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Allibito


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Premetto che ci andrò giù duro e alcuni non condivideranno: per un reato come la pedofilia io non sono per niente pro-pena di morte. Per me una persona che ha commesso queste cose e va in carcere l

Io sono pure contro l'ergastolo.

in questi casi per me vige la legge del "se ti tagli il pene diminuisce la pena" in senso figurato o in senso lato (castrazione chimica etc..)

Ho scritto che non sono per niente a favore della pena di morte e lo ribadisco. L'interpretazione di No Concept al mio post su questo punto non è corretta. In amicizia :drinks: .

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Chi stupra un bambino (cominciamo anche a smettere di confondere l'inclinazione sessuale deviata con il reato) è un malato di mente e va imprigionato e curato. Non torturato con farmaci che se anche non te lo fanno diventare duro non ti impediscono certo di ammazzare come compensazione del desiderio che rimane.

 

Ho messo la faccina proprio perchè non volevo fare questo discorso, ma ci vorrebbe un pochino di cultura sulla malattia mentale e la devianza prima di lasciarsi andare a certe considerazione. Vale per i seviziatori sessuali di adulti o bambini, così come per quelli che compiono omicidi estremi. Non possono essere valutati come se il loro cervello funzionasse normalmente.

 

Se ti danno certe sostanze chimiche potrei io stesso tagliare a fette il mio migliore amico credendolo un mostro. Figuratevi un malato di mente cronico...

Per pietà, davvero, vi imploro.

La violenza legalizzata sui criminali è la porta della barbarie

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Chi stupra un bambino (cominciamo anche a smettere di confondere l'inclinazione sessuale deviata con il reato) è un malato di mente e va imprigionato e curato. Non torturato con farmaci che se anche non te lo fanno diventare duro non ti impediscono certo di ammazzare come compensazione del desiderio che rimane.

 

Ho messo la faccina proprio perchè non volevo fare questo discorso, ma ci vorrebbe un pochino di cultura sulla malattia mentale e la devianza prima di lasciarsi andare a certe considerazione. Vale per i seviziatori sessuali di adulti o bambini, così come per quelli che compiono omicidi estremi. Non possono essere valutati come se il loro cervello funzionasse normalmente.

 

Se ti danno certe sostanze chimiche potrei io stesso tagliare a fette il mio migliore amico credendolo un mostro. Figuratevi un malato di mente cronico...

Per pietà, davvero, vi imploro.

La violenza legalizzata sui criminali è la porta della barbarie

 

Perfettamente d'accordo.

 

Anche se certe volte non c'è soluzione (in senso tecnico).

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Perfettamente d'accordo.

 

Anche se certe volte non c'è soluzione (in senso tecnico).

 

http://mondo.panorama.it/Io-maniaco-ho-scelto-la-castrazione-chimica

 

Keitaro, qualsiasi persona che uccide o stupra un altra ha una turba mentale e bisogna curarla; a maggior ragione, visto che tu mi dici che sei contro l'ergastolo, io ti dico bene, mettiamo in piedi tutti gli strumenti (medici, terapeutici) per recuperare la persona in questione e re-introdurla in società; lo puoi fare però con la CERTEZZA che questa persona non possa più nuocere a nessuno

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Panorama?

Leggiamo almeno wikipedia...

 

Io non voglio fare il maestrino, e so che questo è un tema particolarmente odioso e sensibile perchè succedono cose talmente indecenti che tenere a freno i brutti pensieri è quasi impossibile. Riconosciuto questo, ribadito il diritto di sicurezza delle persone e la necessità di impedire recidive da parte dei criminali, non si può proprio essere leggeri quando si tratta di nozioni così profonde come l'uso di devastanti psicofarmaci. Bisogna avere il coraggio di conoscere delle nozioni astratte che purtroppo ricalate nella realtà ci fanno vedere come la "soluzione facile" per certi problemi proprio non esista.

 

La malattia mentale non è un fatto puramente chimico o fisiologico, chiunque non sia un ciarlatano o un sadico che sappia di psicologia ve lo confermerà. I trattamenti che curano dei "sintomi" (che siano appunto visioni o ipersessualità) devono essere considerati come situazioni estreme, non garantiscono MAI la riuscita del trattamento e spesso peggiorano le cose. L'uso di psicofarmaci pesanti viene ogni anno ridotto nelle linee guida per la trattazione di OGNI malattia mentale, OGNI anno si scoprono effetti collaterali sempre più tremendi e reazioni imprevedibili più violente di quanto si potrebbe immaginare.

