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L'art.18 non viene rimosso ma corretto. Sinceramente l'unico problema che intravedo su questo punto è il fatto che le aziende potrebbero motivare tutti i licenziamenti come economici e approfittare del fatto che, per questa tipologia di licenziamento, non sarebbe previsto il reintegro.

Corretto????

 

Si corregge una cosa sbagliata, per me è una rimozione di un diritto dei lavoratori e strumento unico per la tutela del posto di lavoro.

 

Il problema è la distinzione tra discriminatorio e disciplinare. Perché la disciplina è l'aspetto soggettivo che più difficilmente può essere dimostrato in aula.

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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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Ma parla per te, te lo meriterai te il default (che non avremo).

 

Comunque chi critica la riforma (e chi, al contrario, la elogia), mi direbbe i punti che reputa negativi e/o peggiorativi (o i punti che reputa positivi e/o migliorativi)?

 

Visto che sto cercando di capire.

 

La scheda della riforma del Lavoro (Repubblica.it).

 

Nigma è inutile che continui a difendere l'indifendibile, il tuo amico Bersani è tale e quale agli altri, se vogliamo salvare il culo bisogna andare di mannaia e non di fioretto: spietati, un bocconiano mezzo castrato (dalla politica italiana cit. napalm) e mezzo volutamente inconcludente per chiari conflitti d'interessi (banche) ci farà solo galleggiare nella melma e non uscire. Vabbè ci spegneremo come una candela :smiley-greet025:

 

Nigma: senza astio eh? ;-)

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Guest Nigma

Leggiti la scheda, Odì, l'art.18 rimane e non subisce modifiche sensibili se non nei termini del licenziamento per motivi economici: denominazione molto ambigua e che si presta a furberie.

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Guest Nigma

Nigma è inutile che continui a difendere l'indifendibile, il tuo amico Bersani è tale e quale agli altri, se vogliamo salvare il culo bisogna andare di mannaia e non di fioretto: spietati, un bocconiano mezzo castrato (dalla politica italiana cit. napalm) e mezzo volutamente inconcludente per chiari conflitti d'interessi (banche) ci farà solo galleggiare nella melma e non uscire. Vabbè ci spegneremo come una candela :smiley-greet025:

 

Nigma: senza astio eh? ;-)

 

Se fanno tutti schifo e sono tutti uguali, politici e tecnici addirittura (davvero non ti accorgi di quanto è cambiato negli ultimi 6 mesi? ma vivi in Italia?) e tu ti consideri diverso giacchè te ne accorgi e ti distingui, perchè non ti candidi tu? Perchè non fai tu attività politica per il bene della tua comunità.

 

Certo, senza astio, ci mancherebbe, ma gli zebedei me li fai girare lo stesso perchè come al solito critichi sparando a destra e a manca senza mai entrare nel merito delle questioni. Sei più concreto e obiettivo quando dici che Pierce è un Bryant sgraziato e al rallentatore.

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Leggiti la scheda, Odì, l'art.18 rimane e non subisce modifiche sensibili se non nei termini del licenziamento per motivi economici: denominazione molto ambigua e che si presta a furberie.

 

 

Come cambia l'articolo 18

 

Cambia l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il reintegro è previsto solo per i licenziamenti discriminatori. Per quelli disciplinari deciderà il giudice tra reintegro o indennizzo. Per quelli per motivi economici è previsto solo l'indennizzo.

 

Per i licenziamenti per motivi discriminatori, il reintegro sarà accompagnato dai contributi non versati durante il periodo di sospensione dal lavoro. L'obbligo di reintegro in caso di licenziamenti discriminatori viene esteso anche alle imprese con meno di 15 dipendenti. Nei casi di licenziamento per motivi disciplinari è il giudice a decidere tra il reintegro "nei casi gravi" o l'indennizzo.

 

Quest'ultimo potrà essere erogato fino a un massimo di 27 mensilità tenendo conto dell'anzianità del lavoratore. Per i licenziamenti per motivi economici è invece previsto solo un risarcimento che potrà essere da un minimo di 15 mensilità fino a un massimo di 27 dell'ultima retribuzione.

