Los Angeles Lakers (38-19) @ Cleveland Cavaliers (10-46) L 99-104
I Lakers chiudono il loro tour di trasferte con una vergognosa, quanto inaudita sconfitta contro i derelitti Cleveland Cavaliers.
In momenti come questi, c’è anche poco da dire.
E’ pure inutile iniziare a prendere appunti sui parziali, facendo la cronaca dettagliata del match.
Il macabro show cestistico che coloro che vestono la maglia da campioni NBA hanno regalato è un qualcosa di davvero incommentabile; passaggi elementari sbagliati, stupide palle perse, rimbalzi lasciati gratuitamente agli avversari, punti facili concessi nel pitturato, dal perimetro, in post.
Una sconfitta TOTALE, che va ben oltre il punteggio numerico finale.
E’ anche inutile parlare di parziali, mini-parziali, di momenti buoni e di qualche discreta azione fatta vedere: è inutile, decisamente inutile, nel momento in cui i Lakers perdono contro una non-squadra come Cleveland, umiliata allo Staples con 55 lunghezze di scarto, umiliata dalle più svariate compagini della Lega. Una squadra, quella dell’Ohio, che faticherebbe anche contro la Edilost Osimo, in serie A Dilettanti.
Ma del resto, è stata proprio la differenza di attributi in campo, a fare la grosa differenza; nella sua mediocrità, Cleveland ha dato il massimo, trovando leadership in un Sessions mostruoso (32 punti e 9-16 dal campo), in un Jamison rinato, in un JJ Hickson finalmente utile alla causa, in un Anthony Parker solido, autore anche del buzzer-beater a fine primo tempo (uno dei tanti segnali negativi dei gialloviola).
Dall’altra parte, tolti i numeri di Gasol (30+20, ma in concreto cosa?), c’è il nulla. Ma non può essere diversamente per una squadra che rimane sotto per tutta la partita a Cleveland, che vede un Kobe Bryant irriconoscibile, che si fa sovrastare al rimbalzo da giocatori come Hollins e nel pitturato da cestisti come Eyenga.
C’è solo una considerazione da fare: semplicemente, forse, non è stagione.
Cerchiamo paragoni con i Lakers del 2001 perchè cerchiamo di autoconvincerci che sia così. Ma la verità, appunto, è che non è stagione.
Al di là della sconfitta obrobriosa contro questi Cavs, al di là della classica sconfitta a Charlotte, la sensazione è che quest’anno, al momento, ci siano squadre più competitive dei Los Angeles Lakers; il che, con due anelli e tre Finals negli ultimi tre anni non è una cosa così insensata o drammatica.
by Davi91