a pezzi, magari mangia in mensa ed il pomeriggio te lo riportano a casa... bene, tutto questo te lo fornisce la burocrazia non la politica!).

Non dico che non esistano sacche di incompetenza ed incapacità (le trovi, però, anche nel privato) ma la prima causa del "bizantinismo" è la POLITICA; il burocrate, quotidianamente, si trova a dover interpretare norme che, eufemisticamente, possiamo definire poco chiare.

Il fatto che sia il Capo del Governo a prendersela con la burocrazia (che è chiamata ad applicare la legge) dovrebbe (mentre invece viene considerato un punto fondante del programma di Renzi) suscitare grossa (e grassa) ilarità; pensasse a produrre qualche testo unico in più e qualche (molti) decreto in meno!   :siciao:

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Il presidente del Consiglio lancia l’ambizioso progetto “la buona scuola”. Lo fa alla fine di una consultazione con i diretti interessati (alunni, docenti e famiglie) che egli stesso ha giudicato un evento unico, non solo nel nostro Paese. In una recente puntata di Piazzapulita si è avuto modo di capire che le cose non stanno proprio in questi termini: l’ascolto è stato pilotato e molti temi concreti che le scuole statali hanno urgente bisogno di discutere e risolvere non hanno avuto centralità, anche perché poco attraenti. In effetti, parlare della mancanza cronica di carta igienica nelle scuole statali di ogni ordine e grado, sapere che i genitori si autotassano ormai abitualmente per coprire le spese ordinarie degli istituti frequentati dai loro figli che lo Stato non copre: tutta questa concretezza non consente di fare spot attraenti sulla buona scuola del futuro. Tuttavia questi sono i problemi. Che non svaniscono con gli slogan: “Sì, serve la carta igienica, ma fateci sognare”. Semmai, si potrebbe dire al presidente Renzi che i sogni li dovrebbero poter fare le scuole, non il governo. E vi è di che dubitare che questi provvedimenti ben propagandati vi riescano.

Prima di tutto perché lo Stato ha dichiarato di non potere coprire le spese delle sue scuole. È come se dicesse: non possiamo garantire i diritti civili perché non abbiamo soldi a sufficienza per sostenere i tribunali. Non ci sono fondi a sufficienza. Ma se lo Stato (e i suoi organi amministrativi) finanziasse solo le sue scuole, come la Costituzione gli comanda, i soldi non sarebbero un problema così emergenziale. A fine gennaio l’Espresso ha dedicato al depauperamento della scuola statale un’inchiesta ben fatta. Eccone il senso: “Settecento milioni l’anno di denaro pubblico vanno ad aiutare gli istituti paritari, mentre lo Stato non ha soldi neppure per rendere sicure le aule. Un flusso che parte dal ministero dell’Istruzione, dalle Regioni e dai Comuni e finisce senza controlli ad enti privati di scarsa qualità o dove i professori ricevono stipendi da fame”. Governatori e sindaci, continua l’Espresso, alimentano un fiume carsico di denaro pubblico per le private, un federalismo scolastico che si somma alla sovvenzione ministeriale. L’articolo 33 della Costituzione è raggirato, e non da oggi, con l’escamotage degli aiuti alle famiglie. La Costituzione sembra non avere forza, sembra parlare la lingua dei sogni, ma non di quelli che piacciono a chi la dovrebbe attuare.

E il progetto detto “buona scuola” non cambia questo trend privatistico, ma lo legittima, lo regolamenta e lo stabilizza. Lo ha confermato proprio il presidente del Consiglio in conferenza stampa: «In futuro chiederemo autonomia anche dal punto di vista economico, così che una parte della dichiarazione dei redditi possa andare a una singola scuola». Ovvero, chi non ha figli si sentirà libero di non dare alcun contributo alla scuola pubblica, trattata come la religione o i partiti politici: oggetto di libera scelta individuale. Benché la scuola sia un bene pubblico, non privato che si può scegliere o non scegliere. La logica che guida questo progetto è opinabile: prima di tutto perché associa la tassazione per beni pubblici al consenso individuale — questo è esattamente quanto dagli anni Settanta sono andati predicando i teorici liberisti; questa è stata la filosofia che ha guidato i governi Reagan. E il reaganomics è la direzione di marcia del nostro governo sulla scuola statale.