A caldo, mi vengono in mente solo volgarità per commentare questo scempio.

 

Non è che parlo proprio a vanvera... ;-)

La scheda delle modiche (chi ha parlato di rimozione???) l'ho letta e postata la sera stessa della sua diffusione.

 

Ecco, i punti in grassetto secondo me sono delle schifezze, calibrate nella realtà sociale, aziendale e giuridica italiana.

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Ognuno ha le sue idee, se tu reputi che c'è un distinguo tra politici ok, Monti non ho detto che non ha migliorato (anche perchè secondo me se non ci fosse lui ora non so se saremmo ancora qui a scrivere con un posto di lavoro ancora sotto il culo ecc ecc) ho detto che sta lavorando all'"acqua di rose" e questo non me lo invento io, leggo mi documento da persone che sanno più di me che vivono solo per analizzare dati e prospettive future. Io mi considero diverso? Si mi considero diverso da te e da tanti altri (lo stesso però vale anche per te e tanti altri nei miei confronti) quindi? Non mi candido perchè non ritengo di avere le qualità per farlo, magari tu le hai oppure lo fai già, ma questo non mi vieta di criticare situazioni che alla fine provo anche sulla mia pelle, sono una persona umana non un robot. Mi scuso se effettivamente ho forzato un po' la mano nei tuoi confronti (capitolo Bersani) e comunque non ritengo di criticare e basta.

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E poi la domanda generale "perchè non fai tu?" lascia il tempo che trova, perchè non fai tu il GM al posto di Buss?, perchè non scendi in campo tu al posto di Walton?, perchè non alleni tu i Lakers al posto di "coach patata"? ecc ecc :smiley-angelic004: si chiamano opinioni e per fortuna ci sono

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Bersani stavolta si è schierato bello chiaro contro questa cosa, e menomale! Quindi non è proprio come gli altri

 

E guardate, è bastata la sponda del PD e adesso anche i due altri sindacati hanno avuto la "forza" per potersi riallineare al no.

 

Ripeto, quest'ultima settimana cosa non può far riflettere su qualcosa che nel governo è cambiato in questi mesi.

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Leggiti la scheda, Odì, l'art.18 rimane e non subisce modifiche sensibili se non nei termini del licenziamento per motivi economici: denominazione molto ambigua e che si presta a furberie.

Dici niente però Nigma. Hanno palesemente creato il trucchetto per licenziare "aggratis" con al massimo lo spauracchio di qualche migliaia di euro di indennizzo.

Non ti è bastato vedere la Marcegaglia in conferenza stampa con un sorriso incontenibile?

 

Non c'è NESSUNA estensione delle tutele ai contratti a termine.

E TUTTE le altre modifiche sono mezze finte, piccolezze e cambi di nome che tra l'altro partirebbero DAL DUEMILADICIASSETTE!

Indovina qual'è l'unica che partirebbe subito?

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Guest Nigma

Io sto cercando di informarmi più possibile visto che mi riguarderà anche in un prossimo futuro ma più informo più scopro che di sostanziale non c'è niente se non, appunto, il punto sottolineato in precedenza, che è decisamente negativo dal momento che si presta a furberie di ogni sorta.

 

Il resto, francamente, mi sembra una sequenza di palliativi che non modificheranno in maniera evidente praticamente niente.

 

Spero di sbagliare o sarei veramente molto deluso e amareggiato.

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Appunto, non è quantomeno sospetta quindi la cosa?

 

Per il resto valgono i discorsi di ieri sulla parabola delle decisioni del governo. Staremo a vedere, sono settimane fondamentali.

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Ho dato troppa, troppa fiducia a questo Governo.

Queste imposte regionali/comunali non ci sono a causa sua, ma il caro-benzina è clamoroso, così come l'IVA al 23% da settembre.

 

Come possono i piccoli imprenditori non evaderla, se vogliono arrivare a fine mese senza una corda al collo?!

