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[Official Topic] Cinema


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Mi ero molto informato all'epoca sugli avvenimenti, quindi vedendolo lo shock è stato relativo. Un film da far vedere nelle scuole comunque.

Per tutti quelli che adesso magari Fini gli sta pure simpatico giova ricordare come lui e Scajola andarono in giro per le caserme i giorni prima del G8 a "far capire" che se i poliziotti menavano andava bene così. Vigliacchi! Black block intoccati durante il giorno e gente normale massacrata di notte. Una vergogna nazionale.

 

Naturalmente solito ignobile giro di pista sui giornali e in tv di "critici" prezzolati a puntualizzare che "non si è fatto vedere il clima di quei giorni per spiegare la violenza dei poliziotti", "i black block avevano distrutto Genova".... Peccato che quelli alla Scuola o quelli menati per strada NON ERANO BLACK BLOCK E LO SAPEVANO TUTTI.

 

Stessi patetici discorsi fatti per Romanzo Di Una Strage. Altro film da vedere, anche se con più inesattezze nel scegliere la ricostruzione più cerchiobottista (la storia delle due bombe).

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Genere che andrebbe soppresso.

Inception è il Blake Griffin dei film. Se non ne capisci puoi anche pensare che sia un gran giocatore.

Ancora,ma basta non se ne può più di questi film

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Guest Nigma

Mi ero molto informato all'epoca sugli avvenimenti, quindi vedendolo lo shock è stato relativo. Un film da far vedere nelle scuole comunque.

 

Io sinceramente no e probabilmente anche per questo me ne sono uscito dalla sala felice di aver colmato - pur parzialmente - questa mia personale lacuna storica e allo stesso tempo con un senso di indignazione, vergogna, rabbia e vomito che non mi capitava di provare da anni.

 

Non tanto per le scene della Diaz quanto per lo schifo di Bolzaneto, l'opera di mistificazione informativa (una macchina del fango veramente, in quell'occasione) e gli esiti giudiziari (prescrizione per tutti, naturalmente) che hanno completato la pagina più nera della nostra storia democratica.

 

La frase del film, secondo me, è questa: "Sappiate che i miei non li tengo più". Detta da un poliziotto su poliziotti, è raggelante.

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Ero in campeggio con degli amici nei giorni del G8, eravamo molto in alto in montagna e non si prendeva nemmeno la radio. C'era solo ad un paio di chilometri il giornalaio del paesino che vendeva solo quattro o cinque quotidiani, li compravamo tutti ogni giorno nella speranza di carpire qualche informazione in più...

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premetto che non sono un esperto di cinema, a scuola devo fare un tema riguardante il cambiamento del cinema nel corso degli anni, dal 1985 al 2012, riguardo anche gli studi cinematografici e le colonne sonore, facendo dei paragoni in generale tra film antichi (visto in classe ladri di biciclette di de sica) e film + recenti... e dire se secondo me col passare del tempo sono migliorati o se sono peggiorati.

personalmente mi è sembrato di notare un notevole miglioramento, soprattutto nella qualità, però non avendo mai visto classici dell'epoca come casablanca non credo di poter giudicare bene...

ovviamente non pretendo mica il tema già fatto (ma se qualcuno ha voglia XD), ma il vostro parere personale, visto che ve ne intendete parecchio. (sicuramente + di me)

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Per me dall'85 alla fine dei '90 il top nel periodo da te indicato. Anche ci sono una marea di film antecedenti all'85 che meriterebbero di essere menzionati.

Ovvio che come qualità audio/video oggi non c'è paragone con i film di 25-30 anni fa.

Poi la cosa comunque è molto soggettiva. Mi spiace non poter scrivere di più ma non ho il tempo per farlo adesso. :D

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Ho scritto 1985 mentre era 1895 che é la data del primo film dei fratelli lumiere.... comunque mi basta solo il vostro parere personale....

