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Si ritira uno dei più forti di sempre. 

Basta chiamarsi Olimpia Milano

Il fallo su Langford non c'era, ma se poi lui fa 1/2...

La partita dell'altra sera non l'ho vista dato che per fortuna avevo di meglio da fare, noto comunque che Luhino da Grosseto trova sempre nuovi modi per confermarsi inadeguato.

Nello specifico non si capisce perché insista col nano del cazzo in quintetto e con Brooks dalla panchina trattato come il peggio pirla, Banchi l'anno scorso per altro questo trattamento sognava di applicarlo a Langford, che però era troppo forte per non permettergli di vincerci le partite da solo (meno male che era un perdente). 

Si vede che a lui piace prendersi sempre rumbe da 10-30 nel primo quarto e finire le partite lì, probabilmente ha da fare a casa e usa i quarti rimanenti per scriversi i promemoria sugli impegni da onorare. Davvero delle belle Top 16, a questo non presentiamoci e perdiamo le rimanenti 0-20, che è più onorevole.

Coglione.

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Giunti a questo punto di questa miserevole stagione, che mi sta facendo sempre più rimpiangere di non avere consacrato in toto la mia vita a specialità quali l'onanismo, ecco quello che farebbe il sottoscritto alla fine della medesima, se si trovasse nei panni di Portaluppi:

 

-Banchi: via sotto copioso lancio di ortaggi, o direttamente a calcioni in culo se perdesse lo scudetto.

 

-Ragland: via (anche se ieri ha dimostrato quantomeno di possedere una dignità da essere umano).

-Hackett: tenere, spiegandogli però che non è l'emanazione coi dreads di Michael Jordan e che tentare i tiri da 3 a meno 1 con gli avversari in bonus non è propriamente una grande idea, specie se stai tirando 2/39 da fuori nell'anno solare. Per altro probabilmente sarà lui a voler andare via.

-Gentile: tenere, ma andrà in NBA.

-Melli: via, sarebbe più utile se si giocasse in 4 (per altro il signorino è stato sgamato nel suo piano: arrivare bene in forma agli europei per strappare un contratto a una big europea, da cui la manifestata non intenzione di rinnovare e la solita urticante attitudine al pascolo a 5 metri dal ferro).

-Samuels: tenere se come backup, via se deve fare il titolare.

-Brooks: tenere, ma qualcuno tra NBA e Eurolega alta se lo porterà via.

-Moss: via, giocatore finito.

-Kleiza: via, giocatore mai iniziato.

-James: ah ah ah ah

-Cerella: tenere

-Meacham: tenere (sì, tenere, perchè è scarso ma almeno non fa danni e fa ordine)

-Gigli: ah ah ah ah (ieri per altro tra i più positivi, pensate come stiamo messi).

 

Questo è quanto, che bella stagione... Leggetevi la cosa in spoiler che almeno fa molto ridere...

 

Stiamo affogando nella nostra amarezza, ma il frullare dei testicoli Redazionali riesce a portarci sopra il pelo dell'acqua. L'Olimpia perde 71-73 e la scellerata scelta finale di Hackett, una bomba a 7" dalla fine sul -1 in una serata con 1/5 (poi 1/6) da 3 e 6/9 da due, ha chiaramente provocato in quel di Assago una scarica di bestemmie di livello sugli spalti. E' un peccato perché nonostante la morte definitiva di Moss e l'arrivo a palazzo giusto per fare un saluto di Melli e Kleiza, si è vista una squadra animata da vis pugnandi e persino una serie di cambi che non ti aspetti da parte di Banchi (almeno nel primo tempo). Il solo agonismo non bastò contro un Efes in ogni caso non eccezionale, perché in attacco si va dove ti portano i singoli e se le gambe dei singoli a una certa ti salutano prenderlo nel sottocoda diviene più facile. Fine delle Olimpiche speranze in Eurolega? La Redazione dice che sì. Mannaggia.

 

Sulla partita di ieri sera - mio personalissimo MVP quello che ha lanciato una palla di neve in campo - agevolo alla platea le sempre magiche parole di un personaggio che ormai figura a pieno titolo tra i miei grandi idoli:

 

 

 Ciao EL. Prima di questo turno stimavo nel 5% le possibilità di passare il turno, ora lascerei li uno 0,2% principalmente legato ad eventi esogeni al basket, tipo la chiusura delle frontiere turche causa guerra o colpo di stato, un attacco arturiano che vaporizzi in un colpo solo Russia, Spagna e Grecia o altre amenità consimili. La partita per molti versi lodevole di ieri sera certifica una verità che in fondo si intuiva da tempo: quest'anno non siamo a livello di Elite 8, e la squadra è un bel po' meno attrezzata di quella della scorsa stagione per scontrarsi con avversarie di un certo tonnellaggio. 

