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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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Guest k24b
Ma che strano....oggi, 4 maggio, il Berlusca dichiara che Ronaldinho al Milan non serve e che lui ha sempre avuto dubbi in merito

:ahahah:ahahah:ahahah

non ci vorrei credere, però probabilmente qualcuno nel voto si è lasciato influenzare anche da questo.

non ci voglio credere che ci sia in giro gente cosi, però a pensar male...

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Ma che strano....oggi, 4 maggio, il Berlusca dichiara che Ronaldinho al Milan non serve e che lui ha sempre avuto dubbi in merito

:ahahah:ahahah:ahahah

non ci vorrei credere, però probabilmente qualcuno nel voto si è lasciato influenzare anche da questo.

non ci voglio credere che ci sia in giro gente cosi, però a pensar male...

Non c'è bisogno neanche di crederci, è risaputo.

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  • 2 weeks later...

"SIAMO TUTTI MARCO TRAVAGLIO” - DARIO FO: FINALMENTE DESTRA E SINISTRA SI RITROVANO COINVOLTE DENTRO A UNA MEDESIMA CULTURA: QUELLA DELL'INSOFFERENZA VERSO LA SATIRA E LA DENUNCIA DI OGNI ILLECITO…

 

 

 

Dario Fo per http://www.jacopofo.com/

 

A proposito della bufera esplosa in conseguenza delle parole di Travaglio da Fazio, mi viene in mente un commento di Gianni Rodari, col quale il poeta apre un suo testo:

"Le parole sono come pietre. - dice - Lanciate nello stagno producono cerchi concentrici che s'allontanano dai tonfi allargandosi fino alla riva. Quelle pietre hanno spaventato gli uccelli e i pesci che schizzano via... nessuno si cura delle rane e delle carpe colpite dai sassi. La parola muove l'acqua, creando scompiglio e sgomento. Se ne approfittano alcuni passanti che raccolgono veloci rane e pesci che galleggiano storditi."

 

Assomiglia un po' al cataclisma innescato da Travaglio l'altro giorno a 'Che tempo che fa'.

I commenti tratti da un libro scritto da Marco insieme a Peter Gomez ed edito un mese fa, hanno sdegnato ed anche sconvolto gli inquilini dello stagno. Perfino alcuni pesci rossi, in verità un po' sbiaditi, sono letteralmente guizzati fuori dall'acqua in una danza d'indignazione!

 

Ma che suono avevano quelle parole lanciate nella calma gora? E' semplice....ricordavano amicizie e frequentazioni ambigue fra l'appena eletto Presidente del Senato, Renato Schifani, e alcuni figuri di capi cosca mafiosi. Ma attenti: lo Schifani (strana onomatopeica di un nome) non s'è gettato furente insieme ai suoi numerosi sostenitori contro il libro di prevedibile enorme tiratura, ma contro le parole dette attraverso un mezzo - la televisione - che normalmente si occupa di giochi per famiglie, concorsi fra giovani disposti a esibire cosce e glutei, telegiornali disinformanti, vacui e noiosi.... Sta qui lo scandalo! In quella stessa acqua incolore, le pietre scagliate hanno prodotto un'eco insopportabile.

 

Tant'è che Renzo Lusetti della Margherita, partito Democratico, ha urlato: "....il direttore generale Rai, Cappon, deve prendere provvedimenti concreti, cioè a dire sanzioni, interdizioni dal video...." E poi aggiunge disperato "Purtroppo la Rai non si decide mai".

 

S'indigna Luigi Bobba del Pd: "La televisione che fa Santoro con Travaglio è come un format (cioè a dire roba tipo Grande Fratello): essa estremizza solo un punto di vista (cioè 'Chi è quel mafioso? Che ci fa Schifani con lui?') Si vuole dimostrare una tesi, poi si monta il materiale. Risultato: danni anche politici."

 

Bella questa del format! Cioè chi preconfeziona un discorso e lo avalla con delle prove è un indegno mestatore!

Da cui si evince che tutti i grandi scrittori, poeti, registi di questo mondo sono manipolatori infami, furbacchioni abietti.... a partire da Dante, che scriveva pure in rima!

E' un esercito di protestatori offesi da sinistra al centrosinistra, a destra un po' a sinistra, a destra senza sinistra fino ai fasci littorio ante litteram.

 

 

 

Infatti alle parole di Travaglio s'è indignato perfino Ciarrapico: cinque processi, cinque condanne, oggi senatore del Popolo delle Libertà.

Ma attenti, non c'è di che farci troppo sollazzo satirico. Questo schizzare di indignati prelude a un'azione questa volta sì preconfezionata e terribile. Bipartisan.

 

Finalmente destra e sinistra si ritrovano coinvolte dentro a una medesima cultura: quella dell'insofferenza verso la satira e la denuncia di ogni illecito.

 

Qui fate attenzione, non si tratta di occasionali esternazioni prodotte da un fastidioso ronzare contestatorio.... Qui, per la prima volta, dentro tutto o quasi l'arco politico del nostro Paese si è deciso di imporre il silenzio, la pace dello spirito e soprattutto delle idee.

 

"Basta con l'antipolitica" come ripetono gli eletti dello stagno e le rane sopravvissute all'ultimo conflitto "eliminiamo i mestatori".

Come dice la canzone: "Silenzio. Zitti e basta di gracchiare!" Si chiude. Piantatela con le denunce non controllate, le inchieste sopra le costruzioni abusive, le accuse di appalti truccati, con concorsi dove i vincenti sono già stabiliti. Smettiamola di eccitare gli animi, soprattutto le menti dei giovani e dei pensionati, a costo di annullare qualche garanzia di libertà e persino di democrazia.

 

In poche parole, interriamo lo stagno. Sabbia, per favore! Via le rane, pesci e uccelli. Guai a chi gracchia e rompe il silenzio di chi governa unito.

DARIO FO

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"SIAMO TUTTI MARCO TRAVAGLIO” - DARIO FO: FINALMENTE DESTRA E SINISTRA SI RITROVANO COINVOLTE DENTRO A UNA MEDESIMA CULTURA: QUELLA DELL'INSOFFERENZA VERSO LA SATIRA E LA DENUNCIA DI OGNI ILLECITO…

 

 

 

Dario Fo per http://www.jacopofo.com/

 

A proposito della bufera esplosa in conseguenza delle parole di Travaglio da Fazio, mi viene in mente un commento di Gianni Rodari, col quale il poeta apre un suo testo:

"Le parole sono come pietre. - dice - Lanciate nello stagno producono cerchi concentrici che s'allontanano dai tonfi allargandosi fino alla riva. Quelle pietre hanno spaventato gli uccelli e i pesci che schizzano via... nessuno si cura delle rane e delle carpe colpite dai sassi. La parola muove l'acqua, creando scompiglio e sgomento. Se ne approfittano alcuni passanti che raccolgono veloci rane e pesci che galleggiano storditi."

 

Assomiglia un po' al cataclisma innescato da Travaglio l'altro giorno a 'Che tempo che fa'.