 

Giusto per darti qualche idea, che però poi approfondisci da te:

il pubblico, le tecniche, la finalità, i temi, il ruolo che ha in tutto il mondo, come è cambiata l'ambientazione dei film, cinema muto/cinema sonoro. Di cose da dire ce ne sono un'infinità. ;-)

 

P.S: Se invece vuoi un consiglio per "la strada più semplice": cerca su Google che un tema già fatto lo trovi di sicuro, però prima assicurati che non l'abbia copiato nessun altro in classe.

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aspetta che passi keitaro che anche non volendo ti fa una tesi di laurea.

Troppo buono, magari fossi al livello di scriverci simil-tesi sul cinema, c'è così tanto da imparare.

"Ma ci sto provando provando, Ringo, ci sto provando, con grande fatica"

 

Ok

Ora che abbiamo finito con la modestia...

Effettivamente sul cinema è abbastanza ferrato. :asd

SOLO sul cinema?

Sciocchi mortali laughingawwwyea.png

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premetto che non sono un esperto di cinema, a scuola devo fare un tema riguardante il cambiamento del cinema nel corso degli anni, dal 1985 al 2012, riguardo anche gli studi cinematografici e le colonne sonore, facendo dei paragoni in generale tra film antichi (visto in classe ladri di biciclette di de sica) e film + recenti... e dire se secondo me col passare del tempo sono migliorati o se sono peggiorati.

personalmente mi è sembrato di notare un notevole miglioramento, soprattutto nella qualità, però non avendo mai visto classici dell'epoca come casablanca non credo di poter giudicare bene...

ovviamente non pretendo mica il tema già fatto (ma se qualcuno ha voglia XD), ma il vostro parere personale, visto che ve ne intendete parecchio. (sicuramente + di me)

Già nei commenti che sono usciti c'è quasi una struttura di un possibile tema (sei alle superiori presumo) ovvero valutare come le straripanti innovazioni tecnologiche non hanno poi mutato così profondamente il linguaggio del cinema, le sue tematiche e probabilmente la sua qualità. In realtà si potrebbe sostenere che il cinema non è mai stato monolitico ma multiforme quanto i suoi multiformi scopi, incarnazioni geografiche e correnti "sostanziali" (ad esempio ci sono autori che avrebbero parecchi problemi a paragonare, anche sommariamente, un'opera neo-realista con un'opera della novelle vaugue). In questa multiformità quindi sarebbe possibile ravvisare una continuità più che una discontinuità con il passare del tempo: brutalizzando i film "commerciali" ci sono sempre stati fin dall'inizio, così come il cinema profondamente concettuale e "iniziatico". La differenza che maschera questa sostanziale uniformità è a mio parere la diffusione pervasiva che le arti (anche letteratura e pittura) hanno da dopo i primi decenni del novecento, quindi noi veniamo a conoscenza anche di opere che precedentemente erano comunque fatte, ma non raggiungevano mai il grande pubblico. Ci sono obiezioni a questa tesi che è utile discutere perchè sono molto ficcanti: ad esempio che l'aumentare della commercializzazione in realtà agirebbe come "fertilizzante" per prodotti se non proprio scadenti, quantomeno mediocri. Infatti uno dei grandi temi della critica contemporanea è lo schierarsi pro o conto ai film cosiddetti "midcult": cioè prodotti o opere STUDIATAMENTE ammiccanti a tematiche superficialmente culturali per far sentire intelligente lo spettatore medio-borghese, medio-scolarizzato, medio-occidentale.

 

Per dire già su questo ci si potrebbero scrivere libri interi.

 

Sui consigli pratici e bibliografici mi associo a Heze e rincaro addirittura: non c'è NIENTE di male se per farti un'idea di correnti, tecniche, metodologie, lessico cinematografico usi la rete e wikipedia. Se il tema ti interessa poi un libro di Storia del Cinema (purchè non scritto da marzullo) andrebbe comprato.