 

Ha fatto certamente più questo Governo in positivo dei precedenti, ma su certe cose speravo non guardasse in faccia nessuno, cosa che invece non sta facendo.

Ho riflettuto su ciò che ha scritto Kei, mi sono informato un pò sui dati che ha scritto e a distanza di qualche giorno, che dire..ha ragione.

 

Mi son proprio comportato da classico italiano medio, affidando le mie speranze da singolo in un altro organo.

Mi meriterei un cazziatone da Machiavelli.

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La riforma del lavoro rischia di scatenare un bagno di sangue (metaforico) politico.

Amarezza per le parole di Davi, che rispecchiano a pieno la realtà delle cose.

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Qualcuno di voi ha visto l'ultima parte di Report ieri sera?

 

Solo io avevo l'insulto facile per la Fornero (o meglio, Fornero)?

 

Il discorso della ricongiunzione dei contributi E' QUALCOSA DI ALLUCINANTE.

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Come ben illustrato da Keitaro, non credo abbia più senso parlare di governo tecnico.

Le scelte sono molto politiche, secondo me.

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Guest Nigma

Dico solo una cosa: possibile che da 15 anni ad oggi non si parli che di come licenziare e mai, invece, di come assumere? Che si discuta sempre di come tagliare i posti di lavoro e mai di come crearne?

 

Possibile che nel 2012 un paese come l'Italia debba ancora parlare quasi esclusivamente di operai e mai di figure professionali specializzate? Che si parli di tutelare i lavoratori a più bassa qualifica professionale e mai di come incrementare e valorizzare i giovani con le più alte qualifiche professionali? Possibile che nessuno dia importanza e quindi valore economico allo studio come arma di inserimento e affermazione nel mercato del lavoro?

 

Possibile che non si capisca che l'unico strumento che un giovane dovrebbe avere per trovare lavoro e mantenerlo è una preparazione specifica che gli consenta di rendersi insostituibile o comunque non facilmente sostituibili dalla propria azienda, invece che proporsi per qualcosa che tutti possono imparare a svolgere, anche l'algerino appena sbarcato da un gommone (con rispetto parlando, chiaramente, è solo un esempio di soggetto che si presume sia di scarsa cultura)?

 

Fossi ministro o comunque deputato, sono 2 i messaggi che lancerei, molto semplicemente:

1) il futuro dell'Italia non è nell'industria di massa e quindi nei lavoratori con basso titolo professionale, bensì nello sviluppo tecnologico e quindi nei giovani con elevata preparazione culturale e scientifica;

2) per incentivare e motivare allo studio occorre una seria riforma dell'istruzione e del mercato del lavoro che investa pesantemente nell'istruzione e che premi i giovani più meritevoli e più capaci con posti di lavori migliori e stipendi più elevati.

 

Il circolo virtuoso che deve instaurarsi è questo: investimenti nell'istruzione e nella qualità dell'insegnamento ==> formazione di una classe dirigente e lavoratrice con più alto grado di preparazione ==> inserimento facilitato nel mercato del lavoro con retribuzione adeguata alla preparazione maturata ==> crescita del paese in termini di sviluppo tecnologico, quindi anche di industria e servizi.

 

Possibile che non ne parli nessuno, nemmeno in un momento storico durante il quale la disoccupazione giovanile supera il 35% e un ingegnere meccanico di II livello viene retribuito con 800 euro mensili a fronte dei 1100 assicurati ad un magazziniere con patentino per la guida dei muletti?

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Dico solo una cosa: possibile che da 15 anni ad oggi non si parli che di come licenziare e mai, invece, di come assumere? Che si discuta sempre di come tagliare i posti di lavoro e mai di come crearne?

 

Possibile che nel 2012 un paese come l'Italia debba ancora parlare quasi esclusivamente di operai e mai di figure professionali specializzate? Che si parli di tutelare i lavoratori a più bassa qualifica professionale e mai di come incrementare e valorizzare i giovani con le più alte qualifiche professionali? Possibile che nessuno dia importanza e quindi valore economico allo studio come arma di inserimento e affermazione nel mercato del lavoro?

