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Il sistema sanitario non era assolutamente pronto ad affrontare questo virus: gli ospedali sono andati in tilt ed anche per questo, ma non solamente, sono morte tante persone... tra cui mio padre

Cosa ho fatto di male per leggere ancora affermazioni quali "meno di diritti dei cani" o "lo Stato continua a vendere tabacco": sono estremismi che non tengono conto di esigenze fisiologiche (il cagar

Per fortuna ci sono quelli che in tutti gli ambiti non capiscono un cazzo

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quello di sky è un servizio apprezzabile, però è stato fatto con il chiaro intento di coglionare le due signorine e la loro "parlata", non avevano alcuna intenzione di raccogliere opinioni ma volevano solo far ridere l'ascoltatore.

 

a me personalmente non fanno assolutamente ridere, anzi sono contento che esistano due ragazze del genere. sono state ingiustamente indefinite personaggi "pasoliniani", come se fosse una cosa strana e buffa che due persone parlino il proprio dialetto, quasi che appartengano ad un romanzo di altri tempi.

 

giuda me (cit) tutti conoscono il dialetto e in molti lo parlano quotidianamente, e non ci trovo nulla di strano, è giusto difendere le proprie tradizioni e la propria cultura, preservando l'antico dialetto (pasolini docet).

qui a torino invece è l'esatto opposto, probabilmente conoscono bene il proprio dialetto piemontese ma se ne guardano bene dall'usarlo in conversazione, come se lo considerassero da montanari ignoranti.

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quello di sky è un servizio apprezzabile, però è stato fatto con il chiaro intento di coglionare le due signorine e la loro "parlata", non avevano alcuna intenzione di raccogliere opinioni ma volevano solo far ridere l'ascoltatore.

 

a me personalmente non fanno assolutamente ridere, anzi sono contento che esistano due ragazze del genere. sono state ingiustamente indefinite personaggi "pasoliniani", come se fosse una cosa strana e buffa che due persone parlino il proprio dialetto, quasi che appartengano ad un romanzo di altri tempi.

 

giuda me (cit) tutti conoscono il dialetto e in molti lo parlano quotidianamente, e non ci trovo nulla di strano, è giusto difendere le proprie tradizioni e la propria cultura, preservando l'antico dialetto (pasolini docet). qui a torino invece è l'esatto opposto, probabilmente conoscono bene il proprio dialetto piemontese ma se ne guardano bene dall'usarlo in conversazione, come se lo considerassero da montanari ignoranti.

 

Non esiste verità più grande di questa yes

Permettimi un piccolo appunto però: in una conversazione formale, come potrebbe essere una conversazione di lavoro ad esempio, rivolgersi ad una persona che ti parla in italiano nel proprio dialetto non può essere definito in altro modo se non maleducazione.

Io mi muovo tutti i giorni in giro per l'Italia e ti assicuro che questo comportamento è molto più diffuso di quanto tu possa immaginare.

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Per me, ne ho discusso pure su un altro forum, quel video è un'offesa a Pasolini, nei filmati di Pasolini la gente parlava italiano colorito con la calata romanesca...qui invece proprio è volgarità allo stato puro e scusatemi ma è pure maleducazione e degrado...l'esaltazione della becera ignoranza...qui non c'è nulla di colorito o folkloristico c'è proprio il fatto che queste l'italiano non lo sanno proprio parlare....

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Il vero problema è che una di quelle due c'ha 14 anni, e sinceramente non glieli avrei proprio dati...

Che amarezza, tocca incomincià a chiede le carte d'identità mi sa :piantoacatinelle

 

Questo da molto caro Matrix!!!

 

Mi sono capitate anche ragazze che fingono di essere più grandi e si rivelarono 17enni!!!

 

P.S. non ditelo a nessuno!!! :asd:asd

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Il vero problema è che una di quelle due c'ha 14 anni, e sinceramente non glieli avrei proprio dati...

Che amarezza, tocca incomincià a chiede le carte d'identità mi sa :piantoacatinelle

 

Questo da molto caro Matrix!!!