I commenti tratti da un libro scritto da Marco insieme a Peter Gomez ed edito un mese fa, hanno sdegnato ed anche sconvolto gli inquilini dello stagno. Perfino alcuni pesci rossi, in verità un po' sbiaditi, sono letteralmente guizzati fuori dall'acqua in una danza d'indignazione!

 

Ma che suono avevano quelle parole lanciate nella calma gora? E' semplice....ricordavano amicizie e frequentazioni ambigue fra l'appena eletto Presidente del Senato, Renato Schifani, e alcuni figuri di capi cosca mafiosi. Ma attenti: lo Schifani (strana onomatopeica di un nome) non s'è gettato furente insieme ai suoi numerosi sostenitori contro il libro di prevedibile enorme tiratura, ma contro le parole dette attraverso un mezzo - la televisione - che normalmente si occupa di giochi per famiglie, concorsi fra giovani disposti a esibire cosce e glutei, telegiornali disinformanti, vacui e noiosi.... Sta qui lo scandalo! In quella stessa acqua incolore, le pietre scagliate hanno prodotto un'eco insopportabile.

 

Tant'è che Renzo Lusetti della Margherita, partito Democratico, ha urlato: "....il direttore generale Rai, Cappon, deve prendere provvedimenti concreti, cioè a dire sanzioni, interdizioni dal video...." E poi aggiunge disperato "Purtroppo la Rai non si decide mai".

 

S'indigna Luigi Bobba del Pd: "La televisione che fa Santoro con Travaglio è come un format (cioè a dire roba tipo Grande Fratello): essa estremizza solo un punto di vista (cioè 'Chi è quel mafioso? Che ci fa Schifani con lui?') Si vuole dimostrare una tesi, poi si monta il materiale. Risultato: danni anche politici."

 

Bella questa del format! Cioè chi preconfeziona un discorso e lo avalla con delle prove è un indegno mestatore!

Da cui si evince che tutti i grandi scrittori, poeti, registi di questo mondo sono manipolatori infami, furbacchioni abietti.... a partire da Dante, che scriveva pure in rima!

E' un esercito di protestatori offesi da sinistra al centrosinistra, a destra un po' a sinistra, a destra senza sinistra fino ai fasci littorio ante litteram.

 

 

 

Infatti alle parole di Travaglio s'è indignato perfino Ciarrapico: cinque processi, cinque condanne, oggi senatore del Popolo delle Libertà.

Ma attenti, non c'è di che farci troppo sollazzo satirico. Questo schizzare di indignati prelude a un'azione questa volta sì preconfezionata e terribile. Bipartisan.

 

Finalmente destra e sinistra si ritrovano coinvolte dentro a una medesima cultura: quella dell'insofferenza verso la satira e la denuncia di ogni illecito.

 

Qui fate attenzione, non si tratta di occasionali esternazioni prodotte da un fastidioso ronzare contestatorio.... Qui, per la prima volta, dentro tutto o quasi l'arco politico del nostro Paese si è deciso di imporre il silenzio, la pace dello spirito e soprattutto delle idee.

 

"Basta con l'antipolitica" come ripetono gli eletti dello stagno e le rane sopravvissute all'ultimo conflitto "eliminiamo i mestatori".

Come dice la canzone: "Silenzio. Zitti e basta di gracchiare!" Si chiude. Piantatela con le denunce non controllate, le inchieste sopra le costruzioni abusive, le accuse di appalti truccati, con concorsi dove i vincenti sono già stabiliti. Smettiamola di eccitare gli animi, soprattutto le menti dei giovani e dei pensionati, a costo di annullare qualche garanzia di libertà e persino di democrazia.

 

In poche parole, interriamo lo stagno. Sabbia, per favore! Via le rane, pesci e uccelli. Guai a chi gracchia e rompe il silenzio di chi governa unito.

DARIO FO

 

 

ottimo post Presidente... a volte conviene mettere da parte il sorriso e riflettere un po' sui tempi che stiamo vivendo...

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Dario Fo per http://www.jacopofo.com/

 

A proposito della bufera esplosa in conseguenza delle parole di Travaglio da Fazio, mi viene in mente un commento di Gianni Rodari, col quale il poeta apre un suo testo:

"Le parole sono come pietre. - dice - Lanciate nello stagno producono cerchi concentrici che s'allontanano dai tonfi allargandosi fino alla riva. Quelle pietre hanno spaventato gli uccelli e i pesci che schizzano via... nessuno si cura delle rane e delle carpe colpite dai sassi. La parola muove l'acqua, creando scompiglio e sgomento. Se ne approfittano alcuni passanti che raccolgono veloci rane e pesci che galleggiano storditi."

 

Assomiglia un po' al cataclisma innescato da Travaglio l'altro giorno a 'Che tempo che fa'.

I commenti tratti da un libro scritto da Marco insieme a Peter Gomez ed edito un mese fa, hanno sdegnato ed anche sconvolto gli inquilini dello stagno. Perfino alcuni pesci rossi, in verità un po' sbiaditi, sono letteralmente guizzati fuori dall'acqua in una danza d'indignazione!

 

Ma che suono avevano quelle parole lanciate nella calma gora? E' semplice....ricordavano amicizie e frequentazioni ambigue fra l'appena eletto Presidente del Senato, Renato Schifani, e alcuni figuri di capi cosca mafiosi. Ma attenti: lo Schifani (strana onomatopeica di un nome) non s'è gettato furente insieme ai suoi numerosi sostenitori contro il libro di prevedibile enorme tiratura, ma contro le parole dette attraverso un mezzo - la televisione - che normalmente si occupa di giochi per famiglie, concorsi fra giovani disposti a esibire cosce e glutei, telegiornali disinformanti, vacui e noiosi.... Sta qui lo scandalo! In quella stessa acqua incolore, le pietre scagliate hanno prodotto un'eco insopportabile.

 

Tant'è che Renzo Lusetti della Margherita, partito Democratico, ha urlato: "....il direttore generale Rai, Cappon, deve prendere provvedimenti concreti, cioè a dire sanzioni, interdizioni dal video...." E poi aggiunge disperato "Purtroppo la Rai non si decide mai".

 

S'indigna Luigi Bobba del Pd: "La televisione che fa Santoro con Travaglio è come un format (cioè a dire roba tipo Grande Fratello): essa estremizza solo un punto di vista (cioè 'Chi è quel mafioso? Che ci fa Schifani con lui?') Si vuole dimostrare una tesi, poi si monta il materiale. Risultato: danni anche politici."

 

Bella questa del format! Cioè chi preconfeziona un discorso e lo avalla con delle prove è un indegno mestatore!

Da cui si evince che tutti i grandi scrittori, poeti, registi di questo mondo sono manipolatori infami, furbacchioni abietti.... a partire da Dante, che scriveva pure in rima!

E' un esercito di protestatori offesi da sinistra al centrosinistra, a destra un po' a sinistra, a destra senza sinistra fino ai fasci littorio ante litteram.

 

 

 

Infatti alle parole di Travaglio s'è indignato perfino Ciarrapico: cinque processi, cinque condanne, oggi senatore del Popolo delle Libertà.

Ma attenti, non c'è di che farci troppo sollazzo satirico. Questo schizzare di indignati prelude a un'azione questa volta sì preconfezionata e terribile. Bipartisan.

