Il sole splende ancora ad LA: Jamison è un Laker


by Magic 

Antawn Jamison è gialloviola. Tanto basta per far capire le intenzioni dei Lakers 2012-13. Dopo il colpo Steve Nash ora arriva anche quello dell’ex Tar Heels, il 4 atipico con licenza di far male da fuori che i Lakers hanno tanto cercato e che diventerà un’arma offensiva importante per levare pressione sui lunghi losangelini ma anche sulla stella lacustre Kobe Bryant. A margine di questa trattativa felicemente conclusa c’è da sottolineare anche la rifirma di Jordan Hill, che attualmente occuperà il ruolo di quarto lungo, anche se la cifra sborsata fà presagire che forse qualche partenza/arrivo eccellente è nell’aria.

Dopo il Paul-Gate e le difficoltà della passata stagione, la famiglia Buss manda altri segnali accantonando definitivamente i propositi di austerity con i colpi dei veterani Nash e Jamison dimostrando al mondo intero che niente è cambiato ad LA e che se i Lakers possono vincere, il Dott. Buss è ancora disposto a mettere mano al portafoglio. Tutto questo per la gioia di Kobe Bryant e dei tanti tifosi giallo-viola.

Ad essere onesti lo sforzo era stato fatto in precedenza con l’acquisto del play canadese, definito in conferenza stampa da Jamison “il miglior playmaker puro da tempi di John Stockton”, questa volta è stata invece la volontà dell’ex Cavs a fare la differenza. Un anno di contratto al minimo salariale per i veterani solo per giocare “con uno dei migliori che hanno mai giocato questo gioco” riferendosi a KB24. La sua voglia di provare finalmente a vincere un titolo Nba ha prevalso su tutto, sul portafoglio e sulla famiglia (che vive in North Carolina e con i Bobcats pronti ad accoglierlo a braccia aperte). Insomma la scalata lacustre per tornare al vertice NBA continua e sicuramente l’acquisto di Antawn Jamison rappresenta un upgrade importante per provare di nuovo a riportare il titolo ad LA.

Le sue prime paraole da laker hanno fatto capire immediatamente le forti motivazioni che hanno spinto Jamison a riprovare a 36 anni la conquista dell’anello :”Il mio lavoro sarà uscire dalla panchina e portare punti e leadership, penso di essere il pezzo giusto al posto giusto. Non avrò tutto il peso sulle mie spalle ma dovrò solo pensare a fare più o meno il mio gioco. E’ gratificante essere qui con tutto questo talento” ed ha poi proseguito parlando del suo ruolo di ‘stretch 4′ :”Avere uno strecht 4 può creare molti più 1vs1 nel pitturato perchè non è intasato dall’avere 2 settepiedi li. Questo potrebbe inoltre aiutare Kobe ad avere meno attenzioni rispetto a quelle che riceve, è un lusso che può mettere in difficoltà gli avversari nei match up”.

Punzecchiato poi sul suo punto debole, la difesa, ha risposto cercando di districarsi come Alberto Tomba tra i paletti :”Sono sicuramente migliorato e non sono più così negativo come ad inizio carriera e capisco l’importanza di non essere un anello debole. Lavorerò sodo e darò tutto me stesso perchè nessuno sia in grado di dire che io sia l’anello debole di questo puzzle: in attacco, difesa o nello spogliatoio”.

19.5 punti di media in carriera, 17.2 lo scorso anno, non male per un 36enne ancora alla ricerca del primo anello :”E’ un’opportunità da sogno giocare con una prestigiosa organizzazione come i Lakers, giocare con uno dei più grandi di sempre e con una front-line del genere,” e ha concluso :”Chi non vorrebbe far parte di una situazione ideale come questa?”.

E allora benvenuto Antawn, avevamo proprio bisogno di sentire che qualche giocatore mette ancora i Lakers in cima alla propria lista.

In attesa di altre notizie dalla Florida e sperando che a Los Angeles non ci sia la kriptonite, da segnalare un ulteriore movimento di Mitch Kupchack che ha soffiato Jordan Hill ai Wolves assicurandosi la rifirma del positivo lungo ex rockets con un contratto di 2 anni a quasi 4 milioni a stagione. Anche questa volta la volontà del giocatore ha fatto la differenza visto che Jordan ha rifiutato un contratto da 15 milioni per 3 anni da Minnesota.

Possiamo proprio dirlo: il solo splende ancora ad LA.

 


Lakersland.it © 2006-2022