In fondo ha ragione Banchi (cfr. intervista sulla Gazzetta di ieri) quando dice che probabilmente in estate si è sottostimato il valore di chi è partito, anche se si dimentica di informarci se, nell'occasione, il suo parere sia stato richiesto o se sia stato impossibile rintracciarlo telefonicamente nella pensione di Castiglioncello dove si godeva le meritate ferie causa guasto all'unica centralina della STIPEL in zona.


Venendo al fatto agonistico, perlomeno non si è assistito a prestazioni penose tipo quelle esibite contro al Pireo o a Vitoria: la partita è stata evidentemente preparata bene, tutti hanno cercato di dare il proprio contributo senza tirarsi indietro, anche la gestione dalla panca nell'arco dei 40' (spesso questionabile in stagione) mi è sembrata adeguata. In più, l'Efes non mi pare esattamente una corazzata inavvicinabile. Eppure si è perso, mettendo in mostra i soliti problemi, e questo deve far riflettere.


Prima di passare ad un'analisi sommaria, vorrei premurarmi di spendere una parola a favore di Daniel Hackett, verso il quale ho sentito parecchi commenti urticanti a fine partita. Detto che la scelta finale (tripla frontale, sotto di 1 punto a 4" dalla fine, con l'avversario in bonus, da parte di un giocatore che fino a quel momento assommava dall'arco, nell'anno del signore 2015, un probante 1/20) è puro delirio di onnipotenza da parte di uno che, in tutta evidenza, onnipotente non è, facciamoci una ragione che DH sarà sempre, omericamente parlando, un Aiace e mai un Odisseo, e dal Telamonio deriva pure la sagacia, oltre che i bei modi diplomatici e l'indubbio valore. Ma se siamo arrivati a giocarci la partita all'ultima azione si deve fondamentalmente agli eroismi suoi e di altri tre in una gara dove non ricorso l'ombra di un canestro "facile" realizzato dall'Olimpia.


Un plauso particolare a Ragland, avvistato persino a penetrare di mano destra (segnando, pure), forse troppo a lungo panchinato dopo gli imbarazzi difensivi di inizio gara contro Heurtel. Bravo Samuels, determinato come lo si vorrebbe vedere sempre, occasionalmente (con Micio in campo, però) persino tempista nella rollata dopo il blocco. Poi si è mangiato qualche gita in post basso, ma si sa che contro certi fisici quelle sono avventure ad alto rischio per lui; come al solito imprendibile quanto imperscrutabile Brooks, cui ogni tanto la convinzione di partecipare ad un fucking shooting contest non si riesce ad estirpare, ma che in certi momenti è davvero poesia.


Aggiunto l'onesto gregariato di Meacham, Gigli e Cerella, si passa nella Mordor che è attualmente il reparto-ali di Milano, dove incompostamente si agitano presenze spettrali (Melli: dovessi decidere OGGI, sulla base di quanto fatto in questa annata, se offrirgli un contratto per la prossima stagione, la risposta sarebbe un bel si, per il ruolo di mascotte, anche se poi toccherebbe sostituire Fiero il Guerriero con il Tenerone; un sentito mancopucazzo per qualunque altro impiego), Uruk-hai agonizzanti (Moss: sfiatato ed atroce persino in difesa, in attacco è da inizio anno che non conta nulla) ed ex-principi trapassati e putrefatti, con la corona arrugginita e la spada di latta come NazgulLinas Kleiza, urlone, millantatore e sfortunatamente sprovvisto di cavalcatura alata. Fra tutti e tre, zero punti, un po' di rimbalzi, poca difesa, pochissime scelte intelligenti. Mancava Gentile, ok: ma non può essere solo questo.


Adesso IMHO sarebbe sbagliato evitare di metter mano al roster, considerando conclusa l'esperienza europea e confidando nella generica superiorità del gruppo in Italia: l'ho già detto e lo ripeto, di questo passo e con questi minutaggi di Samuels si rischia di morire di asfissia anche ai playoff, per non parlare dei possibili problemi in una partita secca in Coppa Italia

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  • 3 weeks later...

In giornata mi hanno parlato di imminente taglio di Kleiza (questa volta non di capelli)... Swaggy tu hai conferme in questo senso? Ti risulta?