 

Finalmente destra e sinistra si ritrovano coinvolte dentro a una medesima cultura: quella dell'insofferenza verso la satira e la denuncia di ogni illecito.

 

Qui fate attenzione, non si tratta di occasionali esternazioni prodotte da un fastidioso ronzare contestatorio.... Qui, per la prima volta, dentro tutto o quasi l'arco politico del nostro Paese si è deciso di imporre il silenzio, la pace dello spirito e soprattutto delle idee.

 

"Basta con l'antipolitica" come ripetono gli eletti dello stagno e le rane sopravvissute all'ultimo conflitto "eliminiamo i mestatori".

Come dice la canzone: "Silenzio. Zitti e basta di gracchiare!" Si chiude. Piantatela con le denunce non controllate, le inchieste sopra le costruzioni abusive, le accuse di appalti truccati, con concorsi dove i vincenti sono già stabiliti. Smettiamola di eccitare gli animi, soprattutto le menti dei giovani e dei pensionati, a costo di annullare qualche garanzia di libertà e persino di democrazia.

 

In poche parole, interriamo lo stagno. Sabbia, per favore! Via le rane, pesci e uccelli. Guai a chi gracchia e rompe il silenzio di chi governa unito.

DARIO FO

 

 

ottimo post Presidente... a volte conviene mettere da parte il sorriso e riflettere un po' sui tempi che stiamo vivendo...

 

 

 

Credo che il polverone si sia sollevato perchè ad accusare sono tutti capaci, però deve essere data la possibilità di rispondere alle accuse, altrimenti si varca la soglia della diffamazione, a prescindere che chi accusa possa avere ragione o torto, anche perchè in fin dei conti non è depositario della verità assoluta

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"SIAMO TUTTI MARCO TRAVAGLIO” - DARIO FO: FINALMENTE DESTRA E SINISTRA SI RITROVANO COINVOLTE DENTRO A UNA MEDESIMA CULTURA: QUELLA DELL'INSOFFERENZA VERSO LA SATIRA E LA DENUNCIA DI OGNI ILLECITO…

 

 

 

Dario Fo per http://www.jacopofo.com/

 

A proposito della bufera esplosa in conseguenza delle parole di Travaglio da Fazio, mi viene in mente un commento di Gianni Rodari, col quale il poeta apre un suo testo:

"Le parole sono come pietre. - dice - Lanciate nello stagno producono cerchi concentrici che s'allontanano dai tonfi allargandosi fino alla riva. Quelle pietre hanno spaventato gli uccelli e i pesci che schizzano via... nessuno si cura delle rane e delle carpe colpite dai sassi. La parola muove l'acqua, creando scompiglio e sgomento. Se ne approfittano alcuni passanti che raccolgono veloci rane e pesci che galleggiano storditi."

 

Assomiglia un po' al cataclisma innescato da Travaglio l'altro giorno a 'Che tempo che fa'.

I commenti tratti da un libro scritto da Marco insieme a Peter Gomez ed edito un mese fa, hanno sdegnato ed anche sconvolto gli inquilini dello stagno. Perfino alcuni pesci rossi, in verità un po' sbiaditi, sono letteralmente guizzati fuori dall'acqua in una danza d'indignazione!

 

Ma che suono avevano quelle parole lanciate nella calma gora? E' semplice....ricordavano amicizie e frequentazioni ambigue fra l'appena eletto Presidente del Senato, Renato Schifani, e alcuni figuri di capi cosca mafiosi. Ma attenti: lo Schifani (strana onomatopeica di un nome) non s'è gettato furente insieme ai suoi numerosi sostenitori contro il libro di prevedibile enorme tiratura, ma contro le parole dette attraverso un mezzo - la televisione - che normalmente si occupa di giochi per famiglie, concorsi fra giovani disposti a esibire cosce e glutei, telegiornali disinformanti, vacui e noiosi.... Sta qui lo scandalo! In quella stessa acqua incolore, le pietre scagliate hanno prodotto un'eco insopportabile.

 

Tant'è che Renzo Lusetti della Margherita, partito Democratico, ha urlato: "....il direttore generale Rai, Cappon, deve prendere provvedimenti concreti, cioè a dire sanzioni, interdizioni dal video...." E poi aggiunge disperato "Purtroppo la Rai non si decide mai".

 

S'indigna Luigi Bobba del Pd: "La televisione che fa Santoro con Travaglio è come un format (cioè a dire roba tipo Grande Fratello): essa estremizza solo un punto di vista (cioè 'Chi è quel mafioso? Che ci fa Schifani con lui?') Si vuole dimostrare una tesi, poi si monta il materiale. Risultato: danni anche politici."

 

Bella questa del format! Cioè chi preconfeziona un discorso e lo avalla con delle prove è un indegno mestatore!

Da cui si evince che tutti i grandi scrittori, poeti, registi di questo mondo sono manipolatori infami, furbacchioni abietti.... a partire da Dante, che scriveva pure in rima!

E' un esercito di protestatori offesi da sinistra al centrosinistra, a destra un po' a sinistra, a destra senza sinistra fino ai fasci littorio ante litteram.

 

 

 

Infatti alle parole di Travaglio s'è indignato perfino Ciarrapico: cinque processi, cinque condanne, oggi senatore del Popolo delle Libertà.

Ma attenti, non c'è di che farci troppo sollazzo satirico. Questo schizzare di indignati prelude a un'azione questa volta sì preconfezionata e terribile. Bipartisan.

 

Finalmente destra e sinistra si ritrovano coinvolte dentro a una medesima cultura: quella dell'insofferenza verso la satira e la denuncia di ogni illecito.

 

Qui fate attenzione, non si tratta di occasionali esternazioni prodotte da un fastidioso ronzare contestatorio.... Qui, per la prima volta, dentro tutto o quasi l'arco politico del nostro Paese si è deciso di imporre il silenzio, la pace dello spirito e soprattutto delle idee.

 

"Basta con l'antipolitica" come ripetono gli eletti dello stagno e le rane sopravvissute all'ultimo conflitto "eliminiamo i mestatori".

Come dice la canzone: "Silenzio. Zitti e basta di gracchiare!" Si chiude. Piantatela con le denunce non controllate, le inchieste sopra le costruzioni abusive, le accuse di appalti truccati, con concorsi dove i vincenti sono già stabiliti. Smettiamola di eccitare gli animi, soprattutto le menti dei giovani e dei pensionati, a costo di annullare qualche garanzia di libertà e persino di democrazia.

 

In poche parole, interriamo lo stagno. Sabbia, per favore! Via le rane, pesci e uccelli. Guai a chi gracchia e rompe il silenzio di chi governa unito.

DARIO FO

 

 

ottimo post Presidente... a volte conviene mettere da parte il sorriso e riflettere un po' sui tempi che stiamo vivendo...