 

Se, come suppongo, il tempo e la voglia siano limitate ti consiglierei un libricino piccolo e facile da leggere che non ha NESSUNA pretesa di completezza, anzi, però ha il grandissimo pregio di dare un'immediata idea di come si "parla" e "pensa" sul cinema una persona che l'ha fatto. Una finestra che dovrebbe avere lo scopo di buttarti in medias res e di, forse, farti venire voglia di saperne di più.

Il libro è "I film della mia vita", scritto niente di meno che da François Truffaut.

 

Questo post è stato fiondato con Sabina Guzzanti (che odio) in sottofondo, quindi abbiate pietà se non ha nè capo nè coda

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Già nei commenti che sono usciti c'è quasi una struttura di un possibile tema (sei alle superiori presumo) ovvero valutare come le straripanti innovazioni tecnologiche non hanno poi mutato così profondamente il linguaggio del cinema, le sue tematiche e probabilmente la sua qualità. In realtà si potrebbe sostenere che il cinema non è mai stato monolitico ma multiforme quanto i suoi multiformi scopi, incarnazioni geografiche e correnti "sostanziali" (ad esempio ci sono autori che avrebbero parecchi problemi a paragonare, anche sommariamente, un'opera neo-realista con un'opera della novelle vaugue). In questa multiformità quindi sarebbe possibile ravvisare una continuità più che una discontinuità con il passare del tempo: brutalizzando i film "commerciali" ci sono sempre stati fin dall'inizio, così come il cinema profondamente concettuale e "iniziatico". La differenza che maschera questa sostanziale uniformità è a mio parere la diffusione pervasiva che le arti (anche letteratura e pittura) hanno da dopo i primi decenni del novecento, quindi noi veniamo a conoscenza anche di opere che precedentemente erano comunque fatte, ma non raggiungevano mai il grande pubblico. Ci sono obiezioni a questa tesi che è utile discutere perchè sono molto ficcanti: ad esempio che l'aumentare della commercializzazione in realtà agirebbe come "fertilizzante" per prodotti se non proprio scadenti, quantomeno mediocri. Infatti uno dei grandi temi della critica contemporanea è lo schierarsi pro o conto ai film cosiddetti "midcult": cioè prodotti o opere STUDIATAMENTE ammiccanti a tematiche superficialmente culturali per far sentire intelligente lo spettatore medio-borghese, medio-scolarizzato, medio-occidentale.

 

Per dire già su questo ci si potrebbero scrivere libri interi.

 

Sui consigli pratici e bibliografici mi associo a Heze e rincaro addirittura: non c'è NIENTE di male se per farti un'idea di correnti, tecniche, metodologie, lessico cinematografico usi la rete e wikipedia. Se il tema ti interessa poi un libro di Storia del Cinema (purchè non scritto da marzullo) andrebbe comprato.

 

Se, come suppongo, il tempo e la voglia siano limitate ti consiglierei un libricino piccolo e facile da leggere che non ha NESSUNA pretesa di completezza, anzi, però ha il grandissimo pregio di dare un'immediata idea di come si "parla" e "pensa" sul cinema una persona che l'ha fatto. Una finestra che dovrebbe avere lo scopo di buttarti in medias res e di, forse, farti venire voglia di saperne di più.

Il libro è "I film della mia vita", scritto niente di meno che da François Truffaut.

 

Questo post è stato fiondato con Sabina Guzzanti (che odio) in sottofondo, quindi abbiate pietà se non ha nè capo nè coda

Esatto, io ho scritto perle memorabili a riguardo! Copia pure da me, diffondi il mio verbo :asd

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Ah aggiungo che se pensi allo (orrendamente scritto) abbozzo di argomentazione di cui sopra, hai un'occasione più unica che rara di innestarla in controluce all'analisi di un film uscito recentemente: HUGO CABRET.

