Los Angeles Lakers @ Atlanta Hawks 92-96 L (34-32)


Lakers in back-to-back alla Philips Arena di Atlanta: gli avversari di serata sono gli Hawks, azzoppati dagli infortuni di Josh Smith e Jeff Teague. Fuori anche Pachulia e Williams, mentre ai Lakers mancano i lungodegenti Gasol e Hill.

Match che inizia con dei gialloviola in sordina. I Lakers salgono presto sul 7-2, grazie allo 0/5 iniziale di Atlanta (oltre a 2 palle perse), ma il vantaggio dura ben pochi minuti: gli Hawks sono attivi a rimbalzo offensivo, l’attacco lacustre è stagnante (ben 7 errori consecutivi al tiro) ed arriva in breve l’8-0 che porta Atlanta in vantaggio. E dopo appena quattro minuti, giusto per facilitare la situazione, Howard è costretto ad uscire con 2 falli sul groppone. Horford domina l’area insieme a Johnson, Korver infila 7 punti in pochi minuti: eppure Atlanta non riesce a scappare, poiché arrivano i punti di Jamison e Metta World Peace. Bryant è fuori ritmo, gli arbitri non lo aiutano, e tutti i gialloviola ne risentono: arrivano tre errori consecutivi al tiro ed una palla persa, mentre Atlanta approfitta subito della pochezza difensiva lacustre, infilando 9 punti consecutivi. Il quarto si chiude con Atlanta a +7.
Nel secondo quarto, con in campo Nash e Howard, l’attacco inizia a carburare. Howard c’è e si sente, sotto entrambi i canestri; Nash orchestra l’attacco con buoni risultati, e i gialloviola riescono a rifarsi sotto, sul 33-29 Hawks. Il problema grosso è però la difesa: i gialloviola non sono reattivi, concedono passaggi sotto canestro ai taglianti in maglia bianca e tiri da 3-4 metri senza copertura difensiva. Il risultato è immediato: le percentuali al tiro di Atlanta si alzano vertiginosamente, ed il loro punteggio pure. Gli Hawks arrivano fino a condurre di 13 lunghezze, e quando si conclude il quarto il tabellone dice 55-43 a favore dei padroni di casa.
C’è una squadra che tira con il 41%, forzando diverse conclusioni (Kobe Bryant su tutti, 1/8 al tiro e 4 punti nel primo tempo) ed una che tira con il 52%, sfruttando le gravi disattenzioni degli avversari. L’attacco di Atlanta ha vita assai facile contro la non-difesa lacustre.

Il terzo quarto inizia con un Kobe Bryant più concentrato, e con dei Lakers in palla. Howard chiude due pick’n’roll consecutivi con la bimane, Bryant infila tre canestri ed il vantaggio Hawks può così tornare in singola cifra, sul 62-55 Hawks. Atlanta ritorna in un minuto sul +12, ma sono i Lakers a comandare le operazioni: Kobe Bryant scherza i difensori Hawks a piacimento, e guida il parziale di 13-2 che riporta i lacustri a contatto. Con 3 minuti nel terzo quarto, il punteggio è 69-68 per Atlanta, e sono già 19 i punti di Bryant nel quarto (con 9/13 al tiro). La prima tripla di Jamison, con un minuto nel terzo quarto, conclude la rimonta lacustre. A fine terzo quarto gli Hawks sono di nuovo avanti, ma quelli che ad inizio quarto erano addirittura 14 punti di vantaggio ora sono solo più due.
I lacustri iniziano forte il quarto quarto, con i punti di Blake e Nash e le ottime difese di Howard e World Peace. Atlanta non segna per 3 minuti, i gialloviola salgon sul +4 ma è un vantaggio che non dura, poiché Howard è costretto a uscire con 5 falli e la difesa ritorna quella del secondo quarto, molle e senza un aiuto, un recupero, uno sforzo di pura energia. Arrivano i punti di Jenkins e di Harris, ben 8 in fila, e gli Hawks completano un parziale di 12-3 con cui si riportano sul +5, a metà quarto. Rientra Howard, ma gli attacchi Lakers sono giocati davvero male, con un Kobe Bryant che forza numerose conclusioni senza successo. I punti di vantaggio rimangono gli stessi per troppo tempo, senza che i gialloviola riescano in alcun modo ad avvicinarsi. Sul -3, ad un minuto dalla fine, Metta World Peace non riesce a segnare su un comodo layup, regalando quindi palla agli avversari. E gli Hawks sfruttano l’occasione: Horford sbaglia il tiro, ben contestato dall’ex Ron Artest, ma è Ivan Johnson a raccogliere il rimbalzo e a segnare il canestro del +5. Dall’altra parte Kobe sbaglia di nuovo, ma World Peace riesce a tradurre il rimbalzo in due punti. Sul fallo sistematico dei gialloviola, Jenkins segna un libero per il +4. E con 20 secondi sul cronometro, Kobe Bryant riesce ad infilare una tripla di enorme difficoltà per il -1 che riapre i giochi. Korver segna un solo libero, ma il jumper di Bryant per il pareggio finisce sul ferro. Ed è di nuovo Korver, dalla lunetta, ad assicurare la vittoria agli Hawks, con Kobe che torna anzitempo negli spogliatoi per una sospetta distorsione alla caviglia.
Finisce 96-92 per Atlanta.

Passo indietro per i Lakers rispetto alle precedenti partite: in primis, la difesa efficace vista nelle ultime uscite si è vista per pochissimi minuti, mentre quella messa in campo per quasi tutta la gara dai lacustri è stata inefficiente e disattenta. Non si può concedere un primo tempo da 55 punti (col 52% dal campo) a questi Hawks, come sottolineato anche da D’Antoni nel post-gara.
Ma non basta: Kobe ha preso e forzato troppi tiri (molti più di quanti ne abbia presi nel recente passato… chiude con 11/33 al tiro), Nash ha inciso poco ed ha sparecchiato (4/14), Howard è stato cercato troppo poco in attacco (appena 9 tiri in 38 minuti), aggiungiamoci il contributo inferiore al solito delle riserve gialloviola (solo 16 punti, in confronto ai 46 dei panchinari Hawks) e la frittata è fatta.

Lakers che rimangono ottavi grazie alla contemporanea sconfitta di Utah sul campo dei Thunder, ma che perdono terreno nei confronti dei Rockets, settimi ad Ovest e vittoriosi contro i Suns.
Si torna in campo tra 48 ore, ad Indianapolis, contro i Pacers, per una partita che si preannuncia ancor più difficile della precedente.

Boxscore

Go LAL!!

by Enum


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