 

 

 

Credo che il polverone si sia sollevato perchè ad accusare sono tutti capaci, però deve essere data la possibilità di rispondere alle accuse, altrimenti si varca la soglia della diffamazione, a prescindere che chi accusa possa avere ragione o torto, anche perchè in fin dei conti non è depositario della verità assoluta

 

Hai ragione... ma se non ricordo male abbiamo una Costituzione in Italia che all'art. 21 stabilisce che:

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

 

Stranamente anche la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 dedica alla questione un paio di articoli:

 

* art. 18: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione

* art. 19: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

 

inoltre tutti hanno la possibilità di difendersi dalla diffamazione infatti questa è un delitto come previsto dall'art. 595 del Codice Penale secondo cui:

 

Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1032.

 

Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2065.

 

Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516.

 

Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate.

 

 

 

Quindi se qualcuno si è sentito diffamato dalle parole di Travaglio aveva tutte le possibilità di adire le vie legali: come mai non lo ha fatto??? :fiskio

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Soprattutto perchè Schifani e gli altri politici di merda, da destra a sinistra, invece di scandalizzarsi non hanno detto se ciò che tRavaglio ha dichiarato è vero o falso??Ma che domanda stupida ho fatto..il vero problema è che Travaglio ha detto la verità...la stessa verità che è già contenuta in un libro che nessuno a denunciato proprio perchè contiene prove reali e documentate....Tra l'altro Schifani già nel 2002 denunciò un articolo dell'Espresso per i stessi motivi..risultato, denuncia archiavata perchè l'articolo conteneva verità accertate!!!!!!!!!!!!!!!!!Ragazzi viviamo nella Republica delle banane ci rendiamo conto???

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Premessa: amo Travaglio.

Svolgimento: Travaglio riporta sempre e solo fatti VERI e ACCERTATI, riporta le fonti, fa insomma quello che un giornalista qualunque dovrebbe fare, con la differenza che oggi un giornalista qualunque le cose se le inventa, come tanto per intenderci fa il signor Feltri che non si sa bene con quali prove sancisce cheFigo è un killer di gatti neri gretto e sanguinario. I fatti VERI però possono essere interpretati e questo è il caso in questione. Un conto è dire che Belusconi controlla la RAI (ci sono le intercettazioni che lo provano, c'è poco da discutere), un conto è dire che Schifani è un mafioso, o meglio, è entrato in combutta con dei mafiosi. Mi spiego meglio: Schifani ha certamente avuto rapporti con esponenti della mafia, il problema è che non si può accertare, per mancanza di prove legalmente valide, che l'attuale presidente del Senato sia stato complice e connivente dei suoi colleghi, i quali certamente erano mafiosi. Questo è il motivo per cui questa cosa ha fatto discutere, perchè il fatto, per quanto VERO, può essere interpretato, per cui, fino a prova contraria Travaglio e Schifani hanno ugualmente ragione e ugualmente torto.

Conclusione: inserito nell'ambito di Forza Italia e dell'allegra combriccola di Berlusconi, è più che probabile ceh Schifani sia stato effettivamente complice dei Mandalà, Salvo e vari ed eventuali membri di cosa Nostra.

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Dario Fo per http://www.jacopofo.com/

 

A proposito della bufera esplosa in conseguenza delle parole di Travaglio da Fazio, mi viene in mente un commento di Gianni Rodari, col quale il poeta apre un suo testo:

"Le parole sono come pietre. - dice - Lanciate nello stagno producono cerchi concentrici che s'allontanano dai tonfi allargandosi fino alla riva. Quelle pietre hanno spaventato gli uccelli e i pesci che schizzano via... nessuno si cura delle rane e delle carpe colpite dai sassi. La parola muove l'acqua, creando scompiglio e sgomento. Se ne approfittano alcuni passanti che raccolgono veloci rane e pesci che galleggiano storditi."

 

Assomiglia un po' al cataclisma innescato da Travaglio l'altro giorno a 'Che tempo che fa'.

I commenti tratti da un libro scritto da Marco insieme a Peter Gomez ed edito un mese fa, hanno sdegnato ed anche sconvolto gli inquilini dello stagno. Perfino alcuni pesci rossi, in verità un po' sbiaditi, sono letteralmente guizzati fuori dall'acqua in una danza d'indignazione!

 

Ma che suono avevano quelle parole lanciate nella calma gora? E' semplice....ricordavano amicizie e frequentazioni ambigue fra l'appena eletto Presidente del Senato, Renato Schifani, e alcuni figuri di capi cosca mafiosi. Ma attenti: lo Schifani (strana onomatopeica di un nome) non s'è gettato furente insieme ai suoi numerosi sostenitori contro il libro di prevedibile enorme tiratura, ma contro le parole dette attraverso un mezzo - la televisione - che normalmente si occupa di giochi per famiglie, concorsi fra giovani disposti a esibire cosce e glutei, telegiornali disinformanti, vacui e noiosi.... Sta qui lo scandalo! In quella stessa acqua incolore, le pietre scagliate hanno prodotto un'eco insopportabile.

 

Tant'è che Renzo Lusetti della Margherita, partito Democratico, ha urlato: "....il direttore generale Rai, Cappon, deve prendere provvedimenti concreti, cioè a dire sanzioni, interdizioni dal video...." E poi aggiunge disperato "Purtroppo la Rai non si decide mai".

 

S'indigna Luigi Bobba del Pd: "La televisione che fa Santoro con Travaglio è come un format (cioè a dire roba tipo Grande Fratello): essa estremizza solo un punto di vista (cioè 'Chi è quel mafioso? Che ci fa Schifani con lui?') Si vuole dimostrare una tesi, poi si monta il materiale. Risultato: danni anche politici."

 

Bella questa del format! Cioè chi preconfeziona un discorso e lo avalla con delle prove è un indegno mestatore!

Da cui si evince che tutti i grandi scrittori, poeti, registi di questo mondo sono manipolatori infami, furbacchioni abietti.... a partire da Dante, che scriveva pure in rima!

E' un esercito di protestatori offesi da sinistra al centrosinistra, a destra un po' a sinistra, a destra senza sinistra fino ai fasci littorio ante litteram.

 

 

 

Infatti alle parole di Travaglio s'è indignato perfino Ciarrapico: cinque processi, cinque condanne, oggi senatore del Popolo delle Libertà.

Ma attenti, non c'è di che farci troppo sollazzo satirico. Questo schizzare di indignati prelude a un'azione questa volta sì preconfezionata e terribile. Bipartisan.

 

Finalmente destra e sinistra si ritrovano coinvolte dentro a una medesima cultura: quella dell'insofferenza verso la satira e la denuncia di ogni illecito.

 

Qui fate attenzione, non si tratta di occasionali esternazioni prodotte da un fastidioso ronzare contestatorio.... Qui, per la prima volta, dentro tutto o quasi l'arco politico del nostro Paese si è deciso di imporre il silenzio, la pace dello spirito e soprattutto delle idee.

 

"Basta con l'antipolitica" come ripetono gli eletti dello stagno e le rane sopravvissute all'ultimo conflitto "eliminiamo i mestatori".

Come dice la canzone: "Silenzio. Zitti e basta di gracchiare!" Si chiude. Piantatela con le denunce non controllate, le inchieste sopra le costruzioni abusive, le accuse di appalti truccati, con concorsi dove i vincenti sono già stabiliti. Smettiamola di eccitare gli animi, soprattutto le menti dei giovani e dei pensionati, a costo di annullare qualche garanzia di libertà e persino di democrazia.