 

Nel caso della castrazione chimica c'è un tasso di suicidi incredibili, sofferenze fisiche e psicologice inarrivabili, ci sono casi documentati come accennavo di stupratori trasformati in omicidi nella sublimazione del desiderio sessuale "castrato". Nessun addetto ai lavori la ritiene un'opzione valida: nè come cura per il soggetto, nè come misura preventiva. È solo l'illusione di mettere a tacere il mostro e spesso una malcelata voglia sadica di rivalsa sui più deboli dei deboli: i malati di mente.

 

Per gli stessi ESATTI motivi con i quali oggi si invoca la castrazione chimica nell'ottocento si lobotomizzava, nel novecento si faceva l'elettroshock, ora ci sono gli psicofarmaci. Stiamo ben attenti, han cominciato a darli ai bambini irrequieti...

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Panorama?

Leggiamo almeno wikipedia...

 

a parte che non l'hai letto (a meno che sei velocissimo XD), questo lo preferisci?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/13/disposto-castrazione-chimica-richiesta-choc-dellallenatore-pedofilo-milano/197049/

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Per le vittime di tali reati - persone di cui troppo spesso non solo la giustizia ma anche la politica si dimentica - il fatto che il cervello di quelle persone non funzioni normalmente non è una consolazione. Chi stupra un bambino o semplicemente uno stupratore per me è paragonabile ad un assassino. Deviato? Sicuro. Proprio per questo deve stare dentro. A vita . E marcire là.Su questo sono intransigente.

 

 

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a parte che non l'hai letto (a meno che sei velocissimo XD), questo lo preferisci?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/13/disposto-castrazione-chimica-richiesta-choc-dellallenatore-pedofilo-milano/197049/

Quando ci vediamo ti racconto perchè leggo veloce... :oops:

 

Guarda che non criticavo la notizia in sè. Critico il modo di darla senza l'umiltà di informarsi su un campo così complesso come la psicopatologia. Per fare il commento più facile: uno può chiedere quello che vuole, poi figurati un malato di mente che può essere vittima di pulsioni autopunitive o suggestioni di redenzione. In passato c'era chi si sottoponeva volontariamente all'elettroshock per curare la schizofrenia, ma questo mica ha mai dimostrato che era una pratica valida...

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Per le vittime di tali reati - persone di cui troppo spesso non solo la giustizia ma anche la politica si dimentica - il fatto che il cervello di quelle persone non funzioni normalmente non è una consolazione. Chi stupra un bambino o semplicemente uno stupratore per me è paragonabile ad un assassino. Deviato? Sicuro. Proprio per questo deve stare dentro. A vita . E marcire là.Su questo sono intransigente.

Non deve essere una consolazione, deve essere una consapevolezza e devono essere nozioni tenute presente se si decide una legge o una normativa.

Se uccido mia moglie perchè ho un attacco ischemico transitorio con sintomi psichiatrici devo andare in galera a vita?

 

La realtà e la mente sono cose complesse, la percezione è l'unico metro giudicare un'azione. Se no si apre un vaso di pandora che non credo possiamo prevedere dove porta.

Farmaci per controllare l'aggressività nei bambini, trattamenti ricondizionanti per i criminali, farmaci anti-dipendenze, ricerce genetiche sul carattere, test psicologici per determiniare carriere... Dov'è il confine?

 

Cominciamo da questi casi eclatanti, facciamo esercizio di astrazione dai sentimenti, impariamo dagli errori del passato di una scienza così affascinante e complicata come la psicologia. Battiamo sulle strade che IN OGNI MALATTIA MENTALE hanno SEMPRE dato ottimi risultati: terapia comportamentale, ambienti controllati (quindi centri e comunità accuratamente sorvegliate), lunghi processi di analisi, confronto tra simili, comprensione e non disprezzo e via dicendo...

 

Qualche farmaco può aiutare: sicuramente e in più di un caso.

Ma andiamoci coi piedi di piombo.

Tanto a meno di non avere i Precog di Minority Report i crimini si puniscono dopo che sono stati fatti e per la sicurezza basta che i colpevoli non possano circolare liberamente.

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Quando ci vediamo ti racconto perchè leggo veloce... :oops:

great!

