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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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Più che altro da quando i revisori non sono più nominati direttamente dalla giunta c'è stato il boom di respingimenti dei bilanci.

 

Ad esempio qui a Prato ce l'hanno bocciato per due anni di fila e addirittura la nuova giunta PD l'ultima volta se n'è fregata e l'ha approvato lo stesso senza modifiche. 😅

 

Comunque potrebbero anche prestare più attenzione a ste cose mamma mia. 😑

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Cosa vogliamo dire di Poletti, della sua fulgida carriera nel mondo del lavoro e dell'ancor più fulgido esempio del figlio quarantaduenne cui mancano pochi esami per la laurea?

 

 

Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk

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Cosa vogliamo dire di Poletti, della sua fulgida carriera nel mondo del lavoro e dell'ancor più fulgido esempio del figlio quarantaduenne cui mancano pochi esami per la laurea?

 

 

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Che i figli non si giudicano per i padri e i padri non si giudicano per i figli.

 

Che ha fatto una considerazione sacrosanta ("non è che i 100'000 che se ne vanno sono tutti geni e i 60'000'000 che restano sono tutti pistola") cui ha aggiunto una postilla ingenua e totalmente priva del senso di opportunità politica che, estrapolata dal contesto, suona ovviamente terribile.

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Che i figli non si giudicano per i padri e i padri non si giudicano per i figli.

 

Che ha fatto una considerazione sacrosanta ("non è che i 100'000 che se ne vanno sono tutti geni e i 60'000'000 che restano sono tutti pistola") cui ha aggiunto una postilla ingenua e totalmente priva del senso di opportunità politica che, estrapolata dal contesto, suona ovviamente terribile.

La sua considerazione non è sacrosanta, è una considerazione di un ministro del lavoro che non ha evidentemente idea del disastro che è il mondo del lavoro in Italia perché, se ne avesse idea, non farebbe MAI una battuta del genere, ma proprio MAI MAI MAI MAI MAI MAI e ancora MAI.

 

Il contesto è quello in cui in Italia si laurea il 20% della popolazione, meno della metà che in Francia, Svezia, Usa, Australia, Norvegia, UK e quasi 1/3 del Canada, ed è quello in cui in Italia c'è una disoccupazione giovanile al 36% mentre negli Usa, dove si laurea la metà della popolazione, è al 4%. Il contesto è, quindi, quello di un paese dove ci sono pochi laureati (e c'è chi dice che ce ne sono troppi) e per loro semplicemente, non c'è lavoro. Non c'è lavoro intellettuale, ossia il lavoro per cui quelle persone si sono laureate. Ed è sempre il contesto in cui il mercato del lavoro è fermo ed esangue.

Il contesto è anche quello in cui il nostro ministro del lavoro ha lavorato, nella sua vita, come "tecnico agricolo" in gioventù, salvo poi diventare consigliere comunale a 24 anni a Imola e da lì cominciare una fervida carriera in seno al grande partito emiliano (e, ça va sans dire, alla Legacoop). Il contesto è ANCHE quello di un ministro il cui figlio è quella roba lì e CERTAMENTE le colpe del padre ricadono sul figlio, dato che il figlio segue le stesse identiche orme del padre, è nella Legacoop romagna e dirige un giornale (il famoso "Setteserequi") che riceve 200k all'anno di soldi pubblici.

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La sua considerazione non è sacrosanta, è una considerazione di un ministro del lavoro che non ha evidentemente idea del disastro che è il mondo del lavoro in Italia perché, se ne avesse idea, non farebbe MAI una battuta del genere, ma proprio MAI MAI MAI MAI MAI MAI e ancora MAI.

 

Il contesto è quello in cui in Italia si laurea il 20% della popolazione, meno della metà che in Francia, Svezia, Usa, Australia, Norvegia, UK e quasi 1/3 del Canada, ed è quello in cui in Italia c'è una disoccupazione giovanile al 36% mentre negli Usa, dove si laurea la metà della popolazione, è al 4%. Il contesto è, quindi, quello di un paese dove ci sono pochi laureati (e c'è chi dice che ce ne sono troppi) e per loro semplicemente, non c'è lavoro. Non c'è lavoro intellettuale, ossia il lavoro per cui quelle persone si sono laureate. Ed è sempre il contesto in cui il mercato del lavoro è fermo ed esangue.

Il contesto è anche quello in cui il nostro ministro del lavoro ha lavorato, nella sua vita, come "tecnico agricolo" in gioventù, salvo poi diventare consigliere comunale a 24 anni a Imola e da lì cominciare una fervida carriera in seno al grande partito emiliano (e, ça va sans dire, alla Legacoop). Il contesto è ANCHE quello di un ministro il cui figlio è quella roba lì e CERTAMENTE le colpe del padre ricadono sul figlio, dato che il figlio segue le stesse identiche orme del padre, è nella Legacoop romagna e dirige un giornale (il famoso "Setteserequi") che riceve 200k all'anno di soldi pubblici.