 

In poche parole, interriamo lo stagno. Sabbia, per favore! Via le rane, pesci e uccelli. Guai a chi gracchia e rompe il silenzio di chi governa unito.

DARIO FO

 

 

ottimo post Presidente... a volte conviene mettere da parte il sorriso e riflettere un po' sui tempi che stiamo vivendo...

 

 

 

Credo che il polverone si sia sollevato perchè ad accusare sono tutti capaci, però deve essere data la possibilità di rispondere alle accuse, altrimenti si varca la soglia della diffamazione, a prescindere che chi accusa possa avere ragione o torto, anche perchè in fin dei conti non è depositario della verità assoluta

 

Non sono accuse quelle di Travaglio, ma fatti certi e documentati da verbali giudiziari in cui è lo stesso Schifani a dire i nomi delle persone con cui era in società.

 

Travaglio è una dei pochi giornalisti che fa ancora il giornalista .....

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Leggo che il governo ha ottenuto la prima fiducia

 

«Pacatamente e serenamente, se pò ffa'!». Berlusconi tende la mano a Veltroni citando Crozza. Il premier, in conclusione della sua replica alla Camera prima del voto di fiducia al governo (ottenuto con 335 sì e 275 no), ribadisce l'apertura al dialogo con l'opposizione.
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Leggo che il governo ha ottenuto la prima fiducia

 

«Pacatamente e serenamente, se pò ffa'!». Berlusconi tende la mano a Veltroni citando Crozza. Il premier, in conclusione della sua replica alla Camera prima del voto di fiducia al governo (ottenuto con 335 sì e 275 no), ribadisce l'apertura al dialogo con l'opposizione.

 

Sì alla Camera: http://www.corriere.it/politica/08_maggio_14/fiducia_camera_governo_43d06c9a-2185-11dd-b258-00144f486ba6.shtml

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Vorrei fare un po' di chiarezza poi ognuno tragga le sue conclusioni.

 

1) A parte la notizia di oggi per cui l'Agicom (Autorità Garante per le Telcomunicazioni) ha aperto un'istruttoria contro la RAI per la violazione dell'art.4 e dell'art.48 del Testo Unico per la RadioTelevisione, che riguadano i DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA e i COMPITI DEL SERVIZIO PUBBLICO

 

2) Travaglio verrà querelato da Schifani perchè lo stesso Schifani mai è stato interrogato, nè accusato per la vicenda dai magistrati. Le persone indagate per mafia, sono state frequentate da Schifani circa 30 anni fa. Vi porto un esempio: un mio compagno di calcio di 10 anni fa di cui avevo tantissima stima, con il quale si è usciti in compagnia, che ho sentito fino a qualche anno fa, la scorsa estate è stato condannato per associazione a delinquere legata a rapine in banca. Io avrei dovuto essere coinvolto?

 

3)Perchè quando Travaglio accusò Berlusconi di essere mafioso alla trasmissione di Luttazzi, il presidente dell'ordine dei giornalisti Petrina, il quale già allora aveva rimarcato un'assenza di contradditorio, lo invitò a dimettersi. 2 giorni dopo Montanelli disse che Petrina aveva ragione. Allora Caselli scrisse una lettera privata a Petrina perchè perdonasse Travaglio, il quale nei suoi libri continua a scrivere di Berlusconi mafioso, nonostante tutte le accuse siano state archiviate.

 

4) Enzo Biagi come dice Travaglio non è stato cacciato

 

5) Gli articoli contro Alemanno di Travaglio trovano le accuse più incredibili contro il sindaco di Roma. Non viene mai riportato che da quelle accuse Alemanno è sempre stato assolto.

 

6) Il caro Travaglio continua ad impuntarsi sui difetti fisici delle persone. Chi è lui Brad Pitt per poter giudicare?

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Vorrei fare un po' di chiarezza poi ognuno tragga le sue conclusioni.

 

1) A parte la notizia di oggi per cui l'Agicom (Autorità Garante per le Telcomunicazioni) ha aperto un'istruttoria contro la RAI per la violazione dell'art.4 e dell'art.48 del Testo Unico per la RadioTelevisione, che riguadano i DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA e i COMPITI DEL SERVIZIO PUBBLICO

 

2) Travaglio verrà querelato da Schifani perchè lo stesso Schifani mai è stato interrogato, nè accusato per la vicenda dai magistrati. Le persone indagate per mafia, sono state frequentate da Schifani circa 30 anni fa. Vi porto un esempio: un mio compagno di calcio di 10 anni fa di cui avevo tantissima stima, con il quale si è usciti in compagnia, che ho sentito fino a qualche anno fa, la scorsa estate è stato condannato per associazione a delinquere legata a rapine in banca. Io avrei dovuto essere coinvolto?

 

3)Perchè quando Travaglio accusò Berlusconi di essere mafioso alla trasmissione di Luttazzi, il presidente dell'ordine dei giornalisti Petrina, il quale già allora aveva rimarcato un'assenza di contradditorio, lo invitò a dimettersi. 2 giorni dopo Montanelli disse che Petrina aveva ragione. Allora Caselli scrisse una lettera privata a Petrina perchè perdonasse Travaglio, il quale nei suoi libri continua a scrivere di Berlusconi mafioso, nonostante tutte le accuse siano state archiviate.

 

4) Enzo Biagi come dice Travaglio non è stato cacciato

 

5) Gli articoli contro Alemanno di Travaglio trovano le accuse più incredibili contro il sindaco di Roma. Non viene mai riportato che da quelle accuse Alemanno è sempre stato assolto.

 

6) Il caro Travaglio continua ad impuntarsi sui difetti fisici delle persone. Chi è lui Brad Pitt per poter giudicare?

 

 

Vabè dai se metti da parte la tua fede politica iniziamo a palarne sennò lasciamo stare ...

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1) A parte la notizia di oggi per cui l'Agicom (Autorità Garante per le Telcomunicazioni) ha aperto un'istruttoria contro la RAI per la violazione dell'art.4 e dell'art.48 del Testo Unico per la RadioTelevisione, che riguadano i DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA e i COMPITI DEL SERVIZIO PUBBLICO

 

2) Travaglio verrà querelato da Schifani perchè lo stesso Schifani mai è stato interrogato, nè accusato per la vicenda dai magistrati. Le persone indagate per mafia, sono state frequentate da Schifani circa 30 anni fa. Vi porto un esempio: un mio compagno di calcio di 10 anni fa di cui avevo tantissima stima, con il quale si è usciti in compagnia, che ho sentito fino a qualche anno fa, la scorsa estate è stato condannato per associazione a delinquere legata a rapine in banca. Io avrei dovuto essere coinvolto?

 

3)Perchè quando Travaglio accusò Berlusconi di essere mafioso alla trasmissione di Luttazzi, il presidente dell'ordine dei giornalisti Petrina, il quale già allora aveva rimarcato un'assenza di contradditorio, lo invitò a dimettersi. 2 giorni dopo Montanelli disse che Petrina aveva ragione. Allora Caselli scrisse una lettera privata a Petrina perchè perdonasse Travaglio, il quale nei suoi libri continua a scrivere di Berlusconi mafioso, nonostante tutte le accuse siano state archiviate.