 

Possibile che non si capisca che l'unico strumento che un giovane dovrebbe avere per trovare lavoro e mantenerlo è una preparazione specifica che gli consenta di rendersi insostituibile o comunque non facilmente sostituibili dalla propria azienda, invece che proporsi per qualcosa che tutti possono imparare a svolgere, anche l'algerino appena sbarcato da un gommone (con rispetto parlando, chiaramente, è solo un esempio di soggetto che si presume sia di scarsa cultura)?

 

Fossi ministro o comunque deputato, sono 2 i messaggi che lancerei, molto semplicemente:

1) il futuro dell'Italia non è nell'industria di massa e quindi nei lavoratori con basso titolo professionale, bensì nello sviluppo tecnologico e quindi nei giovani con elevata preparazione culturale e scientifica;

2) per incentivare e motivare allo studio occorre una seria riforma dell'istruzione e del mercato del lavoro che investa pesantemente nell'istruzione e che premi i giovani più meritevoli e più capaci con posti di lavori migliori e stipendi più elevati.

 

Il circolo virtuoso che deve instaurarsi è questo: investimenti nell'istruzione e nella qualità dell'insegnamento ==> formazione di una classe dirigente e lavoratrice con più alto grado di preparazione ==> inserimento facilitato nel mercato del lavoro con retribuzione adeguata alla preparazione maturata ==> crescita del paese in termini di sviluppo tecnologico, quindi anche di industria e servizi.

 

Possibile che non ne parli nessuno, nemmeno in un momento storico durante il quale la disoccupazione giovanile supera il 35% e un ingegnere meccanico di II livello viene retribuito con 800 euro mensili a fronte dei 1100 assicurati ad un magazziniere con patentino per la guida dei muletti?

 

Discorso più che condivisibile e che non fà una piega...il problema è che oggi nelle aziende pubbliche e private, manca una classe dirigente, dove lavoro io(una multinazionale americana) vi è gente stipendiata come dirigente e svolge un'attività impiegatizia o poco più,cioè tanta gente ricopre ruoli ben remunerati e strategici per il futuro di un azienda, pur non avendone le capacità, nel privato, come nel pubblico non esiste la meritocrazia, per farti un esempio, nell'azienda in cui lavoro hanno fatto mamager a livello europeo un figlio di papà, passa le giornate in cortile a fumare sigarette borbottandosi qualcosa in solitudine,in breve un coglione con stipendio da migliaia di euro...quindi Nigma tutto corretto quello che dici,ma finchè le classi dirigenti di aziende pubbliche e private saranno queste, L'Italia non avrà futuro.

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Nigma il problema enorme (uno dei tanti) secondo me è il sovradimensionamento di tante strutture (ASL e sanità in generale, Università, burocrazia) che sono scollegate con la realtà italiana.

 

Esempio: i conservatori. In Campania ce ne sono quattro ufficiali, più alcune succursali. Il risultato? sovraproduzione di diplomati, molti dei quali dall'indubbio "mancato" talento, che andranno ad intasare concorsi, posti di insegnante, posti nelle orchestre, ecc. ecc.

Mutatis mutandis per l'Università. Ed ecco che per le aziende è più difficile trovare un tornitore, un manutentore che un Ingegnere o, peggio, un laureato in Economia e Commercio. Se le Università sono troppe, gli studenti non saranno i migliori, i più capaci, ma un esercito di mediocri con voti alti, ottenuti solo perché gli Atenei hanno bisogno di elevate medie per ottenere fondi e attrarre studenti.

Sempre in Campania: ci sono una decina di Università, pensa che ci sono solo di Scienze Statistiche o affini, puoi scegliere tra quattro Corsi di Laurea in tre Atenei.

Per andare a fare cosa poi, tutti 'sti statistici?

 

Il sistema produttivo è palesemente inadatto alla realtà nostrana: Musei, Paesaggi, Cultura, Agricoltura, questi sono i settori da sviluppare.