 

Il film è TUTTO sul tentativo di argomentare a favore della simmetria tra l'innovazione tecnologica del 3D (e computer grafica quindi) e la rivoluzione del "primo" cinema (incarnato dalla figura omnicomprensiva di Meliés), al quale secondo Scorsese bisognerebbe tornare. La sua tesi si può sostenere o negare. Come si può intuire da quello che ho scritto sopra io non sono d'accordo, e vedo un po' troppo nostalgismo in questo modo di vedere le cose.

 

Più che sul 3D l'attenzione andrebbe spostata sul concetto di post-umano nel cinema: il motion capture sostanzialmente permette di "creare cinema" con tutti i crismi formali noti però facendo quasi a meno di attori... Ma questa è un'altra storia perchè tira dentro una storia parallela e non contigua, anzi GUAI a chi cerca di metterle insieme, che è quella dell'animazione e del suo strano rapporto col cinema...

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grazie a tutti per gli spunti per il tema, come consigliato mi sono fatto un giretto su wiki e altri siti, mi ha invogliato a guardare + film... è stata confermata la sensazione che avevo: dal punto di vista delle tematiche non è poi cambiato così tanto, ci sono sempre stati generi diversi, come la corrente neorealistica con l'esasperazione del concetto di mostrare la reale vita degli italiani nei dopoguerra con attori non professionisti e la fantascienza che parla di roba completamente inventata... nella traccia del tema ho scritto che i film dai contenuti importanti e significativi ci sono sempre stati e sempre ci saranno, indifferentemente dal periodo storico... direi che sto avvalorando la mia tesi.

@keitaro :inchino

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Mi ero molto informato all'epoca sugli avvenimenti, quindi vedendolo lo shock è stato relativo. Un film da far vedere nelle scuole comunque.

Per tutti quelli che adesso magari Fini gli sta pure simpatico giova ricordare come lui e Scajola andarono in giro per le caserme i giorni prima del G8 a "far capire" che se i poliziotti menavano andava bene così. Vigliacchi! Black block intoccati durante il giorno e gente normale massacrata di notte. Una vergogna nazionale.

 

Naturalmente solito ignobile giro di pista sui giornali e in tv di "critici" prezzolati a puntualizzare che "non si è fatto vedere il clima di quei giorni per spiegare la violenza dei poliziotti", "i black block avevano distrutto Genova".... Peccato che quelli alla Scuola o quelli menati per strada NON ERANO BLACK BLOCK E LO SAPEVANO TUTTI.

 

Stessi patetici discorsi fatti per Romanzo Di Una Strage. Altro film da vedere, anche se con più inesattezze nel scegliere la ricostruzione più cerchiobottista (la storia delle due bombe).

 

A proposito del film Diaz...visto,apparentemente un pugno nello stomaco che quanto meno aiuta chi non sapeva nulla(incredibilmente) a rendersi conto dello scempio commesso undici anni fa.Ma...Procacci e Vicari chi volete prendere in giro?Come al solito non sono andati fino in fondo,hanno creato il filmetto contro la Polizia per avere incassi e consensi,ma si sono ben guardati dal fare i nomi dei veri responsabili,omettendo anche le violenze nella caserma di Bolzaneto.Violenze che nel film vengono rappresentate da qualche manganellata,ma che nella realtà coincidevano con l'imposizione di canti fascisti e saluto romano.Gianni De Gennaro,allora capo della polizia,oggi promosso a capo dei servizi segreti,mai nominato.Bravi,avete fatto il film commerciale,senza pestare i piedi a nessuno,consegnando addirittura la sceneggiatura a Manganelli,attuale capo della polizia,prima dell'uscita del film.Delitto perfetto..

