L.A. Lakers – OKC 101-116 (15-21)


C’è poco da fare: bisogna rimanere lucidi. Bisogna rimanere lucidi alle 6.20 di mattina sotto di 23 punti; bisogna rimanere lucidi mentre Durant è a 40 con ancora quattro minuti da giocare nel terzo quarto in una partita finita da almeno un’ora; bisogna rimanere lucidi mentre la tua squadra non dà segnali di vita, il palazzo è ovviamente muto e nessuno, nessuno, riesce a fare canestro.

Bisogna rimanere lucidi e ricordarsi che senza Blake, Gasol, Hill e Howard non era certo contro i Thunder che sarebbe dovuta ripartire la rincorsa all’ottavo posto; bisogna rimanere lucidi e ricordarsi che questa gara era già previsto che fosse una sconfitta, quindi al massimo prendersela con il destino cane che ha fatto sì che questo recap toccasse proprio a te.

Ok, io ho provato a rimanere lucido, ma non c’è da andare in panico solo per quel che riguarda stanotte, perchè la situazione è tragica più che mai. I playoff sono lontani in modo più che allarmante, e anche se è vero che manca più di metà stagione da giocare, è difficile risalire quando si è così giù, soprattutto di testa tutto diventa più pesante, fai anche tre vittorie in fila ma ti accorgi che sei comunque lontano dall’obiettivo e insomma onestamente ai playoff non ci credo più. Aggiungiamo la notizia della notte: Jordan Hill è out for the season, dovrà operarsi all’ernia o quello che è, troppo difficili i nomi in inglese del corpo umano, forse all’anca. Insomma, pur con un qualsiasi tipo di trade, pare impossibile che questa stagione possa svoltare anche solo per farci arrivare tra le prime otto, anche perchè forse con il nostro record non è che siamo proprio molto appetibili agli occhi dei giocatori (prima o poi qualcuno capirà che le tettone rifatte sono in tutte le città).

Per favore, non fatemi parlare della partita. Dovrei inventare, perchè non c’è stata. Onestamente ci hanno provato, hanno anche costruito diversi buoni tiri, ma il grado di rattitudine in campo era oggettivamente troppo alto non solo per competere, ma anche per riuscire a mettere quei wide open che invece venivano puntualmente mandati a segno dai Thunder. Mentre Jamison dimostra di essere uno dei più grandi realizzatori della storia del gioco a partita finita, mettendo in luce il suo enorme altruismo e spirito di squadra, è giusto ricordare che c’è stato un momento in cui il quintetto gialloviola era: Duhon, Morris, Meeks, Clark e Jamison. Troppo per chiunque, la gara è durata diciotto minuti, non di più.

Da una parte sembra impossibile provare a rimettere in piedi questa annata, dall’altra pare altrettanto impossibile che questa squadra, con i fuoriclasse che ha, non si guardi in faccia e trovi il punto di svolta non dico per vincere, ma almeno per una regular season dignitosa e un posto ai playoff. Ma quanto si può aspettare ancora? Zero. Quando rientrano Gasol e Howard? Non si sa. Siamo in balia degli eventi e spesso anche degli avversari.

C’è solo una cosa da fare: rimanere lucidi. E dopo la ripassata con la cera di questa notte, riuscirci è sicuramente più facile.


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