Los Angeles Lakers @ Phoenix Suns 105 – 125


Nel primo match delle ultime due stagioni senza Kobe Byant, i Lakers di Mike Brown (sigh) ne escono con le ossa rotte.

Così come il capitano (infiammazione allo stinco), anche la difesa gialloviola ha marcato visita. O per meglio dire si è toccato il fondo, visto che ormai da parecchie settimane si fa fatica ad ammirare (eufemismo) la proverbiale organizzazione difensiva sbandierata dal coach.
I Suns hanno infatti stabilito il season-high per un avversario di LA con 125 punti e 14 triple…con solamente 3 palle perse (anche questo record stagionale)

Causa assenza di Kobe, apparentemente costretto a dare forfeit da Gary Vitti, Devin Ebanks è stato avvisato di prepararsi al ruolo di starting shooting guard nel pomeriggio.
Sì, proprio quel’Ebanks che nelle rare apparizioni dicembrine aveva occupato il ruolo di SF, e che tra febbraio e marzo ha giocato un totale di 5 minuti.
Cosa deve aver fatto il povero Goudelock?

I 16 volte campioni del mondo partono bene; nonostante Bynum cerchi in tutti i modi di emulare il peggior Kobe (4/13 nel primo quarto), l’attacco bilanciato frutta il +8 a fine frazione.
Nel secondo la panchina dei Suns vince il confronto (surprise!) con quella avversaria, e come per Gesù Cristo anche per Redd e Telfair è tempo di resurrezione: 5 triple del duo ex-Bucks, la second unit di Phoenix ricuce lo strappo e consente a Nash & co di andare all’intervallo sul 62-57.

In avvio di ripresa i Lakers continuano ad andare facilmente a canestro grazie anche ad un Gasol in serata, ma il festival della tripla prosegue con Shannon Brown. L’ex purple & gold è indemoniato,  jumper dopo jumper (sì, di quelli fuori ritmo che abbiamo imparato ad amare/odiare) il suo tabellino recita 20 punti nel solo terzo periodo. E’ 99-83 Suns, il match è andato.
Il quarto periodo serve a Gasol per varcare quota 30 (conditi da 13 rimbalzi); Bynum chiuderà con un orrido 10-27.
Sprecato un’altro gettone di Artest, 19 con 8-10 al tiro, da segnalare anche la discreta prova di Ebanks, che non sembra proprio un poveraccio come molti sentenziarono quest’inverno.
Sorvoliamo sulla panchina…è meglio.

Chi, senza capitano, si aspettava una reazione d’orgoglio, è rimasto deluso.
Questa squadra è sempre più figlia del proprio allenatore: confuso e senza uno straccio di direzione, il gruppo si appresta ora a perdere anche la leadership nella Pacific che vale il terzo seed ai playoff.

Potremo almeno vederli, un giorno, questi famosi DVD con i quali Mike Brown ha conquistato Jim Buss?

Box Score

p.t.


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