LA Lakers @ Portland T’Blazers W 113-106


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Il Rose Garden è da sempre una delle arene dove i Lakers hanno faticato e, la maggior parte delle volte perso. Prima della partita di questa notte, infatti, L.A. veniva da tre sconfitte consecutive in Oregon ed appena 4 vittorie nelle ultime 17 a Portland dal 2002 ad oggi. In più, a rendere l’impresa praticamente impossibile, c’era pure il non aver mai completato 2-0 in stagione un back to back.

Per sovvertire la maledizione di Rip City, nonostante l’abituale pochezza degli avversari ( una squadra che da sempre inizia la stagione con il solo obiettivo di battere i Lakers ) c’era bisogno di una prestazione “for the ages”, come amano dire oltreoceano. E così, a 34 anni e mezzo compiuti, Kobe Bryant ha trovato la forza per scrivere l’ennesimo record: 48’ giocati, 47 punti, 8 rimbalzi, 5 assist, 4 stoppate e 3 recuperi, mai nessuno nella storia aveva realizzato una performance del genere in un back to back game, semplicemente “vino”.

Se da un lato c’è da esaltare la prestazione del singolo, dall’altro, invece, c’è da registrare l’ennesima sciagurata prestazione difensiva che ha rischiato di compromettere in avvio le speranze di vittoria. I padroni di casa, infatti, realizzano, sebbene si presentino con un quintetto formato da Aldridge, Lillard e 3 scappati di casa ben 41 punti lasciando presagire il peggio per il proseguo della gara.
I Lakers, però, aggrappati alle spalle di Bryant restano in contatto e riescono a prendere il controllo della partita nel terzo quarto, iniziato con un parziale di 17-2, per poi chiuderla definitivamente nell’ultimo periodo nel quale i Blazers segnano appena 16 punti.

La vittoria vale un’intera partita di vantaggio sui Jazz nella corsa all’ottavo ed ultimo biglietto disponibile per la postseason. Le prossime 3 sono allo Staples: venerdì arriveranno i Warriors di Steph Curry e compagni impegnati nella giornata di ieri a riempire di pop corn la macchina del rookie Kent Bazemore.

(f.r.)


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