Lo Stato si impegna a istituire e sostenere scuole di ogni ordine e grado: lo Stato, non i singoli secondo la loro personale preferenza e decisione. È evidente che il governo cerca di vendere il prodotto appellandosi all’autonomia scolastica. Ma legare il destino della scuola statale alle preferenze individuali non è una condizione di autonomia ma di assoluta dipendenza dal privato. È stupefacente come non si crei un dibattito serio e ragionato su temi così rilevanti, come le rivendicazioni della minoranza nel Pd non sappiano tradursi in contro-proposte che incalzino la maggioranza con argomenti efficaci. La dialettica sarebbe di aiuto al governo che potrebbe voler accettare la sfida della discussione e migliorare la sua proposta. In questo momento, i cittadini restano fuori del palazzo, inascoltati e fortemente critici. Organizzano convegni, lanciano petizioni, firmano documenti, ma la loro voce non ha risonanza. Non hanno rappresentanti nei partiti e non hanno nel Parlamento un interlocutore. Politica costituita e opinione dei cittadini marciano su binari paralleli.

 

Solo applausi per NADIA URBINATI - La Repubblica 25.02.2015

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Comunque le ultime pagine mi sembra siano un perfetto specchio dell'italia, ognuno difende il proprio orticello.

È vero...tu intanto cerca di capire quale sia l'orticello di Renzi...

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/26/responsabilita-civile-giudici-pm-rischiano-pioggia-ricusazioni/1454754/

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Se mi dite quale categoria ho difeso faccio volentieri ammenda

Caro Kei,

Sei un po' troppo semplice al giudizio... Senza conoscere la realtà di cui parli...

Hai idea di cosa ho fatto nella vita?

Sono stato un subappaltatore, ho lavorato come dipendente nel settore privato, poi partita IVA ed ora, ma sto valutando di fare dell'altro nel prossimo futuro, dipendente pubblico.

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Massimo rispetto, ma non vedo cosa c'entri col fatto che siamo un paese dove ognuno difende il suo orticello e che le ultime pagine erano di tanti post dove in ognuno si diceva che il problema non era X ma era Y. E io non ho difeso nessun orticello.

 

Potrei farti la mia storia o quella della mia famiglia, anch'io ho molte "categorie" a cui appartenere, ma non ne difendo nemmeno una. Privilegio borghese potrai ribattere, ma tant'è

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Papero ho troppo un debole per come argomenti le tue opinioni (anche quando non le condivido) quindi quello che segue non vuol essere un contro-post (anche perché sottoscrivo ampi stralci del tuo).

 

Imprese assassinate dalla Burocrazia (da intendersi nel senso più ampio cui giustamente accennavi tu): qualche tempo fa Giovanni Rana (si, si il ciccione narciso dei tortellini) raccontava come la pratica di ampliamento dello stabilimento di San Giovanni Lupatoto, VR (ciittadina che ospita la sede storica del Gruppo e il cui 50% ed oltre delle famiglie ha almeno un membro che lavora per Rana) marciva da oltre 5 anni sballottata da una scrivania all'altra di vari uffici tecnici di Comune, Provincia, Regione, Catasto e chi più ne ha più ne metta.

Nel contempo in quel di Chicago il Gruppo Rana era riuscito in meno di 6 mesi dall'acquisto dei terreni a inaugurare un mega stabilimento, il tutto grazie all'incredibile supporto dell'Amministrazione locale interessata ad attrarre imprese che creano occupazione.

Altro esempio letto proprio l'altro giorno (ma ce ne sono a migliaia, credimi): l'ex presidente del Padova, titolare di un'importante catena di distribuzione, lamentava di aver potuto veder entrare il primo carrello della spesa nel suo ultimo Centro Commerciale solo nel dicembre 2012 nonostante l'acquisto dei terreni ed inoltro relative pratiche fosse datato 1990!!!!

 

Le ragioni dello sviluppo imprenditoriale nel Nord Est: indiscutibile il contributo dato dalla svalutazione della moneta (faccio però notare che la stessa circostanza sarebbe dovuta valere su tutto il territorio nazionale e non è proprio andata così), oggi come oggi il Nord Est -pur in assenza di qto vantaggio- e' un'Area in netta ripresa (dovreste rallegrarvene a tutte le latitudini) con un'incredibile predisposizione all'export.

Sono in vacanza e non ho sottomano i dati ma ti assicuro che sono impressionanti.