 

Stasera la partita non l'ho vista, ovviamente parliamo della più pirriana delle vittorie. Alla lettura del tabellino di Samuels pensavo di avere avuto un improvviso attacco di cataratta, mentre non mi sorprende per nulla l'assenza di Gentile, e dubito fortemente si sia davvero trattato di squaraus...

 

Nel fare bene quando non serve più non siamo secondi a nessuno, mi viene in mente la scientifica gestione di Hackett nel finale contro l'Efes, ma è anche inutile parlarne.

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Ribadisco quanto scritto a Dandi poc'anzi: per battere degli scappati di casa bolscevichi (dai quali abbiamo preso 20 punti in casa), abbiamo avuto bisogno di 36 punti di un mangione della Jamaica. Direi che tutto ciò è una fotografia eccellente della nostra stagione.

 

Che amarezza.

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In giornata mi hanno parlato di imminente taglio di Kleiza (questa volta non di capelli)... Swaggy tu hai conferme in questo senso? Ti risulta?

 

Stasera la partita non l'ho vista, ovviamente parliamo della più pirriana delle vittorie. Alla lettura del tabellino di Samuels pensavo di avere avuto un improvviso attacco di cataratta, mentre non mi sorprende per nulla l'assenza di Gentile, e dubito fortemente si sia davvero trattato di squaraus...

 

Nel fare bene quando non serve più non siamo secondi a nessuno, mi viene in mente la scientifica gestione di Hackett nel finale contro l'Efes, ma è anche inutile parlarne.

guarda, dopo la sconfitta con ss, mi sono completamente estraniato. non ce la faccio più a vedere la mia squadra gestista da quell'emerito imbecille.

e se tagliano kleiza è la ciliegina...uno che in italia ne mette 20 bendato, in un sistema offensivo.

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  • 2 weeks later...

Nonostante la W di stasera, dubito che per l'EA7 ci siano reali possibilità di raggiungere il quarto posto.

E' ad 1 W dal quarto posto, ma che è occupato da due squadre (di cui una è imho più forte, cioè l'Efes) ed è pari record con il Nizhny, che ha vinto al Forum.

 

Non credo abbia reali possibilità perchè il calendario è pensatissimo già dalla prossima giornata, con Milano che va sul campo del Fenerbahce e l'Efes che ospita il Nizhny.

Si saprà qualcosina in più tra due settimane, con il Laboral al Forum, sarà un importante test match.

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La notizia è di quelle che spostano il basket europeo, e in questo caso italiano, nel futuro. Già, perché dopo le amichevoli prestagionali Nba con le squadre europee, i Tour, le partite di stagione regolare a Londra, per la prima volta due europee giocheranno l’una contro l’altra in due arene Nba. Ovvio, nè la Nba, nè l’Eurolega sono direttamente implicate nell’organizzazione. Ma seguono con attenzione l’esperimento. Insomma, l’Armani Milano e il Maccabi Tel Aviv aprono una nuova strada. In ottobre, proprio come Cristoforo Colombo, sbarcheranno in America ma ben consapevoli dell’approdo. Perché l’iniziativa è stata studiata nei dettagli. L’idea è venuta al club israeliano, che ha un ufficio a New York, nientemeno. E poi è entrata MilanOlimpia. Il primo ottobre si gioca allo United Center di Chicago, casa dei Bulls, il 4 nientemeno che al Madison Square Garden, l’arena più famosa del mondo, stessa proprietà dei Knicks. Di conseguenza entrambe le franchigie collaborano all’evento, Chicago fornendo le strutture d’allenamento alle due squadre, i primi con l’impianto (certo non offerto a titolo gratuito, in America tutto ha un costo). L’iniziativa ha anche un nome che è slogan e illustra la storia: Euroclassic. 

 