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Guest Nigma

A proposito del film Diaz...visto,apparentemente un pugno nello stomaco che quanto meno aiuta chi non sapeva nulla(incredibilmente) a rendersi conto dello scempio commesso undici anni fa.Ma...Procacci e Vicari chi volete prendere in giro?Come al solito non sono andati fino in fondo,hanno creato il filmetto contro la Polizia per avere incassi e consensi,ma si sono ben guardati dal fare i nomi dei veri responsabili,omettendo anche le violenze nella caserma di Bolzaneto.Violenze che nel film vengono rappresentate da qualche manganellata,ma che nella realtà coincidevano con l'imposizione di canti fascisti e saluto romano.Gianni De Gennaro,allora capo della polizia,oggi promosso a capo dei servizi segreti,mai nominato.Bravi,avete fatto il film commerciale,senza pestare i piedi a nessuno,consegnando addirittura la sceneggiatura a Manganelli,attuale capo della polizia,prima dell'uscita del film.Delitto perfetto..

 

Hai ragione, è il delitto perfetto, ma esattamente all'opposto di quello di dici tu. Provo a spiegarti perchè.

 

Hanno fatto nomi e cognomi? No. Quindi nessuno poteva accusare la pellicola di essersi dichiaratamente schierata pro o soprattutto contro qualcuno, pertanto ha potuto godere pienamente dei canali di promozione raggiungendo un pubblico il più vasto possibile. Questo cosa significa? Significa che al cinema sono andati tutti, sia quelli che erano già a conoscenza della vicenda narrata ma erano incuriositi da una sua rappresentazione cinematografica, sia quelli che non conoscendola o non ricordandola hanno approfittato di questo film per averne uno spunto narrativo e rispolverarla - pur superficialmente, sia quelli che semplicemente si fossero convinti per effetto - appunto - delle campagne pubblicitarie che inneggiavano alla qualità (innegabile) dell'opera cinematografica ed ai premi che ha vinto. Quanti, fra questi, andando a casa avranno avuto la curiosità di informarsi più approfonditamente, via internet e giornali quindi, dell'episodio storico della Diaz e di Bolzaneto? Io per primo. Quanti non l'avrebbero avuta, invece, qualora il film fosse rimasto nell'ombra dell'underground o, peggio, fosse emerso soltanto perchè attaccava Tizio o Caio? "Ah, i soliti film contro il governo".

 

Questo è sì il delitto perfetto, perchè il film Diaz non spara contro qualcuno in maniera tale da farsi catturare e condannare (e quindi sparire dalla circolazione) ma, fingendosi appunto ingenuo e velleitario, indica l'obiettivo e mette in mano a noi spettatori la pistola.

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Hai ragione, è il delitto perfetto, ma esattamente all'opposto di quello di dici tu. Provo a spiegarti perchè.

 

Hanno fatto nomi e cognomi? No. Quindi nessuno poteva accusare la pellicola di essersi dichiaratamente schierata pro o soprattutto contro qualcuno, pertanto ha potuto godere pienamente dei canali di promozione raggiungendo un pubblico il più vasto possibile. Questo cosa significa? Significa che al cinema sono andati tutti, sia quelli che erano già a conoscenza della vicenda narrata ma erano incuriositi da una sua rappresentazione cinematografica, sia quelli che non conoscendola o non ricordandola hanno approfittato di questo film per averne uno spunto narrativo e rispolverarla - pur superficialmente, sia quelli che semplicemente si fossero convinti per effetto - appunto - delle campagne pubblicitarie che inneggiavano alla qualità (innegabile) dell'opera cinematografica ed ai premi che ha vinto. Quanti, fra questi, andando a casa avranno avuto la curiosità di informarsi più approfonditamente, via internet e giornali quindi, dell'episodio storico della Diaz e di Bolzaneto? Io per primo. Quanti non l'avrebbero avuta, invece, qualora il film fosse rimasto nell'ombra dell'underground o, peggio, fosse emerso soltanto perchè attaccava Tizio o Caio? "Ah, i soliti film contro il governo".

 

Questo è sì il delitto perfetto, perchè il film Diaz non spara contro qualcuno in maniera tale da farsi catturare e condannare (e quindi sparire dalla circolazione) ma, fingendosi appunto ingenuo e velleitario, indica l'obiettivo e mette in mano a noi spettatori la pistola.