 

Mi sono capitate anche ragazze che fingono di essere più grandi e si rivelarono 17enni!!!

 

P.S. non ditelo a nessuno!!! :asd:asd

 

...sai come si dice dalle nostre parti...

 

"...Un'otta impinnia....anda bei...."

 

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Il vero problema è che una di quelle due c'ha 14 anni, e sinceramente non glieli avrei proprio dati...

Che amarezza, tocca incomincià a chiede le carte d'identità mi sa :piantoacatinelle

 

Questo da molto caro Matrix!!!

 

Mi sono capitate anche ragazze che fingono di essere più grandi e si rivelarono 17enni!!!

 

P.S. non ditelo a nessuno!!! :asd:asd

 

...sai come si dice dalle nostre parti...

 

"...Un'otta impinnia....anda bei...."

 

ahahahah geniale!!

 

Oppure un mio collega di lavoro dice sempre

 

 

minca zurpa no biri....culu gagau

:loL2:ahahah

 

 

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A proposito di uno dei temi di questi giorni. La coca, le modelle coinvolte, gli effetti della droga, le discoteche rovinate dalla polverina bianca (fossero rovinate solo da quella..vabbè).

 

Ecco un articolo che ho trovato sul web e con il quale mi trovo d'accordissimo, senza se e senza ma.

http://www.ilpost.it/filippofacci/2010/07/29/abbiamo-il-problema-di-belen/

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A proposito di uno dei temi di questi giorni. La coca, le modelle coinvolte, gli effetti della droga, le discoteche rovinate dalla polverina bianca (fossero rovinate solo da quella..vabbè).

 

Ecco un articolo che ho trovato sul web e con il quale mi trovo d'accordissimo, senza se e senza ma.

http://www.ilpost.it/filippofacci/2010/07/29/abbiamo-il-problema-di-belen/

 

Regolare!!! Ormai è difficile trovare tra la gente normale chi non pippa, immaginiamo tra i "VIP".

 

La cosa bella che poi i giornali si fingono stupiti di stà cosa ogni volta!!

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  • 3 weeks later...

 

Tijuana, crocevia di droga e morte

Nella città messicana al confine con gli Usa il maggior consumo di stupefacenti al mondo. Anche i bambini coinvolti nell'illegalità

DAMIANO CROGNALI

 

TIJUANA. Come Thelma e Louise, chiunque voglia sfuggire alla legge americana pensa immediatamente al Messico. Il Paese più vicino e senza nessun controllo alla frontiera. La California ha tre accessi per raggiungere il Messico che passano per le città di Mexicali, Tecate e Tijuana. Un quarto, quello di Algodones si trova all’interno della riserva indiana dei Quechan, al confine con l’Arizona.

 

Noi abbiamo raccolto la storia di Paolo, un ragazzo di Roma arrivato a San Francisco per lavorare come orafo nel 2004 con un visto turistico. Quando nel 2006 è voluto ritornare in Italia, per non aver guai alla frontiera, ha guidato con la sua automobile fino a San Diego. Qui l’ha venduta in uno dei tanti rivenditori dell’usato, come quelli che si vedono nei film della migliore tradizione americana. Quindi ha preso un taxi fino a Tijuana e con tutte le valigie, ha passato la frontiera, senza che nessuno lo fermasse, gli chiedesse un documento o il contenuto dei quattro enormi bagagli che si portava dietro. Da questa città messicana ha poi preso l’aereo per tornare in Italia. Come Paolo, anche noi siamo entrati per il Messico attraverso Tijuana per ben tre volte, non siamo mai stati fermati e neanche siamo stati mai avvicinati da un poliziotto. I problemi sorgono invece quando bisogna attraversare il confine dal lato del Messico verso gli Stati Uniti.