La grande industria, Fiat docet, non è cosa nostra.

Possiamo puntare su piccoli settori, nicche, eccellenze, ma non la grande industria.

 

Legando i due concetti per rispondere al tuo quesito: in fabbrica ci sono 100 operai e 10 Ingegneri, il nostro sistema sforna solo Ingegneri e zero o quasi operai, per questo quelli specializzati costano.

Pensa te, un mio caro amico è il numero 1 al Mondo nella sua materia (al Mondo), è contrattualizzato come metalmeccanico in un centro di ricerca. Prende 1.800 da noi che sono tantissimi, ma un terzo di quanto prenderebbe in Europa, in Giappone anche 5 volte tanti. Non si sposta solo per problemi familiari, perché su di una riscossa italiana nel campo delle eccellenze ha smesso di credere da parecchio.

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Pensate che nella mia azienda un laureato in scienze politiche (indirizzo storico-politico) si sobbarca analisi dei costi e spesso è in cantiere a dirigere le operazioni (fonti rinnovabili). Credo non ci sia bisogno che aggiunga altro

 

 

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Nigma il problema enorme (uno dei tanti) secondo me è il sovradimensionamento di tante strutture (ASL e sanità in generale, Università, burocrazia) che sono scollegate con la realtà italiana.

 

Esempio: i conservatori. In Campania ce ne sono quattro ufficiali, più alcune succursali. Il risultato? sovraproduzione di diplomati, molti dei quali dall'indubbio "mancato" talento, che andranno ad intasare concorsi, posti di insegnante, posti nelle orchestre, ecc. ecc.

Mutatis mutandis per l'Università. Ed ecco che per le aziende è più difficile trovare un tornitore, un manutentore che un Ingegnere o, peggio, un laureato in Economia e Commercio. Se le Università sono troppe, gli studenti non saranno i migliori, i più capaci, ma un esercito di mediocri con voti alti, ottenuti solo perché gli Atenei hanno bisogno di elevate medie per ottenere fondi e attrarre studenti.

Sempre in Campania: ci sono una decina di Università, pensa che ci sono solo di Scienze Statistiche o affini, puoi scegliere tra quattro Corsi di Laurea in tre Atenei.

Per andare a fare cosa poi, tutti 'sti statistici?

 

Il sistema produttivo è palesemente inadatto alla realtà nostrana: Musei, Paesaggi, Cultura, Agricoltura, questi sono i settori da sviluppare.

La grande industria, Fiat docet, non è cosa nostra.

Possiamo puntare su piccoli settori, nicche, eccellenze, ma non la grande industria.

 

Legando i due concetti per rispondere al tuo quesito: in fabbrica ci sono 100 operai e 10 Ingegneri, il nostro sistema sforna solo Ingegneri e zero o quasi operai, per questo quelli specializzati costano.

Pensa te, un mio caro amico è il numero 1 al Mondo nella sua materia (al Mondo), è contrattualizzato come metalmeccanico in un centro di ricerca. Prende 1.800 da noi che sono tantissimi, ma un terzo di quanto prenderebbe in Europa, in Giappone anche 5 volte tanti. Non si sposta solo per problemi familiari, perché su di una riscossa italiana nel campo delle eccellenze ha smesso di credere da parecchio.

 

Mia moglie: storica dell'arte con 110 e lode, due borse di studio, tesi pubblicata: gli unici colloqui ottenuti al termine dei contratti che aveva erano per.....call-center. rabbia :smiley-angry019:

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E diamo un piccolo credito a Bersani che stavolta si è mosso piuttosto bene e in tempo. La riforma si arenerà in parlamento e si rimanda tutto alla prossima legislatura, nella speranza di essere noi a vincere.

 

E chissà che questo non faccia venire voglia alla sinistra di tornare finalmente a governare.

 

La butto lì: se le amministrative vanno bene e si consuma la rottura Lega-PDL il governo potrebbe finire prima della scadenza naturale.

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