Los Angeles Lakers vs Minnesota T’Wolves 116-94 W (29-30)


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12 W nelle ultime 17, 21esima vittoria consecutiva contro Minnesota

Esistono nottate e nottate. 
Ci sono nottate in cui sei contento di aver puntato la sveglia perchè sai che ti aspetta una bella partita intensa e combattuta. 
E poi ci sono nottate in cui hai puntato la sveglia per vedere Lakers-Wolves, e sai che di intensità e combattimento ne vedrai ben poche. 

Minnesota ha l’atteggiamento di chi ha già prenotato le vacanze da un pezzo e non ha nessuna intenzione di dover rinunciare all’ombrellone in prima fila. La partita quindi assume da subito i contorni della sgambata della domenica mattina tra vecchi amici, con buona pace degli intrepidi nottambuli che devono preparare una caffettiera dopo l’altra per trovare motivi di interesse. In realtà i motivi di interessi quando si gioca contro i Wolves non dovrebbero mai mancare: innanzitutto c’è Rubio, che nel primo quarto giocando pick and roll contro la nostra “difesa schierata” (vi concedo qualche secondo per smettere di ridere, ok, ora potete tornare a leggere) riuscirebbe a far segnare anche il sottoscritto e i suoi 102 Kg (no, non sono alto 2 metri e 10). E poi c’è il nostro amico Derrick Williams, subito sotto la luce dei riflettori perchè incaricato di marcare Bryant. Beh, diciamo subito che il ragazzo non se la cava male: alla prima azione Kobe gli va via sulla linea di fondo, e mentre lui è impegnato con blocchetto e matita ad appuntarsi il numero di targa, il Mamba va a stampare la toma-hawk, consegnando Pekovic alla foto in capo a questo recap. 

A proposito di Pekovic, dal momento che Minnesota è determinata a stracciare tutte le avversarie come titolo di squadra più sfigata dell’anno, anche il centro montenegrino decide di farsi male durante il primo quarto. Craig Sager e il suo impareggiabile completo giacca e cravatta ci fanno sapere di un abdominal strain, out for the game. Si completa dunque un quintetto di infortunati eccellenti: Lee-Roy-Kirilenko-Love-Pekovic, con Budinger sesto uomo.

Dopo un primo quarto in controllo, i Lakers hanno qualche difficoltà ad inizio secondo periodo. La 2nd unit infatti fa grande fatica contro l’ermetica zona 2-3 preparata da Adelman, fortuna che Blake paghi un paio di volte la cauzione con due suoi jumper tra i più sgraziati che si possano guardare. All’interno di ritmi blandi degni di una coppa Cobram, Barea può trovare un lay-up in penetrazione ad ogni azione, ma il portoricano non riesce ad incidere abbastanza da consentire la rimonta dei suoi prima che i titolari tornino in campo. E così al ritorno di Nash, Bryant e Howard, si assiste ad un comodo riallungo gialloviola.Il nostro beneamato Black Mamba si diverte e fa divertire, batte chiunque dal palleggio, attacca il ferro spesso e volentieri, tira col 60%, chiude il primo tempo a 22 punti, chiuderà la partita a 33 con 13-22 dal campo. 

Lakers sopra di 10 dopo due quarti, in controllo totale. 

E così, mentre sul forum si discute sul come tenere a bada le mogli che stranamente non condividono il fatto che i mariti possano alzarsi la notte a vedere una partita, ricomincia con una violazione dei 24 secondi il terzo quarto dei Lakers. Adelman ci riprova con la zona, Bryant ne è infastidito e infila due siluri consecutivi. Sul +15 un pensiero inizia a strisciarmi dentro: ora scrivo il recap e lo pubblico prima che sia finita la partita. Neanche il tempo di aprire OpenOffice e parte il 10-0 di parziale Timberwolves. Meglio riaprire il notepad ed arrendersi all’evidenza che da lì all’inizio della giornata non riuscirò a recuperare neanche una mezz’oretta di sonno. 

Se vi attendete un’analisi tattica sul perchè di questo parziale, non lambiccatevi il cervello. I Lakers sono fatti così, bisogna saperli accettare. E’ come quando tornate dal calcetto e lasciate il borsone davanti la porta del bagno; già sapete che lei domani ve lo farà notare, ma voi lo fate comunque, perchè siete stanchi e non è che ci si può impegnare sempre a fare la cosa giusta, i calzini e la maglietta si possono lavare il giorno dopo. 

Ci pensa Jamison con 6 punti consecutivi ad innescare il contro-parziale. Piovono assist e triple, è tempo che la cicciona torni in scena e canti per l’ultima volta prima che l’opera sia finita. 

Ah no, c’è il quarto quarto. Vabbè, fate finta che abbia scritto qualcosa di profondo. Per me può bastare così. 

Ci vediamo nella notte tra Domenica e Lunedì, ore 3:30, allo Staples contro Atlanta. 

Boxscore

g.m.


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