 

In questa situazione comincia l’Odissea e non solo nei tempi recenti. Presso il faro del porto della città è stato eretto un muro che arriva fino a dieci metri sul mare e divide le due nazioni. Lungo il muro, su lato messicano, sono poggiate le croci con i nomi di ogni messicano morto ammazzato mentre provava a superare la frontiera per fuggire dalla guerra e cercare una nuova vita, migliore, negli Stati Uniti. Naturalmente sono i soli nomi ufficiali. Qui c’è anche un pezzo d’Italia, anche la nostra è una nazione di emigranti e ha regalato al Paese un obelisco, posto lungo questa frontiera a ricordarne il confine e come omaggio a un popolo fratello e meno fortunato.

 

Oggi questo lembo di terra è stato depauperato di ogni ostacolo naturale e il tratto che va dal faro di Tijuana fino al Parco del Confine in territorio americano è perlustrato notte e giorno da elicotteri, polizia e truppe speciali motorizzate, che ne rendono impossibile il passaggio per questo lembo di spiaggia. E’ più semplice superare la frontiera dalla dogana cercando di nascondersi come si può contro le perquisizioni della polizia di confine. Noi abbiamo sperimentato per tre volte il ritorno “legalmente” dal Messico, attraverso Tijuana, agli Stati Uniti. I controlli certosini creano file di decine di chilometri. La prima volta abbiamo fatto una fila di 3 ore, partendo la mattina presto. La seconda volta abbiamo impiegato quasi 5 ore, partendo a mezzogiorno. L’ultima volta è andata meglio: un’ora e mezza di fila alla barriera, partendo all’una di notte, ma siamo stati fermati, perquisiti e interrogati all’ufficio di frontiera per trenta minuti e abbiamo dovuto spiegare come mai in quattro giorni siamo usciti tre volte dal Messico.

 

Lungo tutta la strada che si percorre, a molto meno di un passo d’uomo, per giungere alla frontiera per gli Stati Uniti s’incontrano decine di disperati che chiedono l’elemosina e c’è chi vuole venderti dei ricordi del Messico, statue della Madonna o tartarughe giganti in porcellana, e poi ci sono le carrette con cibo, bevande e altri prodotti per ritemprarsi dalla lunghissima coda. Quelli che ti strappano sicuramente una moneta sono i bambini, il più grande che abbiamo visto avrà avuto dieci anni. Sono degli improvvisati giocolieri che con tre, quattro o cinque palle o birilli, le fanno rotolare sopra la loro testa e la tua macchina. Alcuni sono in coppia, l’uno sopra la schiena dell’altro oppure sulle spalle.

 

Loro sono il simbolo di Tijuana, una città poverissima, dove i bambini hanno una probabilità sei volte superiore alla media nazionale di perdersi per strada, nell’illegalità o nel traffico della droga. Lo riferisce l’ultima inchiesta nazionale, realizzata dal governo messicano nel 2009, che ci ha fornito Ruben Carrillo Ruiz, uno degli uomini centrali nell’amministrazione di Tijuana, consigliere diretto del sindaco. L’inchiesta riferisce che questa è la zona del Messico con il maggior consumo di droga in assoluto e di conseguenza, anche di tutto il pianeta; ha il maggior numero di donne e bambini che consumano droga; è una delle aree socio economiche più svantaggiate del Paese. I ragazzi di Tijuana presentano un rischio sei volte maggiore della media nazionale di cadere nel giro della droga. Carrillo Ruiz è impegnato per questo nella costruzione di un centro per la prevenzione dei minori alla droga, si chiama Ambar e intende sfruttare le tecnologie multimediali e internet per informare, appassionare e far apprendere i rischi della droga ai bambini attraverso il gioco: un progetto costato 11 milioni di dollari e che dovrebbe essere terminato per fine anno, entro la scadenza della legislatura attuale di Tijuana. Altrimenti, si ricomincerà da capo e se ne riparlerà con la nuova legislatura municipale, riavviando tutto l’iter burocratico.