Questo non c'entra un benemerito tubo con l'affermazione complessiva del Ministro Poletti, peraltro fai un calderone infernale di argomenti solo attinenti: numero di laureati senza approfondire la tipologia di facoltà (Bologna ad esempio è carente di ingegneri e uomini di scienza ma scoppia di laureati in materie umanistiche ed economiche, non esattamente premesse di occupazione), disoccupazione giovanile senza approfondire titolo di studio ed età (peraltro prima di Poletti era al 48%, ma sarà senz'altro "merito" solo dei voucher), esempi stranieri senza alcuna indicazione di origine del dato e dettaglio dello spaccato (ma evidentemente è la meno).

 

Per quanto mi riguarda, spesso mi è capitato di sentirmi dare del coglione perché volevo restare in Italia anche quando, da ingegnere neolaureato, ero disoccupato, oppure che valevo poco, perché chi vale prende e parte. Considerazioni qualunquiste, approssimative e demenziali, ma tutt'altro che infrequenti.

 

Aggiungo e concludo: nel mio giro personale ci sono solo 2 disoccupati, per la precisione un laureato in storia moderna (che comunque ha intrapreso carriera accademica accedendo al PhD e vincendo un paio di concorsi) e un laureato in scienze naturali. Tutti gli altri lavorano (diplomati compresi), e hanno titoli di studio i più disparati (persino scienze della comunicazione :asd ), e hanno avuto un tempo medio di intervallo fra laurea e primo contratto che oscilla intorno agli 8 mesi. O l'Emilia-Romagna è il paese delle meraviglie, o la dislocazione dei problemi occupazionali va studiata a carattere locale e a fondo invece di fare di un'erba un fascio.

 

PS. Il piu grosso problema in assoluto è il collegamento università-mondo del lavoro, per quella che è la mia esperienza personale e il sentimento collettivo che mi arriva.

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Questo non c'entra un benemerito tubo con l'affermazione complessiva del Ministro Poletti, peraltro fai un calderone infernale di argomenti solo attinenti: numero di laureati senza approfondire la tipologia di facoltà (Bologna ad esempio è carente di ingegneri e uomini di scienza ma scoppia di laureati in materie umanistiche ed economiche, non esattamente premesse di occupazione), disoccupazione giovanile senza approfondire titolo di studio ed età (peraltro prima di Poletti era al 48%, ma sarà senz'altro "merito" solo dei voucher), esempi stranieri senza alcuna indicazione di origine del dato e dettaglio dello spaccato (ma evidentemente è la meno).

 

Per quanto mi riguarda, spesso mi è capitato di sentirmi dare del coglione perché volevo restare in Italia anche quando, da ingegnere neolaureato, ero disoccupato, oppure che valevo poco, perché chi vale prende e parte. Considerazioni qualunquiste, approssimative e demenziali, ma tutt'altro che infrequenti.

 

Aggiungo e concludo: nel mio giro personale ci sono solo 2 disoccupati, per la precisione un laureato in storia moderna e un laureato in scienze naturali. Tutti gli altri lavorano (diplomati compresi), e hanno titoli di studio i più disparati (persino scienze della comunicazione :asd ), e hanno avuto un tempo medio di intervallo fra laurea e primo contratto che oscilla intorno agli 8 mesi. O l'Emilia-Romagna è il paese delle meraviglie, o la dislocazione dei problemi occupazionali va studiata a carattere locale invece di fare di un'erba un fascio.

 

Col cavolo che è un calderone infernale

non credo che si possano fare considerazioni personali (io ho 4 cugini su 6 all'estero e della mia compagnia di amici metà è all'estero perché qui non ha MAI trovato niente se non cose sottopagate e poco attinenti agli studi) ed è proprio il "calderone", il "fascio" d'erba che fotografa la situazione che è sotto gli occhi di tutti e su cui il ministro non può permettersi di fare battute. Se siamo un paese col 36% di disoccupazione giovanile mentre altrove i dati sono completamente diversi, se gli stipendi medi dei neolaureati sono calati del 20% in sei anni, non ti puoi permettere NESSUNA battuta sui 100.000 che se ne sono andati all'estero. Devi piangere e tacere, anche se ovviamente ci possono essere casi di persone che "è meglio che stiano dove stanno" o anche se in alcune parti d'Italia la situazione è migliore che in altre.

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Col cavolo che è un calderone infernale

non credo che si possano fare considerazioni personali (io ho 4 cugini su 6 all'estero e della mia compagnia di amici metà è all'estero perché qui non ha MAI trovato niente se non cose sottopagate e poco attinenti agli studi) ed è proprio il "calderone", il "fascio" d'erba che fotografa la situazione che è sotto gli occhi di tutti e su cui il ministro non può permettersi di fare battute. Se siamo un paese col 36% di disoccupazione giovanile mentre altrove i dati sono completamente diversi, se gli stipendi medi dei neolaureati sono calati del 20% in sei anni, non ti puoi permettere NESSUNA battuta sui 100.000 che se ne sono andati all'estero. Devi piangere e tacere, anche se ovviamente ci possono essere casi di persone che "è meglio che stiano dove stanno" o anche se in alcune parti d'Italia la situazione è migliore che in altre.