Per Milano è un onore il fatto d’essere coinvolta, perché i nomi spendibili in America non sono molti. Il Maccabi avrebbe potuto chiamare Real Madrid, Barcellona, al limite il Cska Mosca. Ma diciamolo, Milano (cioè l’italian style) e per di più il nome Armani fanno molto più effetto. Aggiungiamo, la popolazione di origine italiana è in numero superiore. Certo, Parigi, Berlino e Londra non sono pronte. Istanbul e Atene hanno meno fascino. E Milano ha pure struttura, respiro e ambizioni tali che l’Italia in questo momento le sta un po’ stretta. Non soltanto sul piano meramente tecnico e a prescindere dai risultati. Anche se l’Olimpia certo non lascerebbe mai (né al momento potrebbe per vie regolamentari) la Serie A. E’ un passo e un investimento sul futuro, seguito come detto con attenzione dalla Nba che non nasconde un suo futuro globalizzato, allorquando le strutture societarie e le possibilità di mercato saranno adeguate. E anche l’Eurolega, che immagina e prepara una lega di punta, anche chiusa, segue. Ma intanto Milano e Maccabi fanno questo passo in avanti. Forte. Detto che può anche essere un affare (biglietti, merchandising, gli americani consumano), sarà un’occasione anche per alcuni giocatori in canotta Olimpia. Perché Ale Gentile è atteso da Houston (ma dovrebbe ancora restare all’EA7 la prossima stagione). E lo stesso Hackett tornerebbe dove ha studiato e dove papà Rudy è nato. Direttamente scrutinabili da osservatori, allenatori e poco dopo il termine dell’Eurobasket. L’annuncio è previsto a breve, le rispettive leghe e l’Eurolega hanno già armonizzato i calendari, gli israeliani vivono questa idea con grande orgoglio. E, siccome hanno giocato molte partite in America contro squadre Nba, vogliono valutare il possibile margine economico dell’operazione. Ma è questo un altro segnale che in un futuro non ancora prossimo le grandi realtà europee punteranno al mercato più grande che ci sia nello sport globalizzato: la Nba. Con interesse reciproco. Certo, prima l’Eurolega dovrà ancora compiere passi importanti. Certo, servono arene come lo United Center e il Garden. Per non siamo di fronte all’utopia, ma all’ineluttabile corso del tempo, del progresso. Certo, di strada dal primo McDonald’s Open a Milwaukee, presente anche all’epoca Milano (e pure la Nazionale dell’allora Urss, era ancora il 1987), il basket europeo ne ha fatta. Ma il continente dei canestri non si ferma. Nemmeno l’Olimpia vestita Armani: è il segnale di chi si sente grande e vuole crescere ancora. Vale più di qualche coppa.

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  • 2 weeks later...

Finalmente finisce l'agonia.

 

Alla fine dei conti sommando tutto direi che l'eliminazione è riconducibile a 5 motivi fondamentali:

 

-palese inadeguatezza a questi livelli di chi allena

-palese inadeguatezza a questi livelli di Ragland 

-palese inadeguatezza a questi livelli di Melli

-accanimento terapeutico verso James (bastava prendere il buon Elegar subito per le Top 16 e lasciare il buon Shawn dal tassidermista)

-schiena birichina di AleGent (<3) nella prima parte di stagione (palese come con lui in forma tutta la squadra cambi)

 

Eliminazione meritata? Sì. Alcune prestazioni imbarazzanti (Novgorod home, Vitoria away) e alcune occasioni gettate (Efes entrambe) non lasciano adito ad altre risposte.

 

Milano aveva il potenziale per passare? Sì ancora, perché nonostante tutto non mi pare che la squadra al completo e in condizioni buone sia inferiore a Efes e Vitoria, ma in fondo sticazzi e a posto così, quest'anno non era anno e basta in Eurolega (mi risulta poco comprensibile come anche in gare come oggi giocate benissimo per 25' alla fine si perda tipo in doppia cifra, ok Banchi ma pure il francesino che vede la Madonna... Per me a quel punto si è detto vabeh è stato bello provarci, mobbastaveramenteperò)

 

Giocando il basket dell'ultimo mese per l'Italia saremmo a posto, il problema è che nulla mi fa essere certo che saremo così per i playoff... Per arrivarci sarebbe carino vedere i titolari a 20 minuti medi nelle partite che restano di RS (unica degna di scrupolo quella del 16), ma l'imperscrutabile timoniere grossetano non sempre si rivela prontissimo di spirito quando si tratta di fronteggiare situazioni antipatiche (sarei troppo curioso di sapere che pensava mentre si beccava il parziale e se lo guardava a braccia conserte...)

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  • 2 weeks later...

Il Fenerbahce è la prima squadra che vola alle Final Four di Madrid.

 

Sweep ai danni del Maccabi, campione in carica ma tecnicamente inferiore rispetto ai turchi,

che hanno dimostrato anche una certa maturità quando la palla pesava e i 12mila israeliani vestiti di giallo si facevano sentire.

 

Avere Obradovic è davvero un fattore.

L'ha vinta lui: sul 74-73 per il Maccabi chiama TO e disegna un grande attacco per una penetrazione facile di Goudelock.

Esecuzione impeccabile, la squadra è entrata nel suo gioco e viceversa.

 

Nel mentre, il Pana vince gara 3 e porta il CSKA a gara 4.

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