 

Carrillo Ruiz è convinto di farcela, ma si rende conto anche delle difficoltà e ci fa una rivelazione, anche questa di dominio pubblico, ma sentirla dire da un membro dell’amministrazione fa effetto: gli Stati Uniti hanno un ruolo determinante nel tener un livello basso nei controlli alla frontiera per accedere in Messico, perché “così possono far passare illegalmente armi nel nostro Paese che vanno a rifornire i narcotrafficanti” che il Governo di Felipe Calderòn, l’attuale presidente del Messico, sta combattendo con il pugno di ferro. La politica di guerra senza quartiere al narcotraffico del Presidente Calderòn, che secondo fonti non ufficiali conta 20 morti di media al giorno, è stata in questi giorni criticata dal precedente Presidente del Messico Vincente Fox che invece aveva aperto alla legalizzazione della droga nel Paese, sperando anche di attrarre tutti coloro che non potevano comprarla negli altri paesi d’America dove il consumo di questa era illegale, ci riferisce ancora Carrillo Ruiz.

 

In Messico è gioco facile acquistare la droga. A Tijuana e ad Algodones abbiamo sperimentato che non serve andarla a cercare, sono gli stessi spacciatori che appena vedono che sei uno straniero, ti si affiancano per vendertela o per proporti donne a pagamento e molto altro. Il tutto nonostante la legge non permetta in Messico neanche l’uso personale di droga. C’è da osservare però che non solo la droga è facilmente acquistabile, ma anche qualsiasi medicina o prodotto che negli Stati Uniti è illegale o ha bisogno di una prescrizione medica: qui può essere acquistato in farmacia. Abbiamo provato a comprare il Seroquel, un potente sonnifero, che se ingerito in grandi quantità può provocare l’arresto cardiaco e perciò ha bisogno di prescrizione medica. Ci siamo recati prima negli Stati Uniti, in una farmacia di Phoenix in Arizona e successivamente a San Diego in California. Nessuna delle due farmacie ce l’ha venduto, nonostante il fatto che noi ci fossimo premuniti di una prescrizione di un medico italiano. Vale solo la prescrizione di un medico americano, che generalmente è molto costosa, è una legge federale, valida su tutto il territorio americano.

 

Ma se ci si sposta solo di un centinaio di km, si può comprare lo stesso prodotto, come tanti altri farmaci vietati, a un prezzo minore, in dollari e senza che nessun farmacista messicano ti chieda alcuna prescrizione. A noi è stata venduta una scatola con l’indifferenza di chi fosse abituato a vendere medicine illegali agli americani. Quello che abbiamo percepito è la mancanza di controlli. In Messico l’unica volta che siamo stati fermati da un poliziotto è stato per chiederci di dove eravamo e per consigliarci un albergo di un suo amico dove passare la notte. http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201008articoli/57618girata.asp

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"Mi risulta che in alcune zone dove ci sono state le frane c'erano dei divieti di balneazione che però non sono stati rispettati". Lo ha affermato il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, giunto alle Eolie per fare il quadro della situazione dopo la scossa di magnitudo 4.5 che lunedì ha colpito la zona. "La prima cosa da fare per la sicurezza - ha sottolineato Bertolaso - è rispettare le norme per evitare rischi a turisti e bagnanti".

Terremoto Eolie, arriva Bertolaso

 

Prima di partecipare a una riunione nel municipio di Lipari, Bertolaso ha confermato che "tutte le verifiche e le indagini sulla situazione sono già state avviate". "Mi pare che tutto sia sotto controllo", ha aggiunto. "Adesso vedremo come fare applicare nel modo più pertinente tutti i divieti di balneazione e gli eventuali altri che potrebbero essere disposti".

 

"La tutela del territorio è un problema nazionale: due ragazze sono morte alcuni mesi fa a Ventotene, purtroppo anche lì per un fatto casuale provocato non da un terremoto, ma da una situazione di dissesto idrogeologico che è tipica di molte parti del nostro Paese. Il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo - ha aggiunto Bertolaso - si è attivamente impegnato contro il rischio idrogeologico: c'è un miliardo di euro stanziato nell'ultima finanziaria. Ora è necessario che quelli che debbono utilizzarli - ha concluso il sottosegretario - sappiano spendere in modo giusto queste somme".

