Los Angeles Lakers vs Philadelphia 76ers 99-103 L (15-16)


Primo match del 2013 per i Los Angeles Lakers, che ospitano i 76ers dell’ex-UCLA Jrue Holiday. I losangelini sono costretti a rinunciare a Blake e Duhon (quest’ultimo con la schiena dolorante), mentre per i Sixers continua ad essere fuori causa Andrew Bynum.

Il match si apre con i lacustri a dir poco “appesantiti” dal cenone di Capodanno: rotazioni difensive inesistenti, attacchi confusionari in 1 vs 5. Il risultato è un bel 16-5 di parziale, in poco più di 4 minuti, dentro il quale i lacustri infilano solo 2 degli 11 tentativi dal campo. Jordanone Hill, chiamato in causa dalla panchina, aggiunge subito molta energia sui due lati del campo, ed accompagnato dai punti di Bryant e Nash ricuce lo scarto fino al 22-19 con due minuti da giocare nel quarto. A fine primo quarto, i Lakers sono sotto di 3 punti, sul 28-25 Sixers, e ci sono già 8 punti e 6 rimbalzi per Hill, oltre ai 10 punti di Bryant.
Nel secondo quarto i gialloviola riescono a passare immediatamente in vantaggio, e per tutto il resto del quarto si susseguono sorpassi tra le due squadre. Howard e Gasol non sono al 100% (sia fisicamente che psicologiamente) e si vede, Morris non è un creatore di gioco e si vede, ma nei minuti in cui riposano sia Kobe che Steve Nash ci pensa Metta World Peace, con un paio di isolamenti, a produrre punti per i lacustri. Sotto di cinque punti a metà del quarto, i gialloviola alzano il volume della radio in difesa, e senza particolari magie producono un parziale di 9-0 che li riporta in testa, sul +4, con i punti di Bryant e di Meeks. Il panettone però è ancora in piena digestione, e tornano i gialloviola di inizio partita, quelli, per restare in tema, “inappetenti” in difesa. Phila ci mette neanche 2 minuti a piazzare 7 punti in fila, che chiudono il primo tempo.
Il punteggio è 54-50 a metà partita: Hill ha più punti di Howard e Gasol messi insieme, i due lunghi titolari sono a 0/10 dal campo (se escludiamo una schiacciata di Pau 1 vs 0) e, al di là dei numeri, sono completamente fuori partita. Kobe già a 17 punti (8/13 dal campo) è piuttosto ispirato, mentre non si può dire lo stesso di Morris, fermo a 3 punti e senza canestri dal campo. Per i Sixers ci sono 13 punti di Holiday e 11 di Turner, oltre ai 9 di un Dorell Wright sempre caldo dalla distanza.
La sensazione, a fine primo tempo, è che, pur giocando peggio delle scorse uscite stagionali, basti poi solo un apporto maggiore da Howard e Gasol per portarla a casa senza patemi.

La ripresa parte sulla falsariga di fine secondo quarto: Howard non è un fattore in attacco, la difesa lascia sovente buchi sul perimetro (che Phila puntualmente sfrutta), ed il vantaggio dei 76ers in breve raggiunge le 9 lunghezze. Kobe tiene a galla i Lakers con diversi tiri liberi, ma in difesa non c’è concentrazione per più di 2-3 azioni in fila, e i Sixers riescono a tenere il vantaggio intorno ai 6-7 punti di vantaggio per più di metà quarto. Con Howard in panca ed Hill in campo, i lacustri tornano a -5 ma è solo un fuoco di paglia: per ogni attacco ben costruito ce ne sono tre conclusi con tiri fuori ritmo, per ogni difesa “intensa” ce ne sono tre innocue in cui concediamo un tiro con 4 metri di spazio. A fine terzo quarto siamo sotto di 8 punti, sull’81-73 a favore di Philadelphia. Lakers che tirano col 40% dal campo e col 7% da 3 punti; che l’attacco sia sconclusionato lo dimostrano anche gli appena 12 assist di squadra in 36 minuti.
D’Antoni schiera il quintetto piccolo (con Metta da 4) ad inizio quarto quarto, ma la faccenda non cambia: dopo pochi minuti, il vantaggio Sixers è di nuovo in doppia cifra. Turner e compagni si accontentano dei bassi ritmi dettati dai lacustri, proprio perchè sono loro ad averne maggiori vantaggi (anche grazie alla orribile difesa dei gialloviola). Gasol segna grazie a diversi liberi guadagnati, Kobe non ci sta a perdere così vergognosamente ed infila l’ennesimo reverse layup di serata per tornare a -4 con poco meno di 6 minuti da giocare. Metta segna 5 punti in fila ed infiamma lo Staples Center, ma la difesa lacustre è sempre costretta a rincorrere, e Phila ringrazia: con 3 minuti da giocare, ci sono di nuovo 9 punti tra le due squadre.
Kobe segna ancora 5 punti, porta i Lakers fino al -2, ma sono le tre occasioni successive (persa di Kobe, tripla sbagliata da Nash e da Metta) a chiudere la pratica in favore dei 76ers. E non bastano i 4 liberi sbagliati dai Sixers negli ultimi 2 minuti.
103-99 Sixers.

Lacustri di nuovo sotto quota .500, con il record che dice 15 vittorie e 16 sconfitte.

Quando sembrava che la squadra stesse crescendo, con un gioco decisamente migliorato nelle ultime apparizioni (al di là delle 6 vittorie in 7 partite), ecco subito un passo indietro. Non ha funzionato l’attacco, seppure sia positivo il dato delle palle perse, solo 7.. abbiam tirato col 39% dal campo; non ha funzionato la difesa. Un esempio su tutti? I tanti, troppi canestri concessi su tiri wide open dalla media distanza.
Kobe chiude con 36 punti, Turner con 22+13, Holiday con 26+10 assist.
Da evidenziare la brutta gestione di Kobe Bryant in diverse azioni dei minuti finali, ma non è quello certo il motivo principale della sconfitta.
Gasol e Howard chiudono con 3/19 dal campo, e per entrambi la partita è di quelle da dimenticare.

Si torna in campo tra 3 giorni, nel derby con i Clippers (che stanotte hanno perso a Denver, chiudendo così a 17 la loro striscia di vittorie).

Boxscore

Go LAL!!

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