 

4) Enzo Biagi come dice Travaglio non è stato cacciato

 

5) Gli articoli contro Alemanno di Travaglio trovano le accuse più incredibili contro il sindaco di Roma. Non viene mai riportato che da quelle accuse Alemanno è sempre stato assolto.

 

6) Il caro Travaglio continua ad impuntarsi sui difetti fisici delle persone. Chi è lui Brad Pitt per poter giudicare?

 

Ribadisco il concetto fondamentale: In Italia, grazie a Dio, esiste una Costituzione che si ispira, nella sua prima parte, al documento più importante prodotto dal genere umano che è la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948.

E poichè tutti hanno la possibilità di difendersi dalla diffamazione, essendo questa un delitto previsto dall'art. 595 del Codice Penale, non vedo dove sia il problema: perché Schifani, Berlusconi, Alemanno o chiunque altro sentendosi diffamato non adisce le vie legali? La magistratura ha come compito proprio quello di dirimere le questioni che le sono sottoposte... Siamo in un paese laico e liberale vero?

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2) Travaglio verrà querelato da Schifani perchè lo stesso Schifani mai è stato interrogato, nè accusato per la vicenda dai magistrati. Le persone indagate per mafia, sono state frequentate da Schifani circa 30 anni fa. Vi porto un esempio: un mio compagno di calcio di 10 anni fa di cui avevo tantissima stima, con il quale si è usciti in compagnia, che ho sentito fino a qualche anno fa, la scorsa estate è stato condannato per associazione a delinquere legata a rapine in banca. Io avrei dovuto essere coinvolto?

 

3)Perchè quando Travaglio accusò Berlusconi di essere mafioso alla trasmissione di Luttazzi, il presidente dell'ordine dei giornalisti Petrina, il quale già allora aveva rimarcato un'assenza di contradditorio, lo invitò a dimettersi. 2 giorni dopo Montanelli disse che Petrina aveva ragione. Allora Caselli scrisse una lettera privata a Petrina perchè perdonasse Travaglio, il quale nei suoi libri continua a scrivere di Berlusconi mafioso, nonostante tutte le accuse siano state archiviate.

 

4) Enzo Biagi come dice Travaglio non è stato cacciato

 

5) Gli articoli contro Alemanno di Travaglio trovano le accuse più incredibili contro il sindaco di Roma. Non viene mai riportato che da quelle accuse Alemanno è sempre stato assolto.

 

6) Il caro Travaglio continua ad impuntarsi sui difetti fisici delle persone. Chi è lui Brad Pitt per poter giudicare?

 

Travaglio in verità dice che Biagi è stato caccaiato, anche perchè è la verità .....

 

Agicom però non mi risulta abbia fatto qualcosa quando qualcuno non troppo alto ha fatto l'elogio a Mangano

 

L'ordine dei gioranalisti è stato fondato ai tempi di mussolini, sarebbe ora di abolirlo ....

 

Come ha detto Barbaceto collega e co-autore di diversi libri con Travaglio, il fatto che alla fine non ci siano condanne su diversi fatti, non significa che alcuni comportamenti di diversi politici siano riprorevoli.

 

La verità è che la classe politica vuole avere la RAI sotto controllo in modo da utilizzarlo come mezzo di campagna elettorale

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2) Travaglio verrà querelato da Schifani perchè lo stesso Schifani mai è stato interrogato, nè accusato per la vicenda dai magistrati. Le persone indagate per mafia, sono state frequentate da Schifani circa 30 anni fa. Vi porto un esempio: un mio compagno di calcio di 10 anni fa di cui avevo tantissima stima, con il quale si è usciti in compagnia, che ho sentito fino a qualche anno fa, la scorsa estate è stato condannato per associazione a delinquere legata a rapine in banca. Io avrei dovuto essere coinvolto?

 

 

Lungi da me l'intenzione di arrecarti offesa................ma l'esempio non è molto calzante.

E' pur vero che se non arriva Grisom e trova la pistola fumante sei innocente, però l'evidenza a volte è più che sufficiente.

Prendi questo esempio:

Tu mi vedi tutti i giorni con una "compagnia" di amici e sei a conoscenza del fatto che tutti questi miei amici fumano le cannabis.

Se io ti dicessi che non so nemmeno come sia fatto uno spinello tu mi crederesti? Io penso di no............anche senza aspettare gli esami del sangue..........

Se ti metti in società con dei mafiosi potresti essere anche la persona più integerrima del pianeta,...... ma è veramente dura crederlo!

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2) Travaglio verrà querelato da Schifani perchè lo stesso Schifani mai è stato interrogato, nè accusato per la vicenda dai magistrati. Le persone indagate per mafia, sono state frequentate da Schifani circa 30 anni fa. Vi porto un esempio: un mio compagno di calcio di 10 anni fa di cui avevo tantissima stima, con il quale si è usciti in compagnia, che ho sentito fino a qualche anno fa, la scorsa estate è stato condannato per associazione a delinquere legata a rapine in banca. Io avrei dovuto essere coinvolto?

 

 

Lungi da me l'intenzione di arrecarti offesa................ma l'esempio non è molto calzante.

E' pur vero che se non arriva Grisom e trova la pistola fumante sei innocente, però l'evidenza a volte è più che sufficiente.

Prendi questo esempio:

Tu mi vedi tutti i giorni con una "compagnia" di amici e sei a conoscenza del fatto che tutti questi miei amici fumano la cannabis.

Se io ti dicessi che non so nemmeno come sia fatto uno spinello tu mi crederesti? Io penso di no............anche senza aspettare gli esami del sangue..........

Se ti metti in società con dei mafiosi potresti essere anche la persona più integerrima del pianeta,...... ma è veramente dura crederlo!

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«I partiti sono diventati macchine di potere»

Intervista di Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari, «La Repubblica», 28 luglio 1981

 

 

 

«I partiti non fanno più politica», dice Enrico Berlinguer. «I partiti hanno degenerato e questa è l'origine dei malanni d'Italia».

 

La passione è finita?

 

Per noi comunisti la passione non è finita. Ma per gli altri? Non voglio dar giudizi e mettere il piede in casa altrui, ma i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un "boss" e dei "sotto-boss". La carta geopolitica dei partiti è fatta di nomi e di luoghi. Per la DC: Bisaglia in Veneto, Gava in Campania, Lattanzio in Puglia, Andreotti nel Lazio, De Mita ad Avellino, Gaspari in Abruzzo, Forlani nelle Marche e così via. Ma per i socialisti, più o meno, è lo stesso e per i socialdemocratici peggio ancora...

 

Lei mi ha detto poco fa che la degenerazione dei partiti è il punto essenziale della crisi italiana.

 

È quello che io penso.

 

Per quale motivo?

 

I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Per esempio, oggi c'è il pericolo che il maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, cada in mano di questo o quel partito o di una sua corrente, ma noi impediremo che un grande organo di stampa come il Corriere faccia una così brutta fine. Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le "operazioni" che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell'interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un'autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un'attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti.