Guarda che non criticavo la notizia in sè. Critico il modo di darla senza l'umiltà di informarsi su un campo così complesso come la psicopatologia. Per fare il commento più facile: uno può chiedere quello che vuole, poi figurati un malato di mente che può essere vittima di pulsioni autopunitive o suggestioni di redenzione. In passato c'era chi si sottoponeva volontariamente all'elettroshock per curare la schizofrenia, ma questo mica ha mai dimostrato che era una pratica valida...

se tu mi parli di validità della pratica è un altro discorso, anche perché se vi è un aiuto più efficace che preclude farmaci a base di ormoni (in quanto base di un aumento dell'aggressività) sono assolutamente curioso di ascoltarlo e di giudicarlo (e poi ovviamente approfondirlo)

 

poi siam sempre lì: finché si parla di una cosa con distacco è sempre facile (col culo degli altri); lo fai al mio (ipotetico) figlio e te lo faccio mangiare a colazione (altro che Dexter) e solo dopo mi metto ad indagare sulle ragioni sociologiche e mentali che ti hanno portato a farlo

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Non deve essere una consolazione, deve essere una consapevolezza e devono essere nozioni tenute presente se si decide una legge o una normativa.

Se uccido mia moglie perchè ho un attacco ischemico transitorio con sintomi psichiatrici devo andare in galera a vita?

 

La realtà e la mente sono cose complesse, la percezione è l'unico metro giudicare un'azione. Se no si apre un vaso di pandora che non credo possiamo prevedere dove porta.

 

 

Eh , però stiamo scendendo anche su un altro campo, un tipo di reato comunque crudele ma diverso. Anche perché quella povera eventuale vittima di omicidio non avrebbe manco il resto della vita da trascorrere con traumi psicologici. Inoltre il presunto omicida - neanche tanto presunto in questo caso, visto che è il marito - come minimo in galera dovrà starci perlomeno il tempo che gli serve a curarsi. O no? Se no lo rilasciamo e aspettiamo il prossimo attacco ischemico transitorio sperando che non avvenga?

Per farla breve io gli stupratori di bambini o no a piede libero non li voglio, malati o sani che siano. Soprattutto non li vorrei mai vicino ad un ipotetico mio/mia figlio/figlia. Non parlo di accusati di stupro, ma di stupratori veri e propri. Sto con Sonato tutta la vita sulle ultime due righe del suo post delle 3.31

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se tu mi parli di validità della pratica è un altro discorso, anche perché se vi è un aiuto più efficace che preclude farmaci a base di ormoni (in quanto base di un aumento dell'aggressività) sono assolutamente curioso di ascoltarlo e di giudicarlo (e poi ovviamente approfondirlo)

 

poi siam sempre lì: finché si parla di una cosa con distacco è sempre facile (col culo degli altri); lo fai al mio (ipotetico) figlio e te lo faccio mangiare a colazione (altro che Dexter) e solo dopo mi metto ad indagare sulle ragioni sociologiche e mentali che ti hanno portato a farlo

Se giunti i due post sopra hai sia buona parte delle critiche alla pratica e delle controindicazioni dimostrate, sia l'elenco delle pratiche che gli addetti ai lavori consigliano.

 

Premettendo che io sono uno che ha sempre pensato che certe cose sono così irreparabili che qualunque reazione non aiuta perchè in ogni caso il danno è fatto.

 

Io onestamente sul discorso "culo degli altri" ho sempre cercato di unire l'immaginare un mio caro vittima all'immaginare un mio caro come colpevole magari un mio caro che non ha mai fatto niente di male nella vita, che per chissà quale motivo gli scatta qualcosa e impazzisce, magari a causa di abusi subiti nell'infanzia. Glielo "faremmo mangiare" anche a lui? O vorremmo che venisse si ingabbiato, ma curato con dignità e rispetto? Invece che impiccato nei bagni e coperto di escrementi come fanno nelle carceri di mezzo mondo perchè gli omicidi dicono agli stupratori "siete dei mostri".

 

Attenzione esempi crudi

 

Non vedete la barbarie nel fare la classifica degli orrori? Nel dire che è peggio uccidere un bambino che trenta vecchi? Che è peggio mutilare pre-mortem che stuprare? Che è meno mostruoso X invece di Y? Non sentite che c'è qualcosa di profondamente sbagliato in questo?

 

 

Questo mi aiuta a capire come le cose sono più complesse della prima impressione.

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Se un ipotetico mio caro fosse colpevole di un così aberrante reato e non facessi niente contro di lui sarei quantomeno complice. Oltre che farmi schifo per come la vedo io.

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Ragazzi continuerei molto volentieri, ma devo andare a lezione, tra l'altro, ironia della sorte di psicometria (perchè devo studiare certe applicazioni matematiche ai modelli matematici della psicologia).

 

Posso consigliare a chi non l'ha già visto il film "The woodsman" con Kevin Bacon?