 

E a proposito di dati che non ho a portata di mano mi spiace non riuscire a recuperare quello relativo al gettito fiscale della Regione Veneto (cavallo di battaglia del governatore leghista Saia) che mi dà la stura per replicare al tuo affondo su infrastrutture, strade etc etc che così sostanzialmente avrebbero contribuito allo sviluppo di questa zona.

E ci mancherebbe anche altro, ti dico io!!!!! Con la marea di denaro che il Nord Est ha versato e continua a versare nelle casse dello Stato voglio anche vedere che non ci torni indietro non dico tutto (utopia) ma almeno qualcosa....

E comunque, giusto per precisare, da qualche anno a questa parte non torna quasi nulla: zero opere pubbliche, zero infrastrutture.

Consiglio vivamente una chiacchierata con qualunque imprenditore che ha scelto di delocalizzare, ti spiegherebbe che in Romania, Slovenia, Serbia, Turchia, Ungheria etc ti fanno ponti d'oro e che a livello di infrastrutture e semplificazione burocratica (aridaje) là sono avanti di cent'anni. Tristezza infinita.....

 

In chiusura, sempre restando in tema apparato statale/infrastrutture: si ho due figli piccoli in età scolare, entrambi li dobbiamo accompagnare a scuola facendo i salti mortali perché il trasporto pubblico è carente ed entrambi frequentano scuole fatiscenti (seppur siano tra le più prestigiose della città) che a livello di igiene, offerta formativa extra curriculare sono zero assoluto tanto da costringere i genitori (tutti, non solo i soliti snob superabbienti) ad autotassarsi per garantire cancelleria, carta igienica, pulizia degli spazi etc.

Tutto ciò nella ricca Padova, cuore pulsante dell' (ex) locomotiva d'Italia.

Capisci che c'è qualcosa che non torna?

 

A scanso di equivoci, non sono un imprenditore del Nord Est, bensì un semplice dipendente con ctr a tempo indeterminato vecchio ordinamento :-) , quindi nemmeno io sto guardando agli interessi del mio orticello.

Almeno che guardare al proprio orticello non significhi auspicarsi imprese italiane floride ed in crescita, nel qual caso si confesso, pur non essendo un imprenditore, lo auspico eccome!

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Dedo mi fa molto piacere leggere il tuo post perché mi da lo spunto per argomentare meglio quanto scritto, frettolosamente, stamane.

sul primo punto c'è un esempio simile in un comune vicino al mio... Esselunga non riesce ad aprire da anni perché COOP (leggi propri referenti politici) non vuole.

Ovviamente non ho scritto che i tutti i funzionari pubblici siano esempi di efficienza (tanti sono entrati in tempi sospetti senza alcun concorso) ma i quarantenni, tendenzialmente, hanno portato innovazione (ed un massiccio utilizzo delle nuove tecnologie) nella PA; ciò non toglie che ci siano sacche di lavativi che non fanno quello che dovrebbero,

Sul terzo punto con me sfondi una porta aperta: io sono un federalista convinto; mi sono studiato il sitema tedesco, quello svizzero, le autonomie spagnole ed ho fatto una tesi sul federalismo fiscale belga... a mio avviso dovrebbe essere istituito un fondo di solidarietà nazionale in modo da garantire il livello essenziale di prestazioni (garantito in Costituzione) per il resto il gettito dovrebbe essere utilizzato a livello regionale (nella mia idea Macroregioni di circa 8 milioni di abitanti per garantire economie di scala adeguate).

Sul quarto punto me ne dispiaccio... ho per l'appunto postato un articolo qualche post addietro sull'argomento: sarebbe il caso che la POLITICA (sia locale che nazionale) affrontasse con serietà, accantonando gli slogan, le problematiche da te evidenziate. Io lavoro nei servizi alla persona e, devo dire, nel campo la parte politica ha deciso di coprire i costi del servizio refezione e trasporto scolastico; senza soldi ovviamente è impossibile organizzare alcun servizio o predisporre la manutenzione in edilizia scolastica.

Sulla semplificazione burocratica... prendi la Germania (che non ti costruisce ponti d'oro) perché è il traino dell'economia europea: guarda il numero di leggi che ha quel Paese e confrontalo con quello italiano... visto che sei in vacanza ti faccio sbattere un po' [è pura invidia, sia chiaro!!!]... :asd

Vista l'ora mi sono certamente perso qualcosa per strada...

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