 

Lei fa un quadro della realtà italiana da far accapponare la pelle.

 

E secondo lei non corrisponde alla situazione?

 

Debbo riconoscere, signor Segretario, che in gran parte è un quadro realistico. Ma vorrei chiederle: se gli italiani sopportano questo stato di cose è segno che lo accettano o che non se ne accorgono. Altrimenti voi avreste conquistato la guida del paese da un pezzo.

 

La domanda è complessa. Mi consentirà di risponderle ordinatamente. Anzitutto: molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più. Vuole una conferma di quanto dico? Confronti il voto che gli italiani hanno dato in occasione dei referendum e quello delle normali elezioni politiche e amministrative. Il voto ai referendum non comporta favori, non coinvolge rapporti clientelari, non mette in gioco e non mobilita candidati e interessi privati o di un gruppo o di parte. È un voto assolutamente libero da questo genere di condizionamenti. Ebbene, sia nel '74 per il divorzio, sia, ancor di più, nell'81 per l'aborto, gli italiani hanno fornito l'immagine di un paese liberissimo e moderno, hanno dato un voto di progresso. Al nord come al sud, nelle città come nelle campagne, nei quartieri borghesi come in quelli operai e proletari. Nelle elezioni politiche e amministrative il quadro cambia, anche a distanza di poche settimane.

 

Veniamo all'altra mia domanda, se permette, signor Segretario: dovreste aver vinto da un pezzo, se le cose stanno come lei descrive.

 

In un certo senso, al contrario, può apparire persino straordinario che un partito come il nostro, che va così decisamente contro l'andazzo corrente, conservi tanti consensi e persino li accresca. Ma io credo di sapere a che cosa lei pensa: poiché noi dichiariamo di essere un partito "diverso" dagli altri, lei pensa che gli italiani abbiano timore di questa diversità.

 

Sì, è così, penso proprio a questa vostra conclamata diversità. A volte ne parlate come se foste dei marziani, oppure dei missionari in terra d'infedeli: e la gente diffida. Vuole spiegarmi con chiarezza in che consiste la vostra diversità? C'è da averne paura?

 

Qualcuno, sì, ha ragione di temerne, e lei capisce subito chi intendo. Per una risposta chiara alla sua domanda, elencherò per punti molto semplici in che consiste il nostro essere diversi, così spero non ci sarà più margine all'equivoco. Dunque: primo, noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della nazione; e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi di Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo, controllando democraticamente l'operato delle istituzioni. Ecco la prima ragione della nostra diversità. Le sembra che debba incutere tanta paura agli italiani?

 

Veniamo alla seconda diversità.

 

Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata.

 

Onorevole Berlinguer, queste cose le dicono tutti.

 

Già, ma nessuno dei partiti governativi le fa. Noi comunisti abbiamo sessant'anni di storia alle spalle e abbiamo dimostrato di perseguirle e di farle sul serio. In galera con gli operai ci siamo stati noi; sui monti con i partigiani ci siamo stati noi; nelle borgate con i disoccupati ci siamo stati noi; con le donne, con il proletariato emarginato, con i giovani ci siamo stati noi; alla direzione di certi comuni, di certe regioni, amministrate con onestà, ci siamo stati noi.

 

Non voi soltanto.

 

È vero, ma noi soprattutto. E passiamo al terzo punto di diversità. Noi pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza. Non vogliamo seguire i modelli di socialismo che si sono finora realizzati, rifiutiamo una rigida e centralizzata pianificazione dell'economia, pensiamo che il mercato possa mantenere una funzione essenziale, che l'iniziativa individuale sia insostituibile, che l'impresa privata abbia un suo spazio e conservi un suo ruolo importante. Ma siamo convinti che tutte queste realtà, dentro le forme capitalistiche -e soprattutto, oggi, sotto la cappa di piombo del sistema imperniato sulla DC- non funzionano più, e che quindi si possa e si debba discutere in qual modo superare il capitalismo inteso come meccanismo, come sistema, giacché esso, oggi, sta creando masse crescenti di disoccupati, di emarginati, di sfruttati. Sta qui, al fondo, la causa non solo dell'attuale crisi economica, ma di fenomeni di barbarie, del diffondersi della droga, del rifiuto del lavoro, della sfiducia, della noia, della disperazione. È un delitto avere queste idee?

 

Non trovo grandi differenze rispetto a quanto può pensare un convinto socialdemocratico europeo. Però a lei sembra un'offesa essere paragonato ad un socialdemocratico.

 

Bè, una differenza sostanziale esiste. La socialdemocrazia (parlo di quella seria, s'intende) si è sempre molto preoccupata degli operai, dei lavoratori sindacalmente organizzati e poco o nulla degli emarginati, dei sottoproletari, delle donne. Infatti, ora che si sono esauriti gli antichi margini di uno sviluppo capitalistico che consentivano una politica socialdemocratica, ora che i problemi che io prima ricordavo sono scoppiati in tutto l'occidente capitalistico, vi sono segni di crisi anche nella socialdemocrazia tedesca e nel laburismo inglese, proprio perché i partiti socialdemocratici si trovano di fronte a realtà per essi finora ignote o da essi ignorate.

 

Dunque, siete un partito socialista serio...

 

...nel senso che vogliamo costruire sul serio il socialismo...

 

Le dispiace, la preoccupa che il PSI lanci segnali verso strati borghesi della società?

 

No, non mi preoccupa. Ceti medi, borghesia produttiva sono strati importanti del paese e i loro interessi politici ed economici, quando sono legittimi, devono essere adeguatamente difesi e rappresentati. Anche noi lo facciamo. Se questi gruppi sociali trasferiscono una parte dei loro voti verso i partiti laici e verso il PSI, abbandonando la tradizionale tutela democristiana, non c'è che da esserne soddisfatti: ma a una condizione. La condizione è che, con questi nuovi voti, il PSI e i partiti laici dimostrino di saper fare una politica e di attuare un programma che davvero siano di effettivo e profondo mutamento rispetto al passato e rispetto al presente. Se invece si trattasse di un semplice trasferimento di clientele per consolidare, sotto nuove etichette, i vecchi e attuali rapporti tra partiti e Stato, partiti e governo, partiti e società, con i deleteri modi di governare e di amministrare che ne conseguono, allora non vedo di che cosa dovremmo dirci soddisfatti noi e il paese.

 

Secondo lei, quel mutamento di metodi e di politica c'è o no?

 

Francamente, no. Lei forse lo vede? La gente se ne accorge? Vada in giro per la Sicilia, ad esempio: vedrà che in gran parte c'è stato un trasferimento di clientele. Non voglio affermare che sempre e dovunque sia così. Ma affermo che socialisti e socialdemocratici non hanno finora dato alcun segno di voler iniziare quella riforma del rapporto tra partiti e istituzioni -che poi non è altro che un corretto ripristino del dettato costituzionale- senza la quale non può cominciare alcun rinnovamento e sanza la quale la questione morale resterà del tutto insoluta.

 

Lei ha detto varie volte che la questione morale oggi è al centro della questione italiana. Perché?

 

La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell'amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell'Italia d'oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt'uno con la guerra per bande, fa tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semmplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono profare d'essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. [...] Quel che deve interessare veramente è la sorte del paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude.