Il punto è che il discorso di Poletti nasce come difesa dei milioni che rimangono, non come attacco ai 100'000 che se ne vanno. Poi ha sbracato e ovviamente tutti si concentrano sulla postilla chiaramente sigmatizzabile, ma prima della coda velenosa (e censurabile) c'era un'argomentazione flagrante.

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Oh io lo scorso mese ho preso 2 voucher da 70 euro l'uno e risultavo occupato 😂😂

 

Mamma come è bello sto 36%....

 

110 milioni di voucher con aumenti annui di più del 30% e qui c'è ancora chi crede alla favoletta del "abbiamo creato posti di lavoro e abbiamo diminuito la disoccupazione" 😅

 

C'è stato anche l'aumento del 5% dei licenziamenti per motivi disciplinari.

Ue sti lavoratori indisciplinati!!!!

Non sarà mica che senza l'inutile art. 18 ti possono licenziare come e quando vogliono?

 

Jobs act, una garanzia!

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Oh io lo scorso mese ho preso 2 voucher da 70 euro l'uno e risultavo occupato 😂😂

 

Mamma come è bello sto 36%....

 

110 milioni di voucher con aumenti annui di più del 30% e qui c'è ancora chi crede alla favoletta del "abbiamo creato posti di lavoro e abbiamo diminuito la disoccupazione" 😅

 

C'è stato anche l'aumento del 5% dei licenziamenti per motivi disciplinari.

Ue sti lavoratori indisciplinati!!!!

Non sarà mica che senza l'inutile art. 18 ti possono licenziare come e quando vogliono?

 

Jobs act, una garanzia!

Ma smettila una buona volta con questo tono sentenzioso e saccente... che non si possa fare una buona volta una discussione pur appassionata, pur accesa, pur dura, senza che tu debba far sentire gli altri dei completi imbecilli ad ogni post? Ma che cazzo...

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Il punto è che il discorso di Poletti nasce come difesa dei milioni che rimangono, non come attacco ai 100'000 che se ne vanno. Poi ha sbracato e ovviamente tutti si concentrano sulla postilla chiaramente sigmatizzabile, ma prima della coda velenosa (e censurabile) c'era un'argomentazione flagrante.

Se fai bene il tuo mestiere di ministro (ossia - a mio parere - se sei una persona collegata alla realtà e non uno che dagli anni '70 vive nella bolla dell'attività politica fine a se stessa...e lo dico da persona che a 30 anni è diventata consigliere territoriale) non dici quelle cose e non ti passa nemmeno per la testa di poter usare argomentazioni simili. Per me dimostra un totale scollamento. Non mi sembra nemmeno il caso di dover "difendere" quelli che rimangono, come se avessero bisogno di sentirsi dire che non valgono meno di quelli che se ne vanno...il problema è che "valgono meno" veramente, nel senso che, quando trovano lavoro, sono pagati meno (molto, molto meno).

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Ma smettila una buona volta con questo tono sentenzioso e saccente... che non si possa fare una buona volta una discussione pur appassionata, pur accesa, pur dura, senza che tu debba far sentire gli altri dei completi imbecilli ad ogni post? Ma che cazzo...

Le cose sono due e ben distinte:

 

1. Non ti reputo imbecille.

 

2. Penso che tu della situazione del mondo del lavoro non abbia capito una beata mazza così come la maggior parte delle persone che elogiano il jobs act.

 

Posso pensare queste due cose separatamente o devi pensare che ogni critica ad un tuo pensiero vuol dire che reputo tu sia imbecille?

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">

Pazzesco.

Idea intrigante ma sarebbe difficile da applicare a meno che non si restringa la questione solo a bufale del genere "immigrati vivono al quirinale a nostre spese".

Grillo grottesco come al solito

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Idea intrigante ma sarebbe difficile da applicare a meno che non si restringa la questione solo a bufale del genere "immigrati vivono al quirinale a nostre spese".

Grillo grottesco come al solito

https://www.facebook.com/beppegrillo.it/photos/a.371637426544.160262.56369076544/10154260714721545/?type=3

 

Davvero, non so che dire.

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Anche a Genova...

Dove peraltro hanno fatto sciopero selvaggio e se ne sono sbattuti del precetto prefettizio...

Te lo eri perso? :asd

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Bella la difesa "anche gli altri". Fa così Craxi 1993. Molto diversa e nuova rispetto alla vecchia politica.

 

Ma poi, a genova governa forse un movimento che ha fatto del suo essere diverso, antisprechi, antika$te e meritocratico i suoi mantra insultando tutti gli altri ad ogni minima sbavatura o misura "elargitoria" per la base elettorale?

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Bella la difesa "anche gli altri". Fa così Craxi 1993. Molto diversa e nuova rispetto alla vecchia politica.

 

Ma poi, a genova governa forse un movimento che ha fatto del suo essere diverso, antisprechi, antika$te e meritocratico i suoi mantra insultando tutti gli altri ad ogni minima sbavatura o misura "elargitoria" per la base elettorale?

Te l'ho segnalato solo perché mi parevi interessato all'argomento del trasporto pubblico locale... magari portare un contributo fondamentale sulla questione anche per la città matropolitana di Genova...  

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