In parte mostra parte di quello che vorrei cercare di comunicare sulla complessità del disagio psichico.

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Io onestamente sul discorso "culo degli altri" ho sempre cercato di unire l'immaginare un mio caro vittima all'immaginare un mio caro come colpevole magari un mio caro che non ha mai fatto niente di male nella vita, che per chissà quale motivo gli scatta qualcosa e impazzisce, magari a causa di abusi subiti nell'infanzia. Glielo "faremmo mangiare" anche a lui?

 

tu vedevi Ken giusto?

la classica scena finale è lui che riempie di botte il "cattivone" di turno che, in fin di morte, si scopre che in realtà non era così "cattivo", che era così perché ha avuto "un'infanzia difficile" e poi... embé, crepa XD

 

in soldoni tutto il tuo discorso mi piace ma è poco pratico e parte dal presupposto che la realtà è complicata mentre per me è abbastanza semplice, al netto della certezza della colpevolezza e dei casi particolari che mi puoi tirare fuori

 

se vuoi, anche in gergo cestistico: tiri benissimo a livello balistico, ma sbagli 100 tiri liberi consecutivi; ok, magari è il momento, ci sono stati processi mentali particolari che ne hanno determinato il risultato finale, ma il succo è che sei una pippa, è obiettivamente un fatto

 

scusate se siamo andati un po' OT

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Kei sul piano teorico hai ragione ma ci sono persone che non è possibile recuperare mentalmente e per evitare che a causa di un altro loro scatto uccidano qualcuno è meglio che siano rinchiuse dove non possano nuocere a nessuno

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Quindi te saresti per riaprire i manicomi?

Guarda che i "manicomi" ci sono ancora, come il finanziamento ai partiti hanno solo cambiato nome. E ci sono anche i manicomi criminali.

Purtroppo in generale sono anche peggio dei lagher nazisti.

 

Alcune strutture invece sono all'avanguardia e, appunto, hanno dei tassi di recupero e di non recidiva significativi.

Questo è il modello su cui puntare.

Zone sorvegliate, con personale qualificato e forze dell'ordine solo con compiti di sorveglianza e non di assistenza.

Ci vuole molto meno di quanto si pensi, personale e strutture ci sono già.

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Guest Nigma

Dico la mia perchè il tema mi sembra veramente molto interessante. Io sono contrario alla pena di morte, contrario alle torture o a qualunque forma di punizione corporale (sia essa chimica o fisica) e sono contrario anche a strutture di detenzione punitiva.

 

Pesonalmente io sarei favorevole alla reintroduzione dei lavori forzati. Mi spiego meglio, naturalmente: ritengo che i detenuti non dovrebbero poltrire 24h su 24 a spese dello Stato e quindi dei cittadini bensì contribuire alla società lavorando, ad esempio, nei campi (ovviamente con opportuni presidi di vigilanza e a turno strettamente controllati, ma obbligatori), quindi introdurrei una forma di retribuzione statale da scontare in modo tale che i detenuti possano pagarsi i propri privilegi in carcere (ad esempio la televisione, i giornali, persino elementi di arredo: sarebbe tutto frutto del loro lavoro) e, allo stesso tempo, garantirsi un minimo supporto economico una volta usciti dal carcere.

 

Di fronte a reati vili come appunto i reati sessuali o qualunque forma di violenza nei confronti di donne e bambini, invece, sarei decisamente più rigido, introducendo però al contempo forme di terapia psicologica obbligatoria in modo tale che ad un severo inasprimento di pena corrisponda però anche una certa forma di rieducazione al vivere civile.

 

Anch'io, fino a poco tempo fa, avevo una visione della detenzione come qualcosa di punitivo, quasi vendicativo, ma sia a livello di principio etico sia a livello di costo collettivo mi sono reso conto che si trattava di una base estremamente miope e peggio ancora distante dalla definizione di civiltà.

 

La detenzione non deve essere solo punizione o appunto vendetta ma deve contenere i presupposti per una riconciliazione dei detenuti con la società, di rieducazione dei detenuti al vivere civile, di riconquista da parte dei detenuti della propria dignità ed onorabilità, pur lesa da uno sbaglio di fronte alla legge.

 

Per questo ritengo che alla detenzione dovrebbe accompagnarsi un contributo attivo al tessuto sociale traducibile soltanto in forme di lavoro obbligatorio: le carceri, così come sono oggi, cioè alloggi forzosi e volutamente distanti al pubblico, sono totalmente inutili o peggio ancora dannosi, sia per i detenuti che per la collettività.

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