 

Signor Segretario, in tutto il mondo occidentale si è d'accordo sul fatto che il nemico principale da battere in questo momento sia l'inflazione, e difatti le politiche economiche di tutti i paesi industrializzati puntano a realizzare quell'obiettivo. È anche lei del medesimo parere?

 

Risponderò nello stesso modo di Mitterand: il principale malanno delle società occidentali è la disoccupazione. I due mali non vanno visti separatamente. L'inflazione è -se vogliamo- l'altro rovescio della medaglia. Bisogna impegnarsi a fondo contro l'una e contro l'altra. Guai a dissociare questa battaglia, guai a pensare, per esempio, che pur di domare l'inflazione si debba pagare il prezzo d'una recessione massiccia e d'una disoccupazione, come già in larga misura sta avvenendo. Ci ritroveremmo tutti in mezzo ad una catastrofe sociale di proporzioni impensabili.

 

Il PCI, agli inizi del 1977, lanciò la linea dell' "austerità". Non mi pare che il suo appello sia stato accolto con favore dalla classe operaia, dai lavoratori, dagli stessi militanti del partito...

 

Noi sostenemmo che il consumismo individuale esasperato produce non solo dissipazione di ricchezza e storture produttive, ma anche insoddisfazione, smarrimento, infelicità e che, comunque, la situazione economica dei paesi industializzati -di fronte all'aggravamento del divario, al loro interno, tra zone sviluppate e zone arretrate, e di fronte al risveglio e all'avanzata dei popoli dei paesi ex-coloniali e della loro indipendenza- non consentiva più di assicurare uno sviluppo economico e sociale conservando la "civiltà dei consumi", con tutti i guasti, anche morali, che sono intrinseci ad essa. La diffusione della droga, per esempio, tra i giovani è uno dei segni più gravi di tutto ciò e nessuno se ne dà realmente carico. Ma dicevamo dell'austerità. Fummo i soli a sottolineare la necessità di combattere gli sprechi, accrescere il risparmio, contenere i consumi privati superflui, rallentare la dinamica perversa della spesa pubblica, formare nuove risorse e nuove fonti di lavoro. Dicemmo che anche i lavoratori avrebbero dovuto contribuire per la loro parte a questo sforzo di raddrizzamento dell'economia, ma che l'insieme dei sacrifici doveva essere fatto applicando un principio di rigorosa equità e che avrebbe dovuto avere come obiettivo quello di dare l'avvio ad un diverso tipo di sviluppo e a diversi modi di vita (più parsimoniosi, ma anche più umani). Questo fu il nostro modo di porre il problema dell'austerità e della contemporanea lotta all'inflazione e alla recessione, cioè alla disoccupazione. Precisammo e sviluppammo queste posizioni al nostro XV Congresso del marzo 1979: non fummo ascoltati.

 

E il costo del lavoro? Le sembra un tema da dimenticare?

 

Il costo del lavoro va anch'esso affrontato e, nel complesso, contenuto, operando soprattutto sul fronte dell'aumento della produttività. Voglio dirle però con tutta franchezza che quando si chiedono sacrifici al paese e si comincia con il chiederli -come al solito- ai lavoratori, mentre si ha alle spalle una questione come la P2, è assai difficile ricevere ascolto ed essere credibili. Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l'operazione non può riuscire.

 

 

 

 

 

 

 

questo Berlinguer, 27 anni fa. mentre come vedo il berlusconismo ha contaminato tutta la società italiana, come dimostrato dall'utente sopra (anche se probabilmente è il fratello di Filippo Facci Ride, uno dei più famosi pennivendoli italiani, visto quello che ha scritto).

viva l'Italia!

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Vorrei fare un po' di chiarezza poi ognuno tragga le sue conclusioni.

 

 

 

2) Travaglio verrà querelato da Schifani perchè lo stesso Schifani mai è stato interrogato, nè accusato per la vicenda dai magistrati. Le persone indagate per mafia, sono state frequentate da Schifani circa 30 anni fa. Vi porto un esempio: un mio compagno di calcio di 10 anni fa di cui avevo tantissima stima, con il quale si è usciti in compagnia, che ho sentito fino a qualche anno fa, la scorsa estate è stato condannato per associazione a delinquere legata a rapine in banca. Io avrei dovuto essere coinvolto?

 

 

Lungi da me l'intenzione di arrecarti offesa................ma l'esempio non è molto calzante.

E' pur vero che se non arriva Grisom e trova la pistola fumante sei innocente, però l'evidenza a volte è più che sufficiente.

Prendi questo esempio:

Tu mi vedi tutti i giorni con una "compagnia" di amici e sei a conoscenza del fatto che tutti questi miei amici fumano la cannabis.

Se io ti dicessi che non so nemmeno come sia fatto uno spinello tu mi crederesti? Io penso di no............anche senza aspettare gli esami del sangue..........

Se ti metti in società con dei mafiosi potresti essere anche la persona più integerrima del pianeta,...... ma è veramente dura crederlo!

 

 

Si parla di associazione a delinquere non di cannabis, mi sembra che il tuo non sia un esempio calzante :nono Il mio amico era un geometra che esercitava la sua professione e l'ha fatto per diversi anni, poi come un fulmine a ciel sereno questo si è dato alla delinquenza.

Schifani non è mai stato in società con dei mafiosi, mi sembra che non hai le idee molto chiare su cosa voglia dire che i giudici non l'hanno mai interrogato per questo perchè la distanza di tempo è di 18 anni e ritengono IRRILEVANTE la cosa.

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Caro Magic Luke, ti fa onore citare Berlinguer perchè è una persona di cui ho molta stima, peraltro ritengo anacronistico il concetto comunista.

 

Io non sono FRATELLO di nessuno perchè ritengo di avere mie opinioni come ti ho citato e dimostrato che peraltro in alcuni casi mi avvicnano a Facci, per altri invece no ( è il caso di Grillo, ad esempio, che non ho citato...).

 

SUL FATTO CHE TRAVAGLIO LANCI INFAMIA ADDOSSO A PERSONE NELLA TV PUBBLICA SENZA POSSIBILITA' DI CONTRADDITORIO LO RITIENI GIUSTO?

 

SUL FATTO CHE DIA DEL GRASSONE A FERRARA, LO RITIENI GIUSTO OPPURE POCO ELEGANTE?

 

SUL FATTO CHE DENUNCI COSE SCRITTE DA ALTRI, CHE NON SONO MAI STATE RILEVANTI PER I GIUDICI (SPESSO ACCOSTATI PIU' ALLA SINISTRA CHE ALLA DESTRA) LO RITIENI GIUSTO?

 

Peraltro Berlusconi non ha influenzato la società come dici, non credo che si possa attribuire a lui l'indirizzo globale che sta prendendo la società e l'economia. Che non sia il tuo mondo ideale è indiscutibile, magari non è neanche il mio. A me Berlusca non sta neppure un po' simpatico. La mia critica è sul comportamento di Travaglio, non so se tu questo lo avevi capito...Oppure è la tua tattica di concentrare l'attenzione su altri argomenti?

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