L.A. Lakers @ Denver Nuggets 90-99 L (3-3)


Reduci dalla soffertissima vittoria di ieri sera, ci affacciamo ad un quanto mai difficile back-to-back nella Mile High City, affrontando quelle pepite che sono arrivate ad un layup sbagliato del Gallo da un probabile overtime.

La partenza, in maniera non scontata, è convincente: mettiamo spesso e volentieri la palla a chi di dovere (Gasol e Bynum) e carichiamo immediatamente di 2 falli le due controparti Nenè e Mozgov, facendoli andare in panchina……lì dove inizieranno i nostri problemi.

Sul 16-11 il tanto vituperato Al Harrington ci crea un mismatch enorme a nostro sfavore (aiutato da un Pau ancor più letargico del solito) e, puntuale come un orologio, scatta un parziale di 9-0 costellato da palle perse evitabili, zingarate in 1-contro-5 di Fisher e difesa di squadra pressochè nulla. Per completare il quadretto dell’orrore Andersen floppa a rimbalzo facendo commettere il secondo fallo a Drew e togliendolo forzatamente dal campo.

Da lì fino alla fine del tempo è un’agonia: Kobe tira con percentuali paradossali, MWP è l’unico che lotta e ci fa riavvicinare fino al 36-39, ma i Nuggets (che avevano vivacchiato sui nostri errori fino ad allora) alzano il volume della radio e piazzano il secondo parziale della serata (8-0), mentre noi sprofondiamo melanconicamente sul -11 a fine primo tempo.

La ripresa si apre con una notizia attesa e non sorprendente: Kobe è il più giovane giocatore a raggiungere quota 28,000 punti in carriera, ma le sue percentuali non raggiungono livelli accettabili, anche se si nota da parte sua e della squadra un atteggiamento diverso da quello del primo tempo, svogliato e addirittura geriatrico a tratti.

Finalmente rispettiamo il gameplan, e cominciamo a martellare con buona continuità le due torri, che chiuderanno entrambe con una doppia-doppia (18+16 per Bynum e 20+11 per Gasol), operiamo il sorpasso sul 71-70 e siamo capaci di segnare 35 punti nel 3° quarto dopo averne segnati 36 in tutto il primo tempo. Un terzo quarto che non chiudiamo in vantaggio grazie al clamoroso buzzer beater in fadeaway dell’uomo uccello Andersen e da 12′ di un redivivo Gallinari, che chiuderà con il ventello.

L’ultimo quarto scorre senza sussulti, ma con la generale sensazione che la partita possiamo portarla a casa, a meno di improvvise sodoma e gomorra, ma è quando regaliamo una schiacciata a Gallinari sul 90-88 che succede l’apocalisse. A due minuti e 30 secondi dalla fine scioriniamo l’inverosimile: palle perse, gestione dei possessi da under 15, Andrew che non vede un pallone…..e ovviamente altri tre missili (sbagliati) di Kobe, che chiuderà con un tanto incredibile quanto vero sei su ventotto al tiro.

Risultato: 11-0 di parziale e sconfitta, una sconfitta parzialmente giustificabile ma – ed è ciò che conta – meritata. Siamo 3-3, il tempo per maturare ed imparare dai nostri errori c’è, e noi ci saremo. Non deludeteci.

 

l.s.


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