 

 

Perfetto.Il tuo discorso non fa una grinza,il film è importante per tutta la serie di fattori che hai elencato,raggiunge il grande pubblico,informa e fa in modo che se ne parli.Nel 2012,undici anni dopo.Il punto è un altro,io seguii all'epoca tutto il G8,e avevo un cugino nella scuola Diaz.Permetti che mi gira il cazzo se vedo rappresentata una realtà parziale?Ti invito a leggere questo articolo,una testimonianza di chi era lì in quei maledetti giorni,e magari può avere un'opinione più completa della nostra:

http://www.ilsecoloxix.it/rw/IlSecoloXIXWEB/cultura/allegati/Diaz_Agnoletto.pdf

 

La replica piccata e piena di offese di Vicari mi fa storcere ancora di più il naso.Il film è importante,ma lascia l'amaro in bocca perchè si capisce che non è tutto oro quello che luccica.

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Il film(Diaz) io consiglio assolutissimamente di andarlo a vedere, a tutti tutti tutti.

 

Interessantissimo tutto quello che ha scritto a proposito bostongeorge, che mi ha fornito elementi che a me purtroppo mancavano, grazie davvero.

 

Nonostante siano state omesse le parti che hai citato tu al cinema comunque bisogna andarci, per un paese di lobotomizzati come siamo è un ottimo punto di partenza.

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Guest Nigma

Ho completato il binomio storico italiano questa sera con Romanzo di una strage.

 

Di carne al fuoco ce n'era sin troppa, ma credo che la narrazione asciutta e composta di Giordana sia stata totalmente adeguata.

 

Certo sarebbe stato interessante approfondire anche la vicenda esclusiva di Calabresi, vale a dire la persecuzione mediatica che fece seguito al caso Pinelli (se ne fa appena accenno), la connivenza degli apparati statali che lo lasciarono solo (come quasi tutte le vittime del terrorismo rosso), i mandanti dell'omicidio e le relative condanne, ma ritengo che tutto ciò meriterebbe probabilmente un film a parte, quindi bene ha fatto Giordana a mettere tutto quanto al termine del racconto come "semplice" appendice.

 

Per il resto, un film assolutamente da vedere, con un Favino credibile e intenso come solo lui sa essere, un Mastrandrea maturo e gelido (ma fragile) quanto occorre, e un cast di supporto semplicemente strepitoso: la compostezza umile e risoluta del Moro di Gifuni è implacabile, così come la pavida autodifesa del Saragat di Antonutti o le viscide mistificazioni degli uomini di stato Colangeli e Tirabassi (soprattutto il primo, attore imho sottovalutatissimo); risibile la partecipazione di Laura Chiatti, moglie devota del commissario, assolutamente densa quella di Luigi Lo Cascio, simbolo di una giustizia fedele a sè stessa e quindi emarginata, attore che io personalmente adoro (I cento passi).

 

Ora sicuramente mi sfuggirà qualche titolo importante, è notte fonda e quindi perdonate le mie eventuali dimenticanze, però credo che:

- Il Divo;

- Vallanzasca & Romanzo criminale;

- Romanzo di una strage;

- Diaz;

siano 5 film recenti che, ciascuno a loro modo (l'opera prima di Sorrentino come biografico noir, il binomio placidiano come sorta di gangster movie, l'opera di Giordana come storico e il film di Vicari come pseudo-documentario collettivo), descrivono un pezzetto della Storia dell'Italia repubblicana che mai come oggi merita d'essere rispolverata e approfondita.

 

Se mi è concesso, anzi, aggiungerei alla lista anche Buongiorno, Notte di Marco Bellocchio: non so quanti l'abbiano visto più di una volta ma, dopo un primo assaggio tendenzialmente soporifero, mi ha piacevolmente conquistato.

 

EDIT: per chi avesse apprezzato un film come I cento passi consiglio caldamente Fortapasc, di Marco Risi, sulla vita di Giancarlo Siani, giovane e intraprendente giornalista napoletano rimasto vittima della camorra.

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