Los Angeles Lakers vs Chicago Bulls L 87-88 (0-1)


Dopo più di sette mesi, i Los Angeles Lakers tornano sul parquet dello Staples Center per aprire la stagione NBA 2011/12. Avversario di giornata i Chicago Bulls di Tom Thibodeau, vice-Campioni della Eastern Conference 2011 e pronti a ripartire con un Rip Hamilton in più.
Allo Staples Center, nonostante il debutto, si respira una sensazione tutta particolare. La mancanza di Jackson si sente tantissimo, così come la tensione per un periodo difficile da affrontare, specie se all’inizio di un nuovo corso.


Il primo tempo è abbastanza equilibrato. I gialloviola si lasciano trascinare dai due leader, Bryant e Gasol, sul +8 (18-10) nel primo quarto, ma Chicago non si scompone. Grazie ad un’ottima difesa e ad un Rose entrato prepotentemente in partita nella seconda frazione, gli uomini di Thibodeau chiudono sopra il primo quarto (20-22), per poi progettare i primi tentativi di fuga negli ultimi 5′ di tempo.  Luol Deng impacchetta quasi da solo un parziale di 9-2, con il quale Chicago vola sul +7 (49-56 all’intervallo).

Ci si attende una partenza molle da parte di una squadra che è alle prese con un sistema nuovo e un approccio diverso al basket, oltre che con le mille difficoltà ormai note. Invece non è così.
Gli uomini di Mike Brown mostrano gli attributi. I trascinatori sono i soliti due noti, Bryant e Gasol, che segnano la maggior parte dei 20 punti nel terzo quarto. Ma ci sono anche altri interpreti a partire da McRoberts, solidissimo in difesa e al rimbalzo, sino ad arrivare a Steve Blake, in timida crescita rispetto al passato. Sono questi due a portare i Lakers nuovamente sopra (69-68) con un bel gioco a due, al termine del terzo quarto.

Per i Bulls, autori di un primo tempo perfetto per gestione offensiva e difensiva, il terzo quarto suona come campanello d’allarme. E l’inizio dell’ultima frazione non è dei più positivi. Complice anche il buon approccio in difesa dei Lakers, gli uomini di Thibodeau smettono di segnare; Rose ed Hamilton sbagliano troppo, Boozer e Noah vengono arginati alla perfezione. Chicago mette a referto appena 2 punti nei primi sei minuti del quarto conclusivo.
L’inerzia sembra andare a favore dei Lakers, specie quando, a 2 minuti dalla fine, all’uscita da un time-out, Kobe raddoppiato trova libero Steve Blake, che dall’arco non perdona: schiaffo del nylon e +7 Lakers (85-77).
I padroni di casa sembrano respingere bene la reazione dei Bulls; Kobe, a 54 secondi dal termine, compie una vera e propria magia in turn around jumper, ribadendo il vantaggio gialloviola (87-81).
Ma il match non finisce qui. Anzi, ad iniziare è il suicidio dei padroni di casa. 0-4 dai liberi consecutivo, due pessimi attacchi, un paio di scelte sbagliate da parte di Brown (World Peace e Fisher in campo), una bruttissima palla persa di Bryant.
E’ da quest’ultima che scaturisce l’azione che regalerà ai Bulls il vantaggio ormai insperato; Rose recupera il pallone, attacca e supera Fisher, segnando in faccia a Gasol con enorme eleganza. E’ il canestro che vale l’88-87, a 4 secondi dal termine.
Chicago mostra tutta la propria maturità, freddezza e lucidità, quando nel possesso decisivo porta Bryant a penetrare dove vuole e con i tempi desiderati da Thibodeau. Deng e Noah sono in perfetta sincronia: la penetrazione di Kobe finisce con una stoppata sulla sirena.

I Chicago Bulls vincono 88-87 allo Staples Center nell’Opening Game.
Per i gialloviola, alcune note positive miste a quell’amarezza per aver buttato via, con grave immaturità, un vantaggio altrimenti sicuro.

 

D.M.


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