 

La mappatura dei danni causati dal terremoto di lunedì ha evidenziato numerosi smottamenti soprattutto a Lipari. Oltre che sui litorali di Praia Vinci e Vallemuria, vi sono stati crolli di massi lungo la costa di Capo Rosso, in prossimità della zona pomicifera. Frane anche a Vulcano non lontano dalla Grotta del Cavallo e a Gelso. A Lipari e Canneto sono stati segnalati danni in sette abitazioni che hanno riportato delle lesioni, ma non sono state evacuate.

 

Nuova scossa in serata

Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 2.1, è stata registrata alle 21.40 di lunedì al largo delle Eolie, ad una profondità di 12 km. L'epicentro è stato localizzato dai sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia all'incirca nella stessa zona dove alle 14.54 si era registrato il sisma di magnitudo 4.5. La scossa non è stata avvertita dalla popolazione.

 

Trema anche la Sicilia centrale

I sismografi hanno registrato una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 alle 4.30 di martedì nella Sicilia centrale, al confine delle province di Catania ed Enna. L'evento, che non ha procurato danni, non è stato avvertito dalla popolazione. L'ipocentro è stato localizzato a una profondità di 31.2 chilometri tra i comuni di Aidone (Enna) e Caltagirone (Catania).

 

 

 

 

Paura.

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"Mi risulta che in alcune zone dove ci sono state le frane c'erano dei divieti di balneazione che però non sono stati rispettati". Lo ha affermato il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, giunto alle Eolie per fare il quadro della situazione dopo la scossa di magnitudo 4.5 che lunedì ha colpito la zona. "La prima cosa da fare per la sicurezza - ha sottolineato Bertolaso - è rispettare le norme per evitare rischi a turisti e bagnanti".

 

:ahahah:ahahah:ahahah Bertolaso che parla di rispetto delle regole.... :ahahah:ahahah:ahahah

Si saranno dispiaciuti, le rocce cadute in mare non dovranno essere riposizionate...o poi magari Vespa ci piazza una puntata speciale di "porta a porta" dove magari si vedrà Berlusconi consegnare la prima roccia recuperata...bel paese di merda che siamo diventati. :chetristezza

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  • 2 weeks later...

che storia :sbrilluccico

 

 

COCCOLA NEONATO MORTO:

LUI TORNA ALLA VITA -

 

Aveva avuto un parto prematuro, al quale il piccolo Jamie Ogg non era riuscito a sopravvivere, a differenza della sorellina gemella Emily. Ma Kate, madre dei due bambini, non poteva rassegnarsi all'idea che uno dei suoi gemelli fosse morto. Così ha tenuto Jamie in braccio per due ore, baciandolo e coccolandolo, finché il neonato, miracolosamente, è tornato alla vita. E' accaduto in Australia, a Sydney, e i genitori del piccolo Jamie sono diventati delle vere e proprie celebrità, intervistati da tutti i giornali e le televisioni locali. Kate e suo marito David hanno raccontato la loro esperienza, che ha a dir poco del miracoloso. "Il medico mi chiese, dopo il parto, se avevamo già dato un nome a nostro figlio. Io gli dissi che si chiamava Jamie, e lui tornò da me con il bimbo in braccio dicendomi: 'Abbiamo perso Jamie, non ce l'ha fatta. Mi dispiace'. E' stata la peggior sensazione che abbia mai provato - ha raccontato la donna alla trasmissione tv Today Tonight, citata dal Daily Mail - presi Jamie in braccio, lo strinsi a me. Le sue braccia e le sue gambe penzolavano dal suo corpo, non si muoveva. Io e David abbiamo iniziato a parlargli, gli abbiamo detto il suo nome e che aveva una sorella, gli abbiamo deto ciò che avremmo voluto che facesse nella sua vita. Dopo un po', ha iniziato a muoversi, a respirare ancora. Ho pensato 'Mio Dio, cosa succede?', e dopo pochi secondi ha riaperto gli occhi. E' stato un miracolo. Siamo i genitori più fortunati del mondo".

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  • 2 weeks later...
USA: CHIESA EVANGELICA ORGANIZZA ROGO CORANO. CLINTON, ATTO VERGOGNOSO

 

 

(ASCA-AFP) - Gainesville, 8 set - Una piccola chiesa evangelica della Florida ha organizzato per sabato una cerimonia di commemorazione degli attacchi dell'11 settembre, in cui verranno bruciate 200 copie del Corano. Il parroco della comunita', Terry Jones, ha detto che il rogo servira' ''a ricordare coloro che sono stati brutalmente assassinati l'11 settembre'', e a inviare un avvertimento ''all'elemento radicale dell'Islam''. La Casa Bianca e le alte sfere militari hanno espresso preoccupazione per la cerimonia, che potrebbe innescare indignazione in tutto il mondo islamico, mettendo in pericolo la vita dei soldati americani impegnati nella missione in Afghanistan.

 

Il generale David Petraeus ha avvertito che bruciare il libro sacro dell'Islam permetterebbe alla propaganda dei talebani e di al-Qaeda di fare nuovi proseliti.

 

Il capo della diplomazia Usa Hillary Clinton ha condannato quello che definisce un atto ''irrispettoso'' e ''vergognoso''.

 

Sebbene i vigili del fuoco locali abbiano respinto la richiesta del parroco di bruciare i Corani all'aperto, la polizia non potra' intervenire fino a quando il rogo non avra' inizio. Anche allora, non potra' essere effettuato alcun arresto, perche' la legge americana in questi casi prevede solamente delle multe.

 

Il portavoce di Clinton, Philip Crowley, ha denunciato i piani di Jones come ''provocatori'' e ''antiamericani'', insistendo sul fatto che la liberta' di religione e' un pilastro della societa' americana. ''Vorremmo vedere piu' americani alzarsi e dire che questo gesto e' incompatibile con i nostri valori'', ha dichiarato. red/sam/rob

 

Ma questi sono fuori di testa!!! :boh

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L’ex la respinge: gli strappa un testicolo e tenta di ingoiarlo

 

Amanda Monti, di Liverpool (Inghilterra) ha preso decisamente male il fatto che l’ex fidanzato Geoffrey Jones, respingesse le sue avances ad un party al termine di una festa a casa di amici.

 

In un attacco di rabbia, la ragazza ha afferrato i genitali dell’uomo, e ha tirato con tutte le sue forze. Jones ha raccontato di essersi trovato nudo ed in preda ad un dolore lancinante: Amanda era riuscita a strappargli un testicolo. Non soddisfatta, la ragazza ha tentato di ingoiarlo, per assicurarsi che l’ex fidanzato non potesse riaverlo indietro, ma ha rischiato di soffocare ed ha dovuto sputarlo. Un amico di Geoffrey lo ha restituito all’uomo, con una frase che non rimarrà certo negli annali dell’intelligenza: “Questo è tuo”.

 

La ragazza è stata incriminata per lesioni ed in tribunale ha riconosciuto le sue colpe ed ha espresso profondo dispiacere per l’accaduto: “Non so cosa mi sia successo, non sono una persona violenta”. Alla fine, considerato che il giudice ha sottolineato la gravità delle lesioni ed il fatto che l’aggressione era stata “gratuita”, la Monti se l’è cavata tutto sommato a buon mercato: adesso sta scontando una pena a “soli” due anni e mezzo di reclusione.

 

Credo che l'amico sia uno dei più grossi geni della storia

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Si vabbè..............ma questo si è trovato nudo a sua insaputa?

E poi immagino che bisogni esercitare una discreta forza per strappare un testicolo (non ho mai provato Ndr)............... lui dov'era quando quella ha cominciato a tirare????

Mah, la storia fa un po' di acqua :boh

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  • 10 months later...

Si renderanno conto che non esiste solo il fondamentalismo islamico

 

Incredibile come sia andato in giro tranquillamente:

...si muoveva con calma e lentezza, sparando sulla folla di giovani, colpendo alla testa i feriti o coloro che si fingevano morti, mitragliando chi si lanciava in acqua per fuggire a nuoto.

